Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Fabi_    09/06/2011    4 recensioni
Si trovò a piangere di nuovo, si sentiva sola persino un quella casa dove tutti facevano il possibile per farla sentire a suo agio. Lei sapeva di fare parte di quella meravigliosa famiglia ma le mancavano già i suoi Babbanissimi genitori, le loro raccomandazioni e le paure riguardo al mondo magico, un mondo del quale lei non aveva mai parlato abbastanza.
Seconda classificata al contest 'what is the best couples', partecipante al 'We are original Drunks' di TittiGranger
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autore: Fabi_ (Fabi_Fabi nel forum)
Personaggi principali: Ron/Hermione 
Genere: romantico, introspettivo, malinconico
Rating: verde
Avvertimenti: one shot, missing moment
Introduzione: Si trovò a piangere di nuovo, si sentiva sola persino un quella casa dove tutti facevano il possibile per farla sentire a suo agio. Lei sapeva di fare parte di quella meravigliosa famiglia ma le mancavano già i suoi Babbanissimi genitori, le loro raccomandazioni e le paure riguardo al mondo magico, un mondo del quale lei non aveva mai parlato abbastanza.

 

Questa storia si è classificata seconda al contest 'what is the best couples?' indetto da BS. Su efp forum e ha partecipato al contest 'We are original Drunks' di Tittigranger. Ringrazio le giudici e chiunque deciderà di leggere la storia.


 

Questa storia è ambientata all’inizio del settimo libro, quando Hermione arriva alla Tana dopo aver cancellato la memoria dei suoi genitori.

 


 Sarò con te.

 

Hermione non ne aveva parlato, in effetti era rimasta in silenzio per tutta la giornata. 

Ron non sapeva cosa dire di preciso, avrebbe voluto starle vicino ma temeva di farla sentire peggio con le sue parole sbagliate.

Avrebbe voluto dirle che tutto si sarebbe sistemato, che lei sarebbe potuta tornare dai suoi entro pochi mesi, che loro l'avrebbero ricordata e accolta a braccia aperte.

Che nessuno avrebbe più corso rischi.

Quello che lui sentiva dentro però, era diverso: non poteva mentirle. 

Sapeva che una bugia buona non l'avrebbe ingannata. Tutto quello che doveva fare era parlarle con il cuore.

La osservava dalla finestra della cucina della Tana cercando di trovare qualcosa di intelligente da dire. Ron era specializzato nel dirle sempre e comunque la cosa sbagliata.

 

***

 

Hermione se ne stava sola a guardare il tramonto di fronte alla porta della Tana. 

Avrebbe voluto tornare dai suoi, abbracciarli ed essere riconosciuta; sapeva che non era possibile. 

Si trovò a piangere di nuovo, si sentiva sola persino lì dove tutti facevano il possibile per farla sentire a casa. Sapeva di fare parte di quella meravigliosa famiglia ma le mancavano già i suoi Babbanissimi genitori, le loro raccomandazioni e le paure riguardo al mondo magico, un mondo del quale lei non aveva mai parlato abbastanza.

Aveva tentato di tenerli all'oscuro di quelle paure troppo grandi per lei, troppo difficili da accettare. Voleva troppo bene ai suoi per farli stare in pensiero.

 

Ormai non hai più bisogno di noi, le aveva detto sua madre pochi giorni prima: sei una donna.

Era vero? Non ne era convinta.

Presa dalla nostalgia per una vita che già vedeva persa per sempre, si ritrovò scossa dalle lacrime.

Ora come mai sentiva il bisogno di appoggiarsi a qualcuno, ma non poteva farlo.

Cercava disperatamente di allontanare il pensiero dei suoi genitori, ma il sorriso di sua madre le tornava alla mente in continuazione; le aveva detto addio quando ormai sapeva che non l’avrebbe più potuta riconoscere.

