CAPITOLO 1
Dopo aver lasciato al laboratorio quasi tutti i suoi
Pokémon, escluso il suo inseparabile Pikachu, il ragazzo si stava
godendo quei
giorni di tranquillità prima di ripartire per la nuova regione di
Unima, quando,
senza nessun preavviso, sua madre aprì la porta della stanza dove era
sdraiato
sopra al suo letto.
- Figliolo, c’è Tracey fuori che ti sta aspettando.
Il ragazzo corse immediatamente alla porta d’ingresso
seguito dal suo animaletto giallo: aveva infatti dimenticato che i due
dovevano
consegnare un pacco urgente a Smeraldopoli per conto del professor Oak!
Ed inoltre non vedeva l’ora di sentire qualche notizia sulla
nuova regione che a breve visiterà!
- Ovviamente dovrai chiedere all’esperto per maggiore
dettagli! - dichiarò l’amico durante il viaggio verso la città – Ma
posso dirti
qualche notizia generale su Unima…
- Non vedo l’ora! – rispose eccitato accarezzando Pikachu
che, come al solito, si era posizionato sulla sua spalla destra.
I due cominciarono perciò a parlare della prossima avventura
dell’allenatore di Pokémon, per passare successivamente a ricordarsi
dei vecchi
ricordi vissuti assieme nella lega Orange assieme a Misty.
Già… Misty…
Chissà dov’era in questo momento…
- Non preoccuparti… sta bene! – cercò di consolarlo il
disegnatore, ma, non appena Ash
cercò di
aprire bocca, indicò qualcosa con il suo dito – Eccoci arrivati!
La città si presentava davanti ai loro occhi ancora più viva
che mai, con delle persone che, anche in mezzo alla strada, si
preparava a
combattere con le loro Pokéball in mano.
- Eppure non c’era tutta questa frenesia quando, qualche
giorno fa, sono passato di qui per far ritorno a casa… - si stupì
l’allenatore
che, assieme a Tracey, si dirigeva verso il Pokémon Center locale in
modo da
consegnare il pacchetto e tornare a casa.
Appena giunti davanti al portone, che automaticamente si
aprì davanti al loro naso, si guardarono attorno nel cercare
l’infermiera Joy,
ma notarono la sua assenza.
- Chissà dove sarà… - rimase perplesso l’assistente di Oak.
- E’ in sala operatoria per un caso urgente! – intervenne
alle loro spalle una voce familiare – Ma sarà qui presto per servirvi!
I due si voltarono verso la provenienza di essa e notarono
una ragazza dai capelli arancioni avvolti in un codino in testa.
E bastò questo particolare per farli sorridere.
- M-Misty?!? – furono gli unici suoni usciti dalla bocca di
Ash.
- Sorpreso di vedermi, vero signor Ash Ketchum? – e, dopo
aver sorriso all’amico, accarezzò Pikachu sulla sua testolina, gesto
peraltro
gradito.
- Misty, cosa ci fai qui? – chiese curioso Tracey.
- Visto che in questo giorni ero assente dalla mia palestra,
e saputo anche del suo ritorno, ho voluto fargli una sorpresa
presentandomi a
casa!
- Ecco perché,
quando
sono passato da Celestopoli, non ho trovato nessuno! – e si mise una
mano sul
mento per pensare.
- Sei sempre il solito, Ash!
Pikachu scese immediatamente dalla spalla del ragazzo, così
da permettere l’abbraccio fra i due, che rimasero in quella posizione
per
alcuni istanti, prima che la ragazza si staccò per chiedere il motivo
della
loro presenza nella città.
Così Tracey incominciò a spiegare la loro missione e del
loro breve viaggio, quando ad un tratto un Pokémon rosa richiamò con il
suo
verso la loro attenzione.
- Ho saputo che dovevate parlarmi… - intervenne Joy con una
cartella in mano – E dovete scusarmi del ritardo…
- Non si preoccupi… - cercò di perdonarla il disegnatore –
Il dovere prima di tutto!
Così i due si allontanarono in modo da poter finalmente
compiere il suo incarico di consegna di un involucro marrone contenente
alcune
medicine indispensabili nel curare i tipi d’erba, cosicché Ash e Misty
rimasero
da soli a parlare fra di loro.
