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Autore: GioEchelon    09/06/2011    5 recensioni
Non so perchè ho scritto questa cosa.
Forse solo semplicemente perchè avevo voglia di scrivere...Comunque non mi convince,quindi non mi aspetto niente...
E' una Frerard,ovviamente,e insomma avevo voglia di scrivere di un Gee alcolizzato...
Detto ciò,arrivederci e divertitevi.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I concerti avevano una routine: sudore,alcol,urla,musica assordante e caldo

I capitolo.

 

I need you

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I concerti avevano una routine: sudore,alcol,urla,musica assordante e caldo. Terribilmente caldo. E la voce che si andava spegnendo,lasciandolo stremato alla fine del concerto con la testa pesante e il senso di nausea sempre a tenergli compagnia.

Perché insomma lui era un idiota cronico,ma nessuno intorno a lui gli diceva qualcosa per farlo smettere. O forse c’erano ma non se ne accorgeva. E non gli importava,lui stava bene così,da una parte. Dall’altra voleva sprofondare e finire in un baratro buio e infinito dal quale non uscire per il resto dell’eternità tipo.

Che poi fondamentalmente non sapeva nemmeno perché lo facesse,ma insomma ormai era diventata un’abitudine e non riusciva più a smettere,sebbene sapesse che ad esempio Frank era sempre lì per lui…

Ah Frank…Frank era un porto sicuro,quando stava male lui era sempre lì,a stargli vicino e a reggerlo mentre stava per crollare dopo l’ennesimo conato. Frank era la sua vita,la sua anima. Ma perché? Cosa c’era che non andava in lui? Cosa c’era che lo faceva reagire in questo modo? Si rendeva sempre più conto di aver bisogno di qualcuno che lo aiutasse,qualche specialista o una stronzata del genere. Ma non lo avrebbe mai ammesso davanti agli altri,che continuavano a dirglielo… Non avrebbe mai potuto farlo.

Quindi quella sera,quando il concerto era finito e quando la sua testa era più di là che di qua,Gerard scese dal palco barcollando e dirigendosi verso il tour bus,per andare a prendersi l’ennesima birra.

“Gerard! Cazzo ascoltami quando ti parlo!” esclamò Frank strattonandolo dopo avergli preso il polso,costringendolo a girarsi.

“Cazzo Frank,che c’è? Che c’è? Ho un fottuto mal di testa e porca puttana che c’è?! Non ti ho sentito! Se non ti ho ascoltato vuol dire che non ti ho sentito!” disse,cercando di liberarsi dalla presa ferrea di Frank,che non lo voleva lasciare andare. Lo scrutò e riuscì a vedere la sua espressione rassegnata e triste. Cosa gli stava facendo?

Frank abbassò lo sguardo e sospirò “Hai ragione,scusami…Dicevo di aspettarmi un attimo,così ti faccio compagnia”

Gerard lo guardò e aggrottò le sopracciglia.

“Frank. Non ho bisogno della tua compagnia,sto bene okay?” sbotto,riuscendo a liberarsi della stretta di Frank dal suo polso,cosa che gli causava parecchio fastidio.

Frank lo guardava con sguardo supplichevole,ma poi quel gesto gli fece cambiare totalmente espressione,facendola diventare dura e incazzata. Parecchio incazzata. Adesso erano cazzi amari.

“Ascolta Gerard. Non è che mi faccia piacere vederti sempre in queste fottute condizioni! E non fa piacere nemmeno a tuo fratello,né a Ray né a nessun altro!! Solo che io sono un coglione e ti vengo dietro per farti compagnia,per cercare di farti stare meglio e tu mi ringrazi così?? Vaffanculo Gerard! Non contare su di me ancora una volta,perché ti ho mandato a quel paese parecchie volte,ma poi sono sempre tornato. Questa volta non ci contare!” sbottò incazzato,per poi girare i tacchi ed andarsene.

Gerard,che in cuor suo voleva inseguirlo e chiedergli scusa in ginocchio e in qualsiasi altro modo,si limitò invece a sbuffare e continuare a camminare verso il tour bus.

“Non ho bisogno di te,ce la faccio benissimo da solo!” disse,anche se era già andato via,ma non gliene fregava niente,da una parte.

Non vedeva l’ora di raggiungere la sua destinazione e prendersi un’altra birra e buttarsi a letto,visto che quella sera non avrebbe fatto nulla,perché Frank si era incazzato. Ma domani gli sarebbe passata.

Non appena arrivò,entrò e si prese un’altra birra,stappandola e passando nella zona notte,per buttarsi nella sua cuccetta e cominciare a sorseggiare la birra.

Insomma non è che poteva sempre stare lì a dare spiegazioni a tutti sul perché lo faceva e sul perché non lo faceva. Era la sua vita e decideva lui,ecco. Però gli mancava adesso Frank…Gli mancavano i suoi baci,quelli che gli dava sempre quando lui era stremato e strafatto…

 

 

 

 

I giorni seguenti furono un inferno,davvero.

