~My love, leave yourself behind,
Beat inside of me, leave you blind.
My love, you have found peace,
You were Searching for release.
My Love; Sia
Le dita scorrono lungo i tasti immacolati del pianoforte, producendo una melodia triste e malinconica che fa tornare alla memoria eventi spiacevoli che sarebbe meglio dimenticare.
Viene spontaneo accompagnare questa melodia con un canto senza parole, lasciandolo a libera interpretazione.
Sento che lui è arrivato, e mi sta osservando in silenzio davanti alla finestra, con il suo solito abbigliamento scuro, il mantello che si muove al vento, e la maschera bianca sul volto; non mi fermo, continuo a suonare, catturata ormai da quella melodia malinconica.
Poi, un ricordo più triste degli altri ritorna nella mia mente, facendomi rimanere sconvolta.
La persona a me più cara, su un letto di ospedale, che esala il suo ultimo respiro dicendomi:
Ti ho sempre voluto bene.
La gola mi si chiude, impedendomi di cantare ancora, e la melodia si interrompe con una nota grave.
Le lacrime scendono copiose dai miei occhi, finendo sui tasti del pianoforte.
Mi copro il volto con le mani e comincio a singhiozzare sempre più forte.
È passato un anno da quel giorno, e non c’è mai stato verso che io non abbia potuto superare quella tristezza.
Non ne sono capace, e mai lo sarò.
Forse è perché provo un forte senso di colpa verso quella persona.
L’ho sempre trattata con fare superiore, e non ho mai pensato a come avrebbe reagito, o a cosa avrebbe pensato.
Sono sempre stata un’egoista, è questa la mia colpa, e il prezzo da pagare è la sofferenza e il senso di colpa.
Il mio corpo è freddo, e non c’è nessuno che può scaldarlo, adesso.
Nessuno mi vuole bene, perché mi sono sempre comportata in modo egoista, e tutti mi evitano.
Sento due braccia avvolgermi la vita e avverto un calore così intenso che riesce a scaldarmi fin nel profondo.
Alle mie spalle c’è lui, lo so, con quella maschera bianca a fare da contrasto al nero dei suoi abiti.
Avverto il suo petto che aderisce alla mia schiena, e il suo mento che si appoggia sulla mia spalla.
Scosto un po’ le mani dal volto, senza smettere di piangere, e lo vedo.
Vedo il suo sorriso confortante e i suoi occhi verdi che emanano sicurezza e un pizzico di perenne ironia.
Sento il suo abbraccio intensificarsi ancora di più, stringendomi ancora di più a sé.
“Non hai più bisogno di piangere. Ora ci sono io.”
Le sue mani vanno a stringere le mie e cattura le mie labbra in un piccolo bacio appena accennato.
Poi mi ritrovo all’improvviso nel mio letto, gli occhi spalancati.
È stato solo un sogno.