Le loro menti viaggiarono fra continenti e avventure,
commuovendo e ridendo di tutto ciò che avevano passato assieme , ma ad
un
tratto lo sguardo del ragazzo si rivolse su un manifesto appeso appena
vicino
all’ingresso.
Appuntamento all’Isola
Cannella!”
- Non avrai intenzione di partecipare, vero? – domandò
curiosa Misty.
- Certo! Sarà un grande allenamento in vista della mia
prossima partenza verso la regione di Unima! – si gasò davanti agli
occhi della
capopalestra e dell’amico, che nel frattempo li aveva raggiunti -
Perché non
partecipate pure voi?
Dopo un paio di incertezze, anche a causa dei loro impegni,
i due accettarono l’idea di iscriversi, perciò, decisero di avvisare le
persone
dovute.
- Ecco perché in questo periodo era impossibile da visitarla…
- si sorprese Oak al videotelefono, dopo aver salutato Misty e sentito
il
resoconto dal suo assistente – In effetti ne avevo sentito parlare, ma
credevo
che ciò sarebbe avvenuto dopo…
- Avranno affrettato i tempi… - intervenne una donna dai
capelli marroncini, che si scoprì essere la signora Delia Ketchum, la
quale
prima di chiudere la chiamata, diede i suoi soliti consigli al suo
unico
figlio.
Figlio che fece in tempo a farsi avere dei Pokémon per la
grande gara.
Più facile invece risultò convincere le sorelle di Misty, la
quale le minacciò a morte di abbandonare per sempre la palestra per
seguire
nella nuova regione l’amico , che per qualche attimo sobbalzò dalla
gioia.
Così i tre, nel ricordo del loro viaggio sulle Isole Orange,
partirono alla volta del posto e, una volta arrivati, si meravigliarono
dei
grandi cambiamenti avvenuti.
Un grande stadio era stato costruito proprio al centro e lo
si poteva vedere da qualunque parte, forse per volontà
dell’organizzatore,
tanto da far sembrare le case lì attorno come dei piccoli Diglett in
attesa di
qualcosa.
Approvati sulla spiaggia grazie al Gyarados di Misty (che,
con grande sopresa di Ash, aveva ben addestrato superando le sue paure)
andarono
subito a iscriversi nel Pokémon Center locale, ma appena entrati furono
fermati
da una voce che purtroppo l’allenatore di Biancavilla conosceva molto
bene.
- Non mi aspettavo che un perdente come te
partecipasse… - e
si alzò voltandosi
verso il gruppo – Tu e i tuoi patetici Pokémon non riuscirete a
vincere, poiché
la mia squadra è molto più forte! Perciò rassegnati!
- Giammai, Paul! – si arrabbiò l’allenatore si Pikachu – Ti
ricordo che ti ho battuto durante la lega di Sinnoh…
- E stata solo pura fortuna quella… - e senza battere ciglia
si allontanò uscendo dall’edificio.
Osservando quel comportamento, Ash si adirò moltissimo,
cercando perfino di corrergli dietro, ma i due amici gli ricordarono
che il
tempo delle iscrizioni stava quasi per scadere.
E, per loro fortuna, i nostri riuscirono ad entrare in
gioco, che consisteva di superare vari turni fino ad arrivare alla
finalissima,
dove il vincitore si sarebbe scontrato contro quello che veniva
chiamato “il
più grande allenatore mai esistito”.
E tutto ciò utilizzando solo due Pokèmon.
- E con quali Pokemon vi siete iscritti? – interpellò dopo
Ash
- Ovviamente Gyrados e il mio adorato Psyduck… - aggiunse
Misty – Sperando che si evolva, anche se le speranze oramai sono vane…
- Ma così perderà tutto il suo sguardo intelligente! –
ridacchiò Tracey dandole dei colpi alla spalla per consolarla – Io
invece
punterò su Scyther e Marill! E te, Ash?
- Sarà una sorpresa! – e si strofinò il naso soddisfatto per
la scelta fatta.
Quel giorno poi passò fra shopping e passeggiate fra le
strade affollate, per arrivare poi il momento tanto atteso della
competizione,
la quale iniziò con tutti i concorrenti ben agguerriti e con i primi
risultati
chiari: Tracey e Misty subito eliminati da allenatori di Pokemon
d’acqua ed
elettrici, mentre Ash e Paul, dopo aver lottato duramente, giunsero
faccia a
faccia in finale.
