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Autore: Red Fox    09/06/2011    2 recensioni
Dio non portava rancore.
Non avrebbe potuto. Lui amava ogni essere vivente e non, lui ti perdonava se tu ti pentivi.
Non era in grado di odiare.
Neppure Satana.
L'Arcangelo del Male.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-shot che si è praticamente scritta da sola. Mi è venuta l'ispirazione dopo aver letto l'ultimo canto dell'Inferno con il mio professore super sexy x°D Il fatto che è sexy non c'entra niente, ma mi sentivo in dovere morale di dirlo :D
Comunque.. sì, questa shot mi piace molto. All'inizio non volevo mettere anche la parte dei mezzi-demoni però poi mi sono detta che se era divertente scriverlo, allora perché no :) Perciò eccola qui.
Spero vi piaccia!


L'Avversario di Dio



Lucifero decise che era arrivato il momento.

Non sopportava più tutto quella allegria. Doveva far passare la voglia di giocare ai peccatori del suo Regno. In fondo, mica erano lì per quello.

Erano lì perché avevano peccato. Chi aveva commesso suicidio, chi aveva rubato, chi aveva ucciso e chi aveva goduto. Questi ultimi gli facevano quasi pena. Quasi. Insomma, dai. Il loro solo peccato era di aver amato.. troppo? Gran bel senso dell'umorismo il Gran Capo, lassù.

Poi, ovviamente, c'erano i suoi preferiti.

I traditori.

Loro sì, che meritavano di stare nel Suo Regno.

Era orgoglioso di loro. Qualcuno che finalmente seguiva il suo esempio, che prendeva spunto dalla sua crudeltà e dalla sua cattiveria. Gli piaceva sapere che esistevano persone che stavano dalla sua parte, che lo adoravano. Si sentiva come la star del momento. Già, un momento che durava per l'eternità.

Stava bene laggiù, Lucifero.

Non aveva più vicino quei fissati della pace e dell'amore, aveva un Regno tutto suo, che governava e che gli piaceva da morire e aveva dei sudditi. Si sentiva così bene. Era il Principe delle Tenebre.

Cosa voleva di più?

Che quei suoi sudditi, facessero un po' si silenzio.

L'unica cosa che non gli piaceva del suo lavoro, era che gli procurava un gran mal di testa. Anime che urlano e si disperano, demoni che le picchiano e ridono malignamente, il tutto con una bella dose di rumore e cattiveria. Sì, la cattiveria gli andava bene.

Il rumore no.

Non potevano stare in silenzio, neanche per un minuto? Decise che avrebbe mandato il suo braccio destro a cambiare le cose.

Lui purtroppo non poteva muoversi, intrappolato in quel lago ghiacciato in cui avrebbe trascorso l'eternità. Beh, non che gli importasse. Gli bastava che quelli stessero zitti.

-Belzebù!- chiamò.

Un demone dall'aria scocciata si avvicinò lentamente.

-Sì, Principe?- domandò.

-Vai a fare un giro per il Regno e di a tutti i peccatori che se non la smettono di urlare, piangere o altro che mi dia fastidio..- disse con una smorfia. -...se ne pentiranno amaramente.-concluse dopo un attimo. Era molto teatrale, Lucifero. Gli piaceva terrorizzare la gente, e gli piaceva farlo con stile.

-Devo riferire quello che mi avete detto, parola per parola?- chiese ancora il demone.

Lucifero lo guardò sprezzante.

-Cosa vuoi dire?-

-Posso aggiungere qualche minaccia o devo limitarmi a riferire ciò che voi avete detto?-

Lucifero sorrise, diabolico.

-Fai in modo di terrorizzarli. Devono capire che non sono qui per divertirsi. Sono qui perché se lo meritano. Perciò staranno alle mie regole. E sei io dico che devono tacere, loro taceranno.- ghignò.

Sì, gli piaceva proprio quel posto.

Non sapeva di non aver capito niente, Lucifero.

Pensava di scegliere lui stesso quelli che meritavano di andare nel suo Regno.

Pensava di poter fare quello che voleva, d'altronde quel posto era suo.

Pensava di non aver più niente a che fare con il Gran Capo.

Ma si sbagliava.

Satana esisteva solo in relazione all'esistenza di Dio.

Lui non sceglieva che i malvagi entrassero nel suo Regno. Era Dio che mandava da lui quelli che non meritavano di entrare in Paradiso.

Lui non poteva fare quello che voleva. Non per niente era costretto all'immobilità nel ghiaccio.

Lui aveva decisamente molto a che fare con il Gran Capo.

Senza Dio, lui non sarebbe mai esistito.

Dio lo osservava, lo studiava, lo controllava.

E se Lucifero non se ne accorgeva, era solo perché Dio era bravo a non farsi scoprire.

Non era nato il giorno prima, sapeva come fare per passare inosservato. Aveva anche delle spie, giù all'Inferno. E si divertiva ad osservare Lucifero darsi da fare per fargli vedere di essere superiore.

A Dio dispiaceva che Satana, L'Avversario, si fosse ribellato. Ricordava i tempi in cui viveva insieme a Lui, nel Regno dei Cieli.

Ricordava la bellezza dell'angelo, il più bello, il più splendente.

E ricordava anche del giorno in cui si era reso conto di cosa era diventato. A forza di stare vicino a Lui, Lucifero aveva iniziato a credere di essere meglio. Più potente dell'Onnipotente.

E allora era diventato un peccatore. Un superbo.

E si era ribellato.

Dio sospirò. Ricordava le schiere di angeli, i suoi figli, quando gli si erano messi contro. Un terzo dei suoi figli, si era ribellato.

C'era stata la Guerra.

Guerra contro Dio, l'Onnipotente.

Guerra contro di Lui.

Ma ovviamente Dio, con l'aiuto degli Angeli suoi alleati, aveva vinto.

E si era trovato costretto a far precipitare dal Paradiso Lucifero e i suoi angeli devoti.

Ricordava la Caduta.

Non che gli piacesse ricordare. Anzi. Gli faceva male, pensare alla fine che avevano fatto tutti quegli angeli. Ma non poteva lasciarli nel suo Regno.

La Caduta durò nove giorni, al termine dei quali l'Inferno si spalancò sotto di loro, inghiottendoli.

Aveva allora cancellato Lucifero dai Cieli e aveva dato l'imposizione che nessuno avrebbe più dovuto pronunciare il suo nome. Da quel giorno fu per tutti Satana, l'Avversario.

Lontani dalla luce divina di Dio, i meravigliosi angeli si erano mutati in orridi demoni e da allora il solo scopo del demonio, invidioso, furente e menzognero, fu quello di trascinare gli uomini, novelli e privilegiati figli di Dio, nella sua dimora di disperazione per l'eternità.

Sospirò nuovamente. Quella cicatrice non era ancora guarita, né per Dio, né per il Paradiso, che ancora ricordava il periodo della Guerra e quella della Caduta.

Lucifero era decisamente riuscito a lasciare grandi sofferenze nel cuore del Regno dei Cieli.

Chissà se ne andava fiero.

Dio non portava rancore. Aveva dato il dono del libero arbitrio, perciò ora non si poteva lamentare delle scelte che alcuni dei suoi figli avevano fatto. Avevano pensato con la loro testa, avevano scelto e adesso ne pagavano le conseguenze.

Ma non portava rancore. No.

Non avrebbe potuto. Lui amava ogni essere vivente e non, lui ti perdonava se tu ti pentivi.

Non era in grado di odiare.

Neppure Satana.

L'Arcangelo del Male.

Arcangelo che, in quel momento, lamentava un terribile mal di testa.

Possibile che anche i demoni provassero dolore?

Se quegli stolti che erano i peccatori non avessero fatto silenzio, gli avrebbe spediti tutti a soffrire le pene peggiori dell'Inferno.

Quel luogo quasi metteva i brividi persino a lui.

Non chiedeva molto, in fondo. Solo un po' di silenzio.

Magari il Gran Capo se la stava ghignando ora. Un demone con il mal di testa. Chissà che risate si stavano facendo alle sue spalle.

Sbuffò e tornò ad osservare il lago sotto di lui.

Cosa sarebbe successo se avesse smesso di battere le sue ali? Meglio non provare.

Che noia.

Non c'era mai niente da fare in quel posto. Prese una mela e la addentò.

Una mela.

Che ironia. Proprio grazie ad una mela, era riuscito a far scacciare Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre.

Ben li stava. Era colpa loro e della loro bellezza se ora si trovava lì.

Se solo Dio non avesse deciso di donare a loro tutti quei privilegi.. E a quelli neanche importava!

Creature egoiste e ipocrite, gli umani.

Tornò ad osservare la mela.

Magari si sarebbe fatto portare un goloso, tanto per torturarlo un po'. Avrebbe fatto comparire tante prelibatezze e poi avrebbe costretto il goloso ad osservare senza poter toccare niente.

Sì, ci voleva un po' di divertimento.

In quel momento un demone entrò correndo.

-Principe! Principe, abbiamo visite!- urlava come un pazzo.

Lucifero storse le labbra.

Erano già arrivati?

Ma perché dovevano rompere proprio a lui?

Già aveva le sue grane, senza aggiungere anche quei due.

Sbuffò. Di nuovo.

-Fateli venire qui.- ordinò.

Il demone sussultò.

-Ne.. ne è sicuro?- chiese.

Lucifero gli lanciò uno sguardo talmente infuriato che il demone scappò via velocemente, dopo essersi inchinato.

Dannazione. Ora avrebbe dovuto subirsi i discorsi di quei leccapiedi.

Ma perché doveva sopportare tutti quei fastidi?

Andiamo! Lui è l'Arcangelo del Male! Poteva dannarli in eterno e poteva pure non ammetterli nel suo Regno -punizione che avrebbero senz'altro odiato di più-.

Erano i primi che conosceva, a implorarlo in quel modo per essere accettati nell'Inferno.

Stupidi mezzi-demoni.

Costretti a vivere sulla Terra con gli umani, senza poter causare morte o distruzione, obbligati a fingere di essere chi non erano, obbligati a fare i bravi.

Un po' di pena la provava. Ma poca.

Erano talmente irritanti che si meritavano quello che avevano.

Si trattenne dallo sbuffare di nuovo. Un po' di contegno ci voleva.

I due entrarono.

-Principe del Male! Grandissimo Demonio! Perfido Superbo! I vostri umili servi sono qui per servirvi.- dissero entrambi nel medesimo momento.

Quindi si erano preparati il discorsetto, eh?

-Eleizer, Malakiah. Benvenuti.- mormorò Lucifero stancamente.

Ai due si illuminarono gli occhi. Forse perché aveva ricordato i loro nomi? Come poteva non ricordarli? Con tutti i problemi che gli stavano causando..

Che seccatura..” pensò Satana.

-La ringraziamo per averci ospitati nel suo Regno, Sommo Principe. E' un onore.- replicarono gentilmente i due mezzi-demoni.

Sì, un onore.. Leccapiedi.” pensò.

-E' un piacere. Allora, cosa vi porta qui? Volevate incontrarmi con urgenza, vero?- disse invece.

-...volevamo sapere se aveva preso una decisione riguardo quella questione..-

Lucifero sorrise, anche se dentro di sé avrebbe voluto spedirli via o picchiarli.

-Diciamo che è una decisione importante e in quanto tale ha bisogno di essere valutata con calma e pazienza.- disse, mantenendo sempre quel sorriso sul volto.

Non li sopportava. Come poteva portarseli all'Inferno? Se però non li avesse presi, sapeva cosa avrebbero fatto quei due.

Lo sapeva perfettamente. Si sarebbero messi ad aiutare i mortali malvagi a redimersi. Si sarebbero abbassati a fare delle buone azioni per riuscire a raggiungere il loro obbiettivo. Perché sapevano che Satana avrebbe cercato di fermali, e quale modo migliore se non prenderseli con sé nel suo Regno?

Dannati mezzi-demoni. L'avevano pensata bene, non c'è che dire.

-Lo capiamo, Principe. Si prenda il suo tempo. Noi saremo sempre a sua disposizione per servirla.- rispose il mezzo-demone Malakiah, inchinandosi profondamente.

-Vi contatterò presto. Ora potete andare.- li congedò Lucifero con un sorriso.

I due ringraziarono e se ne andarono.

In che guaio si stava cacciando? Sapeva che li avrebbe accolti all'Inferno e questo lo faceva andare su tutte le furie. Quei due lo stavano praticamente obbligando.

E si era mai sentito di due mezzi-demoni ingannare il loro Signore del Male?

No.

Perché mai nessuno aveva osato obbligarlo a fare qualcosa.

Decise che quei due non l'avrebbero passata liscia.

Mandò a chiamare Belzebù per farsi dare un'idea sul da farsi. Non poteva farli morire, ma una qualche punizione poteva sempre inventarsela.

-Mi ha mandato a chiamare, Sommo Menzognero?-

-Belzebù. Ho bisogno di un consiglio.- annunciò Lucifero, gesticolando nervosamente. Come se il fatto che avesse bisogno di un aiuto lo disgustasse. O lo facesse vergognare.

-Mi dica.-

-Quei due bastardi me la pagheranno per aver provato a fregarmi. Se io non voglio ammetterli nel mio Regno, quelli non possono obbligarmi. Voglio che capiscano con chi hanno a che fare.- replicò.

-Certo Principe. Si pentiranno di averla sfidata.- disse il demone.

-Oh, puoi starne certo.- ghignò Satana.

Ed era proprio così. Quei due si sarebbero pentiti amaramente di averlo sfidato.

D'altronde, lui era o no l'Arcangelo del Male?

Era o no l'Avversario di Dio?

Sì, lo era.

E lo avrebbe fatto capire a tutti.

Oh, se l'avrebbe fatto.

Sorrise.

  
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