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Autore: queenseptienna    09/06/2011    3 recensioni
Si era ritrovata fra le mani un tomo riguardante la storia di Godric Grifondoro, uno degli antichi Fondatori di Hogwarts, nonché il rappresentante della sua casata. Aveva un che di affascinante leggere le mitica gesta di quel mago che, insieme ai suoi potenti compagni, aveva dato loro non solo una scuola, ma una casa.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione, Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Titolo: The King and the Queen
Fandom: Harry Potter
Pairing: Godric Grifondoro/Hermione Granger (SI LO SO, HO PROBLEMI.)
Rating: PG13
Genere: romantico
Avvertimenti: HET (che nel mio caso significa la fine del mondo), crack (suvvia, parliamone).
Info 1: in risposta alla sfida di OmanShab. Io ho scelto il prompt “Farfalle di carta”
Info 2: per il prompt “Flashback” della mia tabella del [info]bingo_italia 
Affetta da Shipping compulsivo, partecipo all'iniziativa del forum « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest.
Crack, fanon o canon? Slash, Het, Threesome?
GOD SAVE THE SHIP!
I ♥ Shipping è un'idea del « Collection of Starlight », said Mr Fanfiction Contest, « since 01.06.08 »
Info 3: ok, avevo detto che tornavo a scrivere su HP, ma oscuro signore, NON COSI’ D:
Disclaimer: Harry Potter non è mio e mai lo sarà.







Hermione si grattò il naso in maniera davvero poco elegante con la sua piuma, mentre girava l’ennesima pagina dell’ennesimo libro, in biblioteca. Harry e Ron glielo dicevano sempre che doveva divertirsi di più, lasciare perdere i libri e lei, puntualmente, rivolgeva loro uno sguardo di puro disprezzo e disgusto in grado di rivaleggiare solo con quello del professor Piton. Poi scrollava le spalle e ritornava a studiare. Una volta si sarebbe lanciata su una filippica su come-quando-perché quei due avrebbero dovuto impegnarsi molto di più, che i M.A.G.O. erano alle porte e loro non avevano ancora scritto i loro ottantadue centimetri di pergamena di Storia della Magia, oggetto: come i Goblin Russi erano riusciti a conquistare l’economia giapponese e deportare in Siberia una colonia di Gnomi. 
Alla fine aveva rinunciato e, dopo aver scritto ben cinquantasette centimetri aggiuntivi di pergamena al suo compito, si era accampata su un tavolo della biblioteca. Aveva scelto un libro totalmente caso: faceva spesso così, quando non aveva altro da studiare prendeva un argomento qualsiasi e lo approfondiva, perché sapere era bello, ma sapere tutto era meglio.
Così si era ritrovata fra le mani un tomo riguardante la storia di Godric Grifondoro, uno degli antichi Fondatori di Hogwarts, nonché il rappresentante della sua casata. Aveva un che di affascinante leggere le mitica gesta di quel mago che, insieme ai suoi potenti compagni, aveva dato loro non solo una scuola, ma una casa. Hermione era sempre più concentrata nella lettura e a ogni passaggio la sua stima nei confronti di Godric cresceva. Dato che le opinioni sull’aspetto del mago erano discordanti, lei se lo immaginò alto, con lunghi capelli dorati raccolti in una coda e una sottile barba di un colore appena più scuro ad incorniciargli il volto. A completare, occhi chiari, di un bell’azzurro cielo e magari anche delle rughe d’espressione intorno alla bocca, come avevano gli uomini che sorridevano spesso.
Sciocca Hermione, si disse, scuotendo la testa e posando la piuma sulla pergamena che aveva usato per prendere appunti.Perderti in stupide romanticherie adolescenziali per uno morto chissà quanti secoli fa.
Chiuse il libro con un tonfo pesante e fece su le sue cose. Un ultimo sguardo al voluminoso tomo e decise di portarselo via.


Harry e Ron notarono immediatamente che qualcosa non andava. Hermione, che di solito rimaneva in Sala Comune con loro anche quando gli altri se ne erano andati, preferiva ritirarsi preso. Il libro su Godric l’aspettava nel tepore del suo letto a baldacchino, pronto ad essere letto alla luce di un Lumos ben piazzato.
Presto la cosa degenerò e la ragazza si ritrovò spesso, nei giorni seguenti, ad immaginarsi in situazioni medievaleggianti ai tempi della costruzione di Hogwarts, magari di accompagnare in gesta avventurose il prode Grifondoro e mai come in quel momento si trovò brutta. Un giorno, chiusa nel bagno delle ragazze, si osservò il viso, sconcertata da come lo trovasse banale, i denti un po’ sporgenti, le sopracciglia che avevano veramente bisogno di una sfoltita e i capelli.
I suoi capelli.
Non possedeva lunghi boccoli ordinati color caramello, ma una testa di capelli ondulati e crespi che ricordavano vagamente il colore di un topo morto. Figurarsi se Godric avrebbe desiderato una così.
Eppure, nei suoi sogni ad occhi aperti lei era sempre bella e adeguata alle aspettative del valoroso mago, di cui ormai si era irrimediabilmente innamorata persa.
Certo che per innamorarsi di uno che ormai era cadavere da secoli causava domande di una certa gravità.


Quando il libro finì, Hermione avvertì un senso di vuoto non indifferente. Poteva sentire il cuore dolergli per la mancanza di Godric e nemmeno la rilettura, il re immergersi nel libro, le era utile per riavere quella sensazione di averlo davvero vicino a sé. Era orribile innamorarsi di una persona morta, chiunque con un po’ di senno lo avrebbe capito e si chiese dove diamine fosse finita la sua famosa razionalità.
Che sciocca, certo.
Seduta alle radici di un albero nei pressi del lago, si concesse di riassaporare le ultime pagine del libro, un’ultima volta si immaginò nelle vesti pregiate di una potente maga compagna di avventure di Godric Grifondoro.
Infine chiuse il libro, con una smorfia amara sul volto. Era come dare l’addio ad un amato che partiva, che si sapeva non si sarebbe mai più rivisto, ma nel suo caso era solo frutto della sua immaginazione aiutata da qualche fatto storico.
Non appena però le pagine del libro si riunirono, esse presero a vibrare tra le mani di Hermione, che lasciò cadere sull’erba il volume, spaventata. In quell’istante il libro si disgregò, trasformandosi in mille farfalle di carta che volarono stagliate contro il cielo come uno sciame immenso. Qualcuna si posò leggera sull’acqua, lasciando una scia quasi invisibile, prima di risalire insieme alle altre.
Infine, l’ultima di quelle farfalle sfiorò dolcemente il viso di Hermione e la ragazza in un solo istante seppe che, per quanto impossibile, tutto il suo amore era pienamente ricambiato.


FINE
   
 
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