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Autore: terrastoria    09/06/2011    5 recensioni
Un tonfo sordo, occhi di bambina che si dilatano, mani che stringono una creatura di sei mesi, le gambe che scattano per compiere un balzo all'indietro, il respiro trattenuto. Anna non vuole che lui entri lì dentro, non vuole che Alessia pianga, vuole sua madre, vuole che sua madre venga a salvarla.
Uno sfogo dell'anima.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avevo bisogno di sfogare ciò che ho dentro, e per farlo ho scelto un'originale.
Non sapevo se pubblicarla o meno nel genere “Drammatico”, ma alla fine visto che non c'era il genere “Triste” credo che questo frammento possa andare bene in questa sezione, spero lo capirete leggendo.
Comincia in medias res, il finale è aperto.
E, a dir la verità, non c'è ancora un vero finale.

Buona Lettura e grazie a quanti vorranno farmi sapere se e cosa ha lasciato questa storia, vorrei rendermi conto di quali emozioni e pensieri possa suscitare questo scritto in cui c'è molto di me, rielaborato ovviamente.

Grazie dell'attenzione.


Uova di Pasqua


Un tonfo sordo, occhi di bambina che si dilatano, mani che stringono una creatura di sei mesi, le gambe che scattano per compiere un balzo all'indietro, il respiro trattenuto.
La porta della camera è aperta, Anna corre verso di essa, entra nella piccola e buia stanza e si siede al bordo della branda, stringe forte sua sorella al petto e si china tutta su di lei, facendole da scudo, istintivamente, facendo sì che il calore di quel piccolo corpo la riscaldi e le faccia diminuire la paura.
Dalla cucina urla, rumore di vetri infranti, singhiozzi, mostri.
Anna non vuole che lui entri lì dentro, non vuole che Alessia pianga, vuole sua madre, vuole che sua madre venga a salvarla.
Ma sua madre non arriva, suo padre entra nella stanza, le strappa Alessia dalle braccia, prende lei per un braccio, la alza, e le dà uno schiaffo, poi un altro, la piccola stretta al corpo dell'uomo ha smesso di piangere.
Quello, era il terrore.
Anna più avanti nella vita non avrebbe saputo definire il terrore in modo diverso.

Sei mesi dopo.
“Uova di Pasqua! In regalo! “
Le uova di Pasqua risplendono sul tavolo, quasi come il sorriso della suora che prende Anna per una mano e la avvicina ai regali, sussurrandole parole dolci.
Anna osserva le uova, gli occhi in tempesta, esita.
Quella piccola dai capelli castani e le iridi verdi è l'unica dei quindici bambini presenti nell'Istituto che ad ogni festività riceve dei regali. Pensa la suora madre.
Poi un sorriso schiude le labbra di Anna e gli occhi le diventano luminosi mentre il suo cuore di bambina si agita e non sa che a quella sensazione di triste pienezza che la invade dentro non potrà mai dare un nome.
Quelle uova sono da parte di suo padre.


   
 
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