Sei quasi tentato di credere che lo faccia apposta. Che
ancora ti porti rancore per il modo, alquanto invadente, in cui ti sei
intrufolato nella sua vita... e che perciò il portarti via le persone che ami,
rendendoti costantemente il terzo incomodo troppo ottuso per
capir quando sloggiare, faccia tutto parte di un complesso e perverso
disegno.
Quasi tentato, eh. Perché poi ti rendi conto che è di
Finn che si tratta: del ragazzo per cui ormai sei come un fratello, i cui
disegni più complessi e perversi possono essere al massimo le tettone disegnate sui bordi di libri o quaderni.
Ciò non toglie che la situazione si stia facendo ridicola. Insostenibile.
Già tu e Blaine vi vedete soltanto nei week end perché, malgrado le vostre migliori intenzioni, i
suoi impegni lavorativi al Six Flags e la tua faticosa stesura di 'Pip, Pip, Hooray!'
vi riempiono le giornate. Gradiresti almeno passare quelle poche ore a
disposizione esclusivamente con lui.
Con la porta della camera aperta, spalancata, semplicemente a
bearti della sua voce carezzevole o delle sue mani ruvide ma gentili, delle sue
labbra deliziose o dei suoi favolosi addominali. Poterti anche concedere, se ti
va, una sbirciatina e qualche fugace tocco sotto alla
cintura.
Invece no. Ti trovi a doverlo dividere con qualcuno che ha fatto piuttosto
fatica ad accettare te, il tuo carattere e la tua
omosessualità, ma non sembra aver alcun problema con Blaine.
Anzi, se non lo vede si preoccupa e chiede sue notizie e quando sa che sta per
arrivare si piazza davanti alla porta, impaziente come un cagnolino che aspetta
il suo compagno di giochi. Sarebbe anche tenero, se non fossero entrambi della
stessa forza e t'investissero dello scomodo ruolo del
'padrone' che deve riportarli all'ordine e ricordare a Blaine che s'è fatta ora
di ritornare a casa. Tanto più che se proprio volessi essere visto come
'padrone' dal tuo ragazzo, sarebbero ben altri i contesti.
Quelli che ti fanno avvampare soltanto a considerarli, ma che tutto sommato hanno il loro fascino.
Insomma: puoi anche passar sopra ai pomeriggi interi che Finn
passa a vedere partite o a parlare di football, videogiochi e perfino di
ragazze con Blaine. Ci puoi benissimo passare sopra. Ad entrambi. Con il
fuoristrada.
Fosse solo lui il problema, poi! No, quando è a Lima
contendi le sue attenzioni con l'intero Glee Club. Perfino Jesse
St. James si è messo in mezzo, con i suoi consigli su
come domare i ricci senza un uso industriale di gel – questo avresti
potuto insegnarglielo tu, grazie tante – e le perle di saggezza su come gestire
il difficile ruolo di leader indiscusso ed unico solista senza farsi
schiacciare dall'opprimente pensiero di avere le sorti della gara nelle proprie
mani. Come se Blaine ne avesse bisogno. Come se instillargli la competitività potesse davvero renderlo
migliore. Come se fosse proprio necessario dirglielo
standogli quasi in braccio, sussurrandoglielo nell'orecchio, e sfiorando
lievemente le sue mani.
Eppure, troppo spesso, Blaine pende dalle sue labbra e
questo un po' ti fa paura. Un po' tanta paura.
Non vorresti che gli mettesse in testa strane idee o che, peggio ancora,
l'improvviso interessamento sia dovuto a precise
istruzioni di qualche loro avversario. Qualcuno intimorito dal vostro
dodicesimo posto alle Nazionali e che l'ha assoldato per distruggerti
portandoti via Blaine.
Rachel ti ha assicurato che si è pentito di aver fatto colazione sulla sua
testa l'anno prima, ma ciò nonostante non ti fidi.
Possibile che, al contrario, Blaine sia così ingenuo – diresti “stupido” ma sai quanto quella parola è costata ad Artie – da non accorgersene?
Perché l'unico che sembra rendersi conto dell'insita malvagità di Jesse, cioè Finn, non lo mette in guardia?
Non te ne capaciti. Dovrai occupartene tu, personalmente, durante una cenetta
da Breadstix.
In cui, nel frattempo, gli farai notare parecchie
altre cose...
*****************
Dunque. Il discorso che ti eri preparato in testa era perfetto: diretto e
sincero, senza alcuno strascico melodrammatico. Saresti passato per un
fidanzato premuroso, preoccupato solamente che lui non si strapazzi troppo a
stare dietro a tutta quella gente. Visione non poi così lontana dalla realtà,
diciamo. Blaine avrebbe apprezzato il pensiero e t'avrebbe promesso di
rallentare i ritmi, passando qualche ora in più a rilassarsi tra le tue
braccia.