Sperava di avere fatto l’incanto nel modo giusto, che i suoi genitori non fossero riusciti a conservare nel cuore le immagini sfocate di quella figlia che si era volutamente cancellata dalla loro vita. L’ho fatto per voi, è la scelta giusta. Si ripeteva la ragazza asciugandosi le lacrime.

Un canto spensierato annunciava l'arrivo di Ron: lui sì che non ha problemi, si disse Hermione.

 

***

 

Ron vide le spalle di lei scuotersi in sussulti, Hermione si coprì gli occhi con le mani, poi si appoggiò con la schiena alla parete della casa e si lasciò scivolare a terra. Si era rannicchiata con le ginocchia strette al petto e teneva le mani sul viso. 

Ron sapeva che quello per lei doveva restare un momento privato.

Desiderava uscire, ma sapeva che Hermione non avrebbe voluto farsi vedere in quello stato.

Lei si mostrava sempre forte.

Non riusciva ad ammettere le sue debolezze. Non voleva farlo.

Decise di annunciare il suo arrivo. Non gli interessava quello che avrebbe detto: lui voleva solo esserle vicino.

Si mise a cantare a squarciagola per annunciare il suo arrivo, per darle il tempo di recuperare il controllo di se stessa.

Quando aprì la porta la trovò seduta a terra, si era asciugata gli occhi e osservava intenta il cielo della sera e le nubi che lo coloravano.

Gli rivolse un timido sorriso, poi indicò una nuvola dalla quale filtrava un tenue raggio di sole.

"Bello, vero?” Disse Hermione, per poi tornare a rivolgere lo sguardo al cielo.

"Già," rispose Ron: "È bello."

Lei sospirò: "Chissà com'è in Australia."

Ron si sedette al suo fianco: "Secondo me è come questo."

"Già. Domanda stupida, vero?" La voce le tremò per un istante, Ron si immaginò ad abbracciarla. Avrebbe voluto farlo, dirle che lui sarebbe sempre stato al suo fianco, ma non ebbe il coraggio di compiere un gesto così... così naturale.

"Non è una domanda stupida," era certo che non fosse il momento adatto per fare il pagliaccio ma non sapeva cosa dire. decise di prenderle la mano, si stupì di trovarla fredda e la strinse tra le sue, per scaldarla. 

Lei gli rivolse un'occhiata timida. Ron le sorrise: "Sei proprio cresciuta, Hermione. Sono sicuramente orgogliosi di te… almeno quanto lo sono io."

Lei lo guardava con un sorriso tirato, non voleva piangere: "Grazie."

"Un giorno lo sapranno."

Hermione guardò il raggio di sole che continuava a illuminare il campo di fronte a loro, si rifletteva sulle pozzanghere rimaste a ricordare la pioggia di poche ore prima: "La luce trova sempre un modo per arrivare. Illumina il mondo, anche di notte," disse.

"Anche di notte. E anche senza la luna, le stelle un po' di luce la fanno," Ron si sentiva stupido, non era una frase adatta. Era stupida. Pensò che avrebbe fatto meglio a tacere.

Lei però annuì: "So che un giorno si ricorderanno di me." 

Ron l'abbracciò, la tenne stretta per qualche minuto, era sin troppo naturale per non farlo.

Si rese conto che lei piangeva, ma non disse nulla. In quel momento seppe che qualunque cosa fosse successa, lui le sarebbe stato accanto. Mentre le accarezzava i capelli, in silenzio, sentì di avere finalmente fatto qualcosa di buono per Hermione.

Il sole era tramontato quando lui l'aiutò ad alzarsi e le sorrise: "Non sarai mai da sola. Non è la stessa cosa, ma io... noi ti staremo vicini."

Lei gli sorrise, sapeva che lui pensava davvero quello che aveva detto, era stato incredibilmente dolce con lei in quel momento. Aveva capito: non aveva forzato la situazione. 

"Grazie, Ron."

Stava davvero meglio. Era solo merito suo. 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fabi_