Andando via con la luce.

Nulla.

Ecco cosa c’è, nulla.

Sono avvolta in un vortice nero,  buio.

Intrappolata nel vuoto.

Allungo le mani avanti a me, nel buio che mi circonda, sperando  inutilmente qualcosa, o qualcuno, quel qualcuno che non ritornerà  mai indietro.

Jean.

L’unico contatto che trovo sotto le mie mani è l’aria, calda e tiepida aria.

Cammino nel buio totale, che avvolge e inghiotte ogni cosa.

Poi, infondo a questa oscurità totale, un barlume, una luce.

Intravedo una figura, di spalle, avvolta da un fascio di buio nonostante la luce.

Mi avvicino lentamente, guardandola,lasciando che la luce mi avvolga.

L’individuo misterioso si volta, è una donna, è mia sorella Jean.

Rimango paralizzata, sento le lacrime scorrere sulle guancie, facendole bruciare.

Il suo viso e’ tranquillo, mi sorride dolcemente, invadendomi improvvisamente da un senso di calma.

Faccio un altro passo verso di lei, allungo una mano in cerca della sua.

Jean allunga la sua mano verso la mia, quel momento sembra durare secoli.

Quando finalmente le nostre dita si sfiorano, un fascio di luce esplode nel buio, accecandomi e costringendomi a chiudere gli occhi.

Il fascio di luce scompare, trascinando Jean dietro di se.

Quando riapro gli occhi, mi accorgo che il buio è ritornato.

<< NO! >> Urlo in preda al dolore, allungo nuovamente le mani nel buoi, toccando il nulla, in cerca di Jean.

Mi risveglio in preda alla sensazione di dolore, richiudo gli occhi, sperando di rivedere nuovamente Jean, ma quando li riapro… Nulla, tutto e’ come prima, tutto e’ inutile.

Era un sogno…eppure…era così…REALE.

Risento la scena sulla pelle, nei polmoni, non poteva non essere reale, eppure, era soltando un sogno.

Ma lei era così reale.