Gradualmente avrebbe dimenticato chi e cosa esisteva al di fuori di te e della
tua camera, approfittando di ogni istante insieme per
far ben altro che 'rilassarsi'.
Eppure, ogni volta che prendi coraggio e provi ad
iniziare il discorso, le parole ti muoiono in bocca.
Perché lui s'è appena accorto di averti fissato troppo a lungo e di averti praticamente spogliato con gli occhi e sta abbassando lo
sguardo in quel modo adorabile che mette in risalto le sue lunghissime ciglia.
Perché ti sta raccontando, entusiasta, di come abbia
scoperto di avere un piccolo seguito di fan e ti verrebbe il sangue amaro a
pensare ad un'orda di ragazzine che gridano il suo nome – manco fosse Adam
Lambert, per favore Kurt – se l'idea di essere adorato da delle perfette
sconosciute non gli illuminasse il viso in maniera tale da lasciarti senza
fiato.
Perché sta filando tutto liscio come l'olio e non è stato un anno facile per
te, anzi si potrebbe quasi dire che il brutto periodo
duri da una vita, quindi perché rischiare di mandare tutto all'aria?
Le ultime volte che ti sei fatto dei film in testa hanno preso una piega
orribile, con Finn che t'insultava e lui che annunciava di aver una cotta per BelliCapelli; il che magari non fa di te un osservatore attendibile.
Magari non è il caso. Magari il mondo non sta congiurando alle tue spalle per
portarti via Blaine. Meglio tacere, sì.
“Tutto okay, Kurt?” Ti chiede, preoccupato, come se avesse capito dai tuoi
silenzi che gli stai nascondendo qualcosa.
“Sì, sì, è solo che ho un blocco creativo. Sai com'è quando
hai tante idee e nella tua testa suonano magnifiche e siccome sono mie è
naturale che siano tali ma, messe in atto, si scontrano con la dura realtà
dell'inadeguatezza delle parole e con il timore che il pubblico possa non
cogliere la tua genialità?” No, non stai mentendo. Stai sviando perché c'hai ripensato: è forse un crimine?
Certo da quando ti distrai a prendere a fendenti di biro il foglio, chiedendoti
perché diavolo stia fuori un intero pomeriggio quando potrebbe star lì ad
ammirarti mentre componi il tuo primo capolavoro... Il musical si è alquanto
arenato, non neghiamolo.
“No, non so com'è. In effetti non mi è mai capitato.” Si more il labbro, imbarazzato nel non aver una risposta
pronta da darti. Cavoli, ma come fanno tutti gli altri a non innamorarsi di
lui?
Magari i tuoi timori non sono poi così infondati. Cioè,
guardalo mentre si gratta la nuca e tenta comunque di tirar fuori un
consiglio... “Be', sai come si dice, no? Devi scrivere per te, non per gli
altri. Se la gente non è in grado di cogliere la tua genialità, tanto peggio
per loro.”
E se questa non fosse una piccola cittadina dell'Ohio,
se già mezzo locale non vi stesse lanciando occhiatacce – e lo fanno ogni
volta, non si sono ancora stancati? - te lo faresti lì, sul tavolo.
T'accontenti di intrecciare le tue dita alle sue, avvicinando le nocche della
sua mano alle tue labbra. “Hai ragione.” Sussurri
sulla sua pelle. “Scusami se t'ho fatto preoccupare
per una stupidaggine del genere.”
“No, figurati. Non è certo una stupidaggine se ci rimugini sopra per un'intera
serata” Ti accarezza una guancia, ritraendo poi entrambe le mani e tornando a
mangiare. “Mi spiace solo di non esserti più utile. E
quel che mi preoccupa, piuttosto, è che tu senta di non potermi dire qualcosa
perché lo etichetti come 'sciocchezza'. Non voglio che tu abbia filtri con me,
Kurt.” Ti guarda negli occhi e tu cedi, rovinosamente.
Perché in fondo non c'è nulla di male ad essere
onesti, perché te dopotutto te lo l'ha chiesto e ricordiamoci sempre che il tuo
discorso era 'perfetto'.
Peccato tu ti sia dimenticato come dovesse iniziare.
“La vuoi sentire una roba ancora più idiota, Blaine? Son
stra-sicuro che tutti i miei amici abbiano messo gli occhi su di te e che a te
la cosa non dispiaccia affatto.” No, non ti pare che fosse questa la frase introduttiva. Dannazione.
Per di più, ora che sei partito non pari assolutamente intenzionato a fermarti.
“Giusto prima che uscissi da scuola, Santana mi ha fatto giurare che stasera non avrei fatto
tardi, perché domani 'DEVE fare quattro chiacchiere con il suo Blanderson* e lo
vuole sveglio e pimpante e non con la mente annebbiata da una nottata di sesso selvaggio' e neanche m'immagino di cosa voglia parlarti.”
Prendi fiato e continui: la lista è bella lunga.
“Mike mi ha preso da parte in corridoio, la scorsa
settimana, per dirmi quanto gli piacerebbe uscire di
nuovo con te, Tina e Sunshine Corazon
e tu non m'hai mai fatto cenno di questi appuntamenti a quattro ed io cosa
dovrei pensare se non che si tratti di strane orge eurasiatiche? Pensavo
v'incontraste per imparare nuovi passi! E Brittany ha
fatto sapere all'intero club che sono stati sufficienti un paio di sedute
terapeutiche con te, per persuadere Lord Tubbington
ad abbandonare il vizio del fumo e addirittura a mettersi a dieta e che per
questo avrai la sua eterna riconoscenza, in qualsiasi forma tu la preferisca – anche se non sa cosa preferiscano gli hobbit. Finn è pazzo di te, Rachel pure: insiste che ha bisogno
d'incontrarti ancora per perfezionare quel duetto su ciò che potevate
e potreste essere insieme.” Ridacchi nervosamente, ma non sei per nulla
divertito.
“Puck vorrebbe portarti ad ogni suo appuntamento con Lauren perché quando parli di lui lo fai sembrare un
ragazzo bisognoso soltanto di un po' d'amore per non finire sulla cattiva
strada, e questo senza farlo sentire meno uomo. Così mi ha detto, non chiedermi
che significhi. Sam mi ha
rivelato che ti sei offerto di guardare i suoi fratelli, ogni tanto, giusto per
arrotondare i guadagni al Six Flags
e che deve ammettere che gli mancava parlare con qualcuno che ha idea di cosa
voglia dire passare un intero anno solamente tra ragazzi – come se la mia
esperienza alla Dalton non contasse – e soprattutto che capisca il Na'avi o quel che è. E non bastano le Nuove Direzioni, pure Jesse
St. James ti porta sul palmo di una mano e tu neanche
t'accorgi che ti sta usando! Che ti, che CI, vuole
rovinare! No, tu non ti chiedi nulla: loro chiamano e tu corri. Loro hanno
fatto una fatica immane ad accettare ME ma tu sei il
LORO più grande amico. TU fai una fatica immane a trovare un paio d'ore da
passare con ME ma per LORO non hai mai impegni!” Sei
rosso in volto, senti i muscoli del collo tesi al massimo ed hai gli occhi
lucidi: non devi certo essere un bello spettacolo.
Ti chiedi se c'abbia capito qualcosa di questo tuo lungo e delirante monologo.
Be', lungo... Non sei neanche lontanamente sceso nei
particolari.
Delirante? Son tutte cose che hai visto con i tuoi occhi, sentito in prima persona.
Non certo chiacchiere infondate come quelle secondo cui eri
tu a tradire Blaine con Sam.
Forse un po' incomprensibile, questo sì. Speri che, comunque,
il messaggio gli sia arrivato.
Diresti di no: sorride. Lo fulmini. Ora gliene dici altre quattro, a questo! Cioè, ma come faranno gli altri a trovarci qualcosa di
attraente in uno del genere?
“È assurdo...” Assurdo un corno! C'è qualcosa nella sua voce, però...
un'incredulità che ti spinge a lasciarlo continuare. “... Io
starei ogni secondo con te, Kurt. Solo che non volevo
pressarti, ho supposto che tu ci tenessi ai tuoi spazi e soprattutto che non
dovessi riorganizzare il tuo tempo in base ai miei impegni. Si fosse creata l'occasione di stare insieme, come stasera, l'avrei
colta al volo. Ma non l'avrei forzata, ecco. Che poi
tu creda che tutti mi vogliano e tutti mi cerchino,
francamente, mi lusinga. Santana sostiene, piuttosto,
che quando non siamo assieme assumo un'aria da cucciolo abbandonato
sull'autostrada che spinge chiunque con un minimo di buon cuore a fermarsi e
darmi una carezza. Perfino lei.”
“Che mi dici di Jesse?” Insisti, casomai non ti fossi reso abbastanza ridicolo. Casomai