08/06/2011
4 recensioniE cadde come un corpo addormentato cade
Correva Nymphadora, correva veloce, immersa nella battaglia.
Gli schieramenti erano stati sistemati e l’ultima fase della Seconda Guerra Magica era appena iniziata.
Non ci sarebbe stato un altro pareggio, non un'altra possibilità ancora.
Quella notte solo uno avrebbe trionfato.
Il Bene o il Male.
Harry Potter o Lord Voldemort.
Hogwarts era diventata un campo di combattimento a tutti gli effetti.
Si sentivano le urla, il rumore delle pareti esplose per via degli Schiantesimi, gli improperi…
Ma Nymphadora non riusciva a udirli.
Percepiva solamente il proprio respiro, affannato, pesante, mentre tendeva con attenzione l’orecchio nel tentativo di avvertire la voce del marito.
E correva, correva veloce fra quel frastuono, fra i cumuli di polvere, fra i bagliori degli incantesimi che venivano lanciati.
Doveva raggiungere Remus, il suo Remus.
Il Remus Lupin che amava, che aveva sposato, da cui aveva anche avuto un bambino splendido.
Lo stesso Remus Lupin sempre attento ed estremamente protettivo che l’aveva lasciata a casa di sua madre con Teddy, decidendo che sarebbe stato meglio affrontare quello scontro da solo.
«Doveva guidare un gruppo di combattenti nel parco…».
«Stava combattendo contro Dolohov, poi non l’ho più visto!».
Il tempo sembrava essersi fermato.
Era come se più la donna si affrettasse a raggiungere l’esterno della scuola, più tempo avrebbe impiegato per arrivarci. Come se la strada davanti a lei si allungasse invece di accorciarsi.
Ed eccola arrivata, finalmente.
Era notte, tutto intorno a lei avrebbe dovuto essere buio.
E invece no.
I bagliori degli Schiantesimi, delle Maledizioni e anche delle Fatture illuminavano il parco come fosse stato giorno.
Nessuno sembrava fare caso a lei.
Nessuno parve interessarsi della strega che giaceva ritta in mezzo all’erba, con il sangue raggelato nelle vene, che si guardava intorno preoccupata, ansiosa, atterrita e smarrita.
Poi lo vide.
Riuscì a scorgere Remus fra tutta quella calca.
Era pallido, stanco, sfinito.
Si teneva la spalla sinistra con la mano destra. Era ferito.
Ferito e sanguinante.
Riusciva a muoversi a stento.
Antonin Dolohov gli stava ancora dietro, il suo ghigno perfido stampato sulla sua faccia storta, sembrava davvero intenzionato a finirla il prima possibile.
Avrebbe tanto voluto parlare, Tonks, avrebbe voluto dire al Mangiamorte di lasciare stare suo marito, di prendersela con lei piuttosto, ma la voce non le uscì e le parole le morirono soffocate in gola.
«Avada Kedavra», aveva sussurrato Dolohov.
E Remus cadde.
Cadde come un corpo addormentato cade.
Sotto gli occhi di sua moglie.
Il Mangiamorte assistette divertito alla scena, sorridente.
Arrivò persino a dare un sonoro calcio al corpo dell’avversario, prima di allontanarsi e sparire tra gli altri combattenti.
Nymphadora non riuscì a muovere un altro passo.
La sua mente si spense.
Senza rendersene conto, si mise a fissare con sguardo vuoto il buio che la stava circondando adesso.
E improvvisamente, qualcuno si accorse anche di lei.
Here, There and Everywhere (---> cioè, il mio angolo autrice)
Sì, esatto.
Sono quella che poche ore fa ha pubblicato l'altra fiction sui Malfoy...
Che dire? Oggi mi sento, e sono, estremamente produttiva.
Non sto dicendo mica che quello che scrivo oggi sarà particolarmente bello, stupendo o che so io, sto dicendo solo che oggi scrivo più degli altri giorni...
Bè, come avete potuto leggere (per chi di voi sia riuscito ad arrivare fino a qui), questa shot parla della morte di Remus e della morte di Nymphadora, ovviamente, come le immagino io.
Anche se devo dire che sarei veramente stata curiosa di leggerle sotto il punto di vista della Rowling (tanto per disperarmi ancora un po').
Ho capito, adesso vado via... Avete ragione...
Imbrattare una sezione con due fiction in poche ore nello stesso giorno non è roba da tutti, lo ammetto.
Grazie a chiunque leggerà, recensirà, salverà nelle preferite/ricordate/seguite, a chi non farà nessuna di queste cose e anche a chi aprirà la pagina per sbaglio!
Alan