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Autore: Friekie6    09/06/2011    2 recensioni
Mai e Sokka insieme non me li ero mai immaginati, meno che mai in una situazione come quella descritta in questa fanfiction. Eh, cosa non si farebbe per del gelato se posti sotto ad un sole cocente come quello estivo, del mare?
Un pò di ragione ce l'hanno anche. E Zuko dovrà capirlo temo.
La traduttrice di quest'opera, creata da Friekie6 cui link compare alla fine della fic, è Madness queen.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mai, Sokka, Zuko
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Zuko era arrabbiato. Ok, lui lo era sempre, ma ora era arrabbiato arrabbiato. Dopo aver pregato per due settimane di seguito Mai per andare insieme a lui e al resto della gang in spiaggia, lei aveva finalmente ceduto e li aveva raggiunti. Non erano rimasti che un'ora lì e già la aveva persa di vista.

Nessuno sapeva dove fosse finita e, per quello che gli importava, nessuno riusciva a trovare nemmeno Sokka. Suki aveva detto che se ne era andato alla ricerca di un pò di gelato, ma il problema era che non c'era nessun chiosco che vendeva gelati, quindi era plausibile domandarsi dove accidenti fosse finito. Era lecito pensare che avesse convinto anche Mai ad accompagnarlo? O magari la aveva rapita? ...oppure qualcun'altro la aveva rapita?

Zuko sapeva che sarebbe impazzito se solo la avesse vista con un altro ragazzo sulla spiaggia e non si sarebbe di certo trattenuto dal testare le sue nuove tecniche su chiunque fosse il povero illuso che le stava attorno. Mai però non era così stupida da dare corda a certe persone, giusto?

Giusto?

Aveva già percorso gran parte del perimetro della spiaggia solo per trovare un branco di ragazzine sfegatate che volevano assolutamente che Zuko partecipasse ad una gara di volleyball assieme a loro. Gara che poi, in breve tempo, si era trasformata in una sorta di competizione di corsa visto che avevano preso a seguirlo in massa – e per fortuna che Zuko aveva vinto e se ne era liberato subito.

Era così arrivato all'altro lato della spiaggia senza però trovare nessuna traccia di Mai o di chiunque la avesse almeno vista. Sapeva di essere assai riconoscibile là fuori, allo scoperto, con la sua cicatrice, e sapeva anche che forse sarebbe stato meglio stare con i suoi amici, ma lui amava Mai ed aveva assoluto bisogno di ritrovarla il più presto possibile. Sarebbe impazzito senza di lei.

Una forte, fastidiosa risata attirò la sua attenzione quando stava riposando sulla sabbia e, purtroppo, sapeva che poteva appartenere ad una sola persona. Sokka.

Più veloce che mai, Zuko si alzò e si diresse verso quella risata dovendo però spingere alcune persone anche abbastanza violentemente pur di riuscire a raggiungere l'adolescente della Tribù dell'Acqua. Sokka stava tenendo ben due coni gelato alla fragola mentre, additandola, stava ridendo della persona al suo fianco.

Gli occhi di Zuko si spalancarono quando videro Mai intenta a portare lo stesso numero di coni gelato, leccando entrambi avidamente per impedire che si sciogliessero diventando immangiabili.

«Oh Mai» urlò Sokka, divertito «Sei così strana! Non avrei mai detto che la fragola ti potesse piacere così tanto!»

Mai non rispose si concentrò piuttosto sul continuare a mangiare, senza osare fermarsi neanche quando l'assurda risata di Sokka si fermò bruscamente. Solo nell'attimo stesso in cui finì contro a qualcuno la smise. Con un sopraciglio sollevato alzò lo sguardo, pronta a fulminare chiunque le si fosse parato di fronte con i suoi occhi più gelidi, solo per ritrovarsi di fronte Zuko.

Lui non si stava divertendo.

Se Mai aveva paura di lui, di certo non lo stava dimostrando. I suoi gelati stavano cominciando a sciogliersi, ma lei non li leccava più.

«Quanti?» chiese Zuko, trattenendo l'ira impressa nel suo tono di voce.

Mai distolse lo sguardo dal suo, evitando il contatto visivo e facendo finta di essere del tutto presa dalla bellezza del mare -sempre ammesso che una come lei potesse fingere tanto. Zuko allora si voltò verso Sokka: sapeva bene che da Mai non avrebbe potuto ottenere risposta, ma con Sokka era tutto un altro discorso.

«Quanti?» ripeté, mormorandolo appena solo per spaventare di più l'amico.

«Due.» rispose velocemente Sokka. «Quelli sono il numero tre e quattro.» Indicò poi i gelati tenuti in mano da Mai «Quelli invece sono il quinto ed il sesto.»

Zuko tornò a guardare Mai, la quale stava a suo volta leccando i gelati di nuovo.

«Avrei potuto comprarteli io i gelati.»

«Ti sarebbero caduti.»

Sokka avrebbe voluto ridere, ma si fermò appena in tempo giusto per evitare che l'ira del compagno si abbattesse su di lui. Si costrinse perciò a soffocare quell'eccesso d'ilarità, sentendosi quasi come una sorta di bomba ad orologeria.

Zuko sospirò, incapace di fare dell'altro. «Ti ridarò i soldi, Sokka.»

«Oh, non ce nè bisogno.» disse il guerriero, sembrando or ora più a suo agio di quanto non lo fosse stato prima «Li abbiamo rubati a dei ragazzini.»

Il Signore del Fuoco sbatté più volte le palpebre, guardando prima Mai e poi Sokka, tornando indietro poco dopo.

«...cosa?»

Sokka non ebbe modo di rispondere visto che, un gruppo di genitori veramente arrabbiati, accompagnati dai loro figli assai tristi, si stavano avvicinando a loro chiamandoli "ladri" mentre si facevano sempre più vicini. Sokka sorrise beatamente: «Scappiamo?»

«Scappiamo.»

Zuko se la sarebbe vista con Mai più tardi. E magari si sarebbe pure allenato nel portare meglio dei gelati, così da evitarsi altre grandi idee come quella.




Spazio alla Traduttrice:
Ecco a voi di seguito i link importanti, ovvero quello dell'autrice in persona --->Photobucket e quello della pagina con la fanfiction in lingua originale ---> Photobucket
  
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