Intanto da dietro le quinte l’organizzazione guardava con
interesse su uno schermo al plasma la gara, che veniva trasmessa in
diretta
mondiale.
Da Kanto (guardata da Brock) a Houen (dove Vera, Max e la
sua famiglia erano incollati) fino ad arrivare a Johto, tutti erano in
attesa
di assistere alla grande finale, essendo avvenuta proprio il giorno
stesso
dall’inizio della competizione.
E perfino a Sinnoh erano interessati a ciò, soprattutto a
casa di Lucinda, che sapeva benissimo la potenza di entrambi i
concorrenti.
- Speriamo vinca… - e la ragazza dai capelli blu scuro
incrociò le sue dita.
Nel frattempo la finale, per mezzo del fischio dell’arbitro,
cominciò ed Ash, pieno di grinta, mandò in campo il suo adorato
Bayleef, ma fu
immediatamente sconfitto dal “Lanciafiamme” del Magmortar
dell’avversario,
anche se la sfida
più attesa dai due
giovani fu quello fra Pikachu, che nel frattempo aveva portato il
risultato di
parità, ed Electivire.
- Sarà una sfida elettrizzante! – confermò una voce sugli
spalti, spaventando Misty e Tracey, i quali, dopo che si girarono
incuriositi,
si meravigliarono della presenza di Gary – Chissà se riuscirà a
portarsi a casa
la vittoria!
Il combattimento, intanto, entrò nel vivo, rivelandosi più
lungo del previsto: i due Pokémon, già molto forti a causa degli
allenamenti
ricevuti, cercarono di evitare gli attacchi dell’avversario.
Al “Fulmine” di Pikachu, Electicire rispose proteggendosi a
più non posso e contro un “Tuonopugno” dell’evoluzione di Elettrabuzz,
il
Pokémon topo usò la sua agilità.
Fulmine contro fulmine.
Sembrava che dentro lo stadio ci fossero dei fuochi
d’artificio di color giallo, illuminati ancora di più dalla luce del
sole, che
però in quel momento stava per tramontare.
Ma il pubblico sugli spalti poteva benissimo vedere tutto
ciò che succedeva grazie ai grandi fari situati su tutta la
circonferenza
dell’arena.
E tutti erano in attesa del risultato dopo che i due,
scontrati fisicamente, alzarono molta polvere ostacolando la loro
vista, ma,
una volta dispersa, le persone videro i due Pokémon elettrici in piedi
molto
stanchi e affaticati.
E, a causa di ciò, Electrivire fu il primo a buttarsi per
terra completamente esausto.
- Evviva! – urlò il giovane allenatore – Ce l’ho fatta!
E, pieno di
entusiasmo per la vittoria, decise di andare a festeggiare assieme ai
tre amici
mangiando in una pizzeria di lusso, dove furono sorpresi di essere
stati raggiunti
qualche istante dopo dal professor Oak e da Delia.
- Sei stato grande, figliolo! – incominciò a parlare la
donna - Ho sempre saputo di avere un campione in casa!
- Ma mamma… - si imbarazzò tanto che aveva voglia di
sprofondare sotto terra.
- Ed inoltre ti devo confessare un segreto… - si avvicinò al
suo orecchio - Il mangiare l’ho preparato io nelle cucine del
ristorante!
- E i cuochi si sono sorpresi di come Delia cucinava! -
continuò il vecchio ricercatore, che poi notò la presenza del nipote al
tavolo
– Come mai qui?
- Ero curioso di sapere quali miglioramenti avesse fatto il
mio ex rivale! – rispose Gary, che stava mandando giù un pezzo di pizza
– Però
devo essere sincero: prevedo uno scontro molto duro domani…
Mentre si continuavano i festeggiamenti, in una villa
situata nelle vicinanze dello stadio un assistente commentava con il
suo superiore
l’esito della battaglia.
- Padrone, il vostro avversario è molto forte! Domani dovete
dare il meglio per battere questo allenatore di Biancavilla… credo si
chiami
Ash Ketchum…
- Ash Ketchum? Questo nome non mi è nuovo… - ignorò il
consiglio.
- L’avevate già incontrato?
- Che io sappia no, ma quel nome sta ronzando nella mia
mente dal momento in cui l’ho sentito la prima volta…