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Autore: Desastre    08/06/2011    1 recensioni
Questo è il prologo del nuovo libro che sto scrivendo. Magari più avanti metterò anche qualche capitolo.
Il libro parla di Catherine, una quindicenne fuori dalla norma che si ritroverà ad affrontare Demoni spaventosi e Angeli vendicativi nel disperato tentativo di far tornare a "casa" la sua anima.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Correre non mi era mai piaciuto molto. E’ faticoso, stancante, e poi ogni volta che lo facevo mi sentivo come se bruciassi dentro. Avevo tentato di spiegarlo per tre anni alla mia insegnante delle medie, ma lei non mi aveva mai dato ascolto, infliggendomi sempre le torture più crudeli. Addominali, flessioni, quadro svedese. Ma quella volta era diverso. Correvo per sentire il vento sul viso e sulle braccia. Correvo per sentirmi libera. Finchè non arrivai ai confini della radura, dove c’era un piccolo bosco. Sorridevo ancora quando mi addentrai tra gli alberelli verdi. La luce filtrava tra le foglie e i rami, rendendo tutto cristallino e luminoso. Tutto sembrava più verde e più brillante in quel luogo. Già, ma dove mi trovavo? Non riuscivo a ricordarmelo, ma per qualche strana ragione pensavo che fosse importante. Scavalcai un tronco caduto. Hop! Su le braccia Catherine! Pensai alla mia insegnante di ginnastica. Perché mai dovevo alzare le braccia se erano le gambe a saltare? Hop! Una tana di coniglio. Quante foglie di mille sfumature di giallo e d’arancio che c’erano per terra! Ma com’era possibile se sopra di me, su rami lunghi e affusolati, c’erano delle bellissime foglie color smeraldo? E come mai per terra c’erano stupendi fiori colorati? Quel posto non aveva tempo. Le stagioni non esistevano. Il tempo, probabilmente, non esisteva. Dove ero capitata?
C’era una bambina che saltava sulle foglie, voleva andare al mare, ma lei saltava sulle foglie…
Una voce? Da dove veniva? E cantava!
C’era una bambina che saltava sulle foglie, voleva andare al mare, ma lei saltava sulle foglie…
Scostai qualche cespuglio verso quella voce cantilenante ed infantile. Ripeteva sempre la stessa frase, possibile che quella canzone non avesse un seguito?
C’era una bambina che saltava sulle foglie, voleva andare al mare, ma lei saltava sulle foglie…
Scostai un rametto pieno di foglie ramate, e scorsi un piccolo spiazzo circondato da alberi e cespugli di bacche. Al centro c’era un enorme mucchio di foglie arancio e sopra di esse saltava una bambina bellissima. La sua pelle diafana diventava traslucida ogni volta che il sole la colpiva. I suoi capelli pieni di boccoli erano dello stesso colore di alcune foglie cadute dagli alberi : perfettamente ramati, con riflessi dorati così splendenti che dovetti quasi coprirmi gli occhi quando un raggio di sole li toccò. Aveva grandi occhi verdi che spalancava ogni volta che il suo corpo saltava in aria, e una fila ordinata di dentini bianchi che mostrava al mondo ogni volta che sorrideva felice.
C’era una bambina che saltava sulle foglie, voleva andare al mare, ma lei saltava sulle foglie…
Si accorse di me e mi fece un bellissimo sorriso. Da quanto era che non sorridevo così? Anni forse.
Finalmente sei qui.
La bambina non aveva aperto bocca, e mi resi conto solo in quel momento che non lo aveva fatto nemmeno quando cantava.
“Chi sei?” Chiesi ad alta voce. Ma dentro di me sapevo già la risposta. Quella bambina ero io quando avevo cinque anni. I miei boccoli ramati, gli occhi felini, la pelle pallida.
Io sono te. Disse lei senza togliersi quel sorriso caloroso dalle labbra. Ero proprio io. Ti stavo aspettando Catherine. Mi hai fatta aspettare molto, non è stato cortese.
Deglutii lentamente. Come diavolo era possibile che davanti a me ci fossi io quando avevo cinque anni? Era impossibile!
Io sono la bambina che vive dentro di te Catherine. Disse di nuovo la mia piccola alterego con voce melliflua. Vieni a giocare con me.
Mi avvicinai piano a quella bambina così uguale a me. Aveva anche la mania di ordinare le cose come me. Non mi aveva chiesto se volevo giocare, mi aveva ordinato di giocare. Obbedii, così salii sul mucchio di foglie ed iniziai a saltare.
C’era una bambina che saltava sulle foglie, voleva andare al mare, ma lei saltava sulle foglie…
“Dì un po’, questa canzone non ha un continuo?” .
Forse. Potresti aiutarmi a inventarlo.
“Tu scrivi canzoni?”.
No, io non so scrivere. 
  
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