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Autore: KonataChan    09/06/2011    5 recensioni
Itachi è un soldato -uno shinobi- e come tale la consegna è tutto. Gli obblighi vengono prima di ciò che si desidera realmente fare. Sasuke, beh... Sasuke ha un graziosissimo tutù.  Non è ItaSasu. Ci sono affezionata più che considerarla una bellissima storia. Buon compleanno, Itachi. 
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sasuke Uchiha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Itachi il ninja di piombo.

Come ben sapete da un cucchiaio di piombo si possono ricavare venticinque ninja meno una gamba.
I ninja erano fieri nelle loro armature di vernice e stavano ritti senza muovere un dito.
La spada nella cinta, il corpetto ben allacciato ed il volto perfettamente ritratto in un'espressione statica ed immobile.
In piccolo Pain il giorno di Natale ne ricevette dal padre, incartati in una scatola gialla trasbordante di carta velina.
- Grazie, padre. Sono bellissimi - disse prendendone in mano uno -e a Konan che cosa avete regalato? -
La bambina, dai graziosi capelli blu raccolti da una molletta a fiore, lo chiamò a sé.
Quando il giovane Pain giunse dalla sorellina vide un bel castello in carta con all'interno uno stagno ove nuotavano bianchi cigni di cera.
- Il mio regalo è più bello - s'imbronciò Pain, mostrandole i venticinque ninja perfetti raccolti tra le braccia.
- Non è vero! - replicò Konan - Io ho anche una bambolina in tutù che balla! - gli fece notare, indicandola.
Pain si sporse e la vide accanto ad una torre: una gamba piegata le toccava lievemente con il piede fasciato in scarpette blu l'altro ginocchio e il vestitino di carte le cadeva aggraziatamente sul corpo candido lasciando appena intravedere la calzatura di seta sotto l'abito.
Le braccia si piegavano verso l'alto senza congiungersi ma formando un grezzo ovale, aveva capelli neri sfumati di blu raccolti abilmente in un culo d'anatra e gli occhi d'onice.
- E' bellissima! - s'entusiasmò la bambina - L'ho chiamata Sasuke! -
- Ma è di carta! E poi ha una gamba sola! -
- Non è vero! L'ha sotto il vestito perché sta ballando! Piuttosto quello lì - disse fissando il ninja zoppo - è monco! -
I due si guardarono negli occhi per un unico, tesissimo istante e, quasi in sincronia esclamarono: - Mamma! Konan dice che il mio ninja...
- Mamma! Pain dice che Sasuke...
Però la ballerina e lo shinobi a metà, che sappiamo ora chiamarsi Itachi, non ascoltavano.
Il piccolo e sfortunato soldatino guardava Sasuke e, per continuare a fissarla indisturbato si mise a far la guardia ad un origami poco distante.
La consegna era di stare rigidi e sull'attenti, e lo zoppo pensò di mostrarle che buon ninja fosse.
La bambolina sospirava reggendosi sulla gamba pallida.
Quando i fratellini andarono a dormire, come tutte le notti, i giocattoli presero vita.
Ci furono musica e balli, canti e feste ma gli ordini erano ordini e lo shinobi rimase sull'attenti.
La piccola Sasuke sospirò nuovamente, ma tacque e rimase ferma.
Una scatola a sorpresa, posta dietro di loro, nella baraonda generale si aprì mostrando uno gnomo nero.
- Nessuno ha invitato Madara, non è così? Pensavate che avrei disturbato, non è così? E tu? - domandò guardando Itachi che impettito lo guardava appena - Vuoi conquistare la graziosa Sasuke, non è così? Beh, la voglio sposare io! -
Il ninja guardò lo gnomo vestito di nero dagli occhi rossi, spostando l'attenzione alla maschera arancione e al cappello a tre punte, ognuna delle quali mostrava un sonaglio grosso e lucido alle estremità.
Avrebbe voluto farlo tacere, ma la consegna era chiara. Immobili e attenti, e così il monco Itachi rimase.
- Non mi rispondi, non è così? Domani mi vendicherò! - e con queste decise parole si richiuse nella scatola nera a nuvolette rosse.
 
Il giorno successivo Pain organizzò un attacco militare alle tende.
I ninja erano schierati sul davanzale e figuratevi lo spavento di Itachi quando si accorse di essere l'ultimo della fila ed avere accanto un familiare contenitore di gnomi vendicativi.
Avrebbe voluto battere in ritirata ma non poteva! Era uno shinobi e l'ordine era quello di proteggere la finestra dagli attacchi funesti ed imprevedibili delle tende.
Madara si aprì di scatto e il giovane Itachi volò giù dal terzo piano accompagnato dal suono angelico dei campanelli.
Appena Pain se ne accorse chiamò la cameriera e corse nel giardino a cercarlo.
- Jiraya, muovetevi! - ripeté il bambino mentre affannato cercava Itachi.
- Pain, su torniamo a casa. Si sta avvicinando un temporale. – lo fermò la balia asciugandosi le mani umide de terriccio sul grembiule rosa chiaro.
Il bambino, triste, la seguì verso la villa.
Itachi sentiva delle formiche scalarlo quando le voci di Hidan e Kakuzu, i monelli del villaggio, si avvicinarono.
- Guarda! – disse il secondo indicandolo un piccolo ninja tra i sassi.
- Ma ha una gamba sola! – replicò Hidan.
- Non lo venderemo mai. –
- Sì. – sospirò il bambino con i capelli chiari – Hey, ho un’idea! Costruiamogli una barca con questo giornale e trasformiamolo in un marinaio – e, per rendere meglio l’illuminazione, fece cenno ad un ruscello lì accanto.
Posero il ninja in una barchetta e lo salutarono ridendo.
Il fiumiciattolo scorreva svelto per via del temporale di poco prima e s’inoltrava nel sottopassaggio verso le reti fognarie del paese.
Un topo enorme cercò di aggredirlo e il monco Itachi usò la spada per trafiggerlo e difendersi, da bravo shinobi.
Ma la via d’acqua terminava in una cascata e quando il guerriero riuscì a scorgerla sentì la morte prossima. Ripensò alla ballerina mentre cadeva nel vuoto e si immergeva nelle acque torbide.
Un pesce, che sappiamo chiamarsi Kisame, però, vedendo il lucido shinobi lo ingoiò pensando fosse la migliore delle prelibatezze.
I pesci non sono molto intelligenti, sapete?
Subito si accorse dell’errore commesso e cominciò a lamentarsi.
Nuotando con un poco di pesantezza nello stomaco vide un piccolo vermiciattolo calar nell’acque. Pensando finalmente di aver trovato qualcosa di commestibile il Kisame di lucide squame azzurre lo ingerì. Ma ancora una volta la sfortuna fu dalla sua parte, l’amo tirò e il tonno venne pescato.
Il pescatore lo vendette ad una anziana signora dai lunghi capelli bianchi ed un familiare grembiule rosa. Non passò molto tempo che lo sfortunato e monco Itachi riemergesse dallo stomaco del pesce.
La vecchietta lo portò da Konan e Pain, ma quest’ultimo, vedendolo rovinato, pensò che sfigurasse accanto agli altri ninja. Così decise di metterlo vicino alla giovane Sasuke.
I due si guardarono, timidi. Itachi avrebbe voluto intavolare un discorso qualunque ma la consegna… sapete, no?
D’un tratto Pain fece un movimento brusco e Itachi cadde nelle braci ardenti.
La ballerina sembrò alterarsi leggermente, ma il vento, suo amico, la prese per i fianchi ed insieme cominciarono a volteggiare.
Danzando la bambolina di carta raggiunse il ninja Itachi tra le fiamme alte ed arrossì nuovamente.
Il piccolo, sfortunato e zoppo Itachi fece per parlare, ma in quel momento la bambolina alzò la testa e mostrò furenti occhi rossi.
Dal tutù sguaino la Kunasagi e lo colpì a morte. Il soldato allora si sciolse sorridendo lieve e la ballerina fece appena in tempo a rimandargli un sorriso felice cadendo nelle fiamme.
 
Il giorno successivo, Jiraya, spazzando il camino, trovò un piccolo cuore di piombo e una minuscola katana annerita dal fuoco.
 
Well, well, well…
La prima cosa che ha detto la mia Beta dopo averla letta è stato “Non capisco chi tra te, Itachi e Sasuke sia più scemo. Tutti e tre? Oppure Naruto? Tutti e quattro!” e io non posso che concordare.
Oggi, nove giugno, è il compleanno di sua Santità Itachi e io mi presento con un terribilissimo regalo.
Sono molto affezionata alla storia originale “Il soldatino di piombo” e la so così bene che non potevo non farci una fan fiction, capite?
Comunque immagino sia chiaro che l'ispirazione iniziale è un'opera non mia e non finisce così. Bensì la Ballerina avvampa e crepa (che crudeltà!) e la loro "Jiraya" avrebbe trovato un cuore in piombo e un brillantino (della coroncina di Sasuke che non ho descritto per non infierire) anneriti.
Mi sono presa delle libertà orribili, lo so, ma spero la apprezziate lo stesso.
Io cosa ne penso? Che è pieno di ripetizioni ma l’ho fatto apposta -non è vero-, perché quando si racconta una favola si racconta non si pensa troppo alle ripetizioni.
Stesso discorso vale per la mia poca attenzione a tutti i dettagli psicologici, la –forse- eccessiva dinamicità del tutto e compagnia allegra.
Voglio che mi sgridiate, rimproveriate, urliate nelle orecchie perché è giusto che sei io sbaglio in un regalo a Itachi qualcuno me lo faccia notare.
Ovviamente i commenti sono ben accetti e, la mia speranza, è quella di avervi strappato almeno un sorriso. 
Quindi, signore, signori: demoralizzatemi -se ci riuscite-!

Ko 

  
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