Frank aveva mantenuto la parola,questa volta e stava deliberatamente evitando Gerard. E a lui la situazione non piaceva per niente. Se c’era una possibilità per tenerlo semi lucido quella era Frank, che però adesso non c’era, quindi il suo cervello adesso se n’era andato decisamente a quel paese e non sapeva più come fare.

Aveva provato Mikey,ma non funzionava parlare fino a notte fonda con lui,perché Mikey si limitava ad annuire e a sbadigliare,non perché lo annoiasse,ma perché dopo un concerto voleva sempre dormire ed era sempre stanco.

Aveva provato Ray,ma Ray non riusciva a capirlo,la maggior parte delle volte lo sgridava, dicendogli che era un coglione. Come se non lo sapesse già.

Non si sentiva di parlarne con Bob,perché non si aspettava che lo stesse ad ascoltare. Voleva solo Frank…Ma lui lo evitava,non lo guardava. Ed era una cosa atroce. Doveva andare da lui e chiedergli scusa…Nella speranza che lui lo perdonasse per la gran cazzata che aveva fatto…

Ecco voleva solo stringere Frank e sentire il suo profumo che ormai non sentiva da giorni,cosa che lo portava a bere ancor di più se possibile.

Si disse che lo avrebbe fatto,appena scesi dal palco. Avrebbe preso Frank e lo avrebbe trascinato dietro al tour bus e gli avrebbe chiesto scusa e lo avrebbe pregato di tornare da lui perché gli mancava. Si sarebbe reso vulnerabile,ma non se ne preoccupava perché era Frank. Lui ormai conosceva anche gli angoli più bui e remoti della sua coscienza. Quindi non si preoccupava di nulla.

Non appena finirono di suonare quindi Gerard raccolse tutte le forze che aveva,nonostante barcollasse- ma aveva cercato di bere di meno per l’occasione- e si avvicinò a passo deciso verso Frank,che si stava allontanando il più possibile per raggiungere il bus. Non se lo sarebbe fatto scappare,proprio no.

“Frank!” disse con voce decisa,afferrandogli la mano. Aveva pure cominciato a correre per cercare di raggiungerlo. Frank si voltò e lo guardò con sguardo duro. A Gerard si raggelò il sangue per quell’espressione che stava tanto male al suo Frankie. Sospirò. “Dobbiamo parlare.” disse senza aggiungere altro,e lo trascinò in un posto in cui nessuno poteva disturbarli.

“Che vuoi,Gerard? Hai ancora intenzione di attaccarmi?” disse lui,con il tono più duro dell’espressione. Il più grande sospirò e lo guardò negli occhi.

“Mi dispiace okay? Mi dispiace per averti trattato in quel modo l’altra sera e…Mi manchi Frankie…Non riesco più a dormire la notte senza sentirti accanto a me…E non riesco nemmeno a non pensarci,capito? Anche se bevo più di prima tu sei sempre lì,nella mia testa,e non te ne vai. E mi risuona in testa il tuo vaffanculo…E mi fa dannatamente male Frank…Perdonami” lo implorò,guardandolo con sguardo sincero,ma Frank sembrò irremovibile. Continuò a guardarlo in quel modo.

“Vedi,Gerard,dopo tutto quello che ho fatto per te,dopo le notti passate a sentirti piangere e urlare,a consolarti, sentirmi parlare in quel modo fa male, maledettamente male. E per quanto voglia perdonarti io non so se succederà ancora,quindi no. Mi dispiace ma non posso perdonarti Gerard…Dimostrami che ne valga la pena” disse lui,con tono duro e deciso,irremovibile. Gerard si sentiva morire,si sentì cadere il mondo addosso. Frank non lo aveva perdonato e per di più adesso stava sciogliendo la presa che Gerard aveva sulla sua mano e si stava allontanando e non sapeva cosa fare per farlo tornare da lui.

Voleva che tornasse. Doveva smettere. Doveva dire basta…Ma come faceva se tutto ciò che voleva in quel momento era una bottiglia di birra e un numero non ben definito di farmaci?

Sospirando se ne tornò verso il bus,dove prese una bottiglia di birra, per schiarirsi le idee,ma sapeva che non era affatto una soluzione,doveva rendersi conto quanto era troppo,ma non ci riusciva.

Sospirò ancora,aveva sospirato troppo ultimamente e non ne poteva più.

Si buttò nella sua cuccetta e continuò a bere,per non pensare. Ma non pensava che così era peggio

 

 

 

 

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Uhm okay,scusate questo obrobrio,è una cosa molto a random,ma davvero non ho ancora molto le idee chiare quindi scusatemi davvero…

Ho troppe idee in testa e non riesco a conciliarle…

Comunque…Detto ciò…So che fa schifo…Quindi mi dispiace.

Xoxo

<3

   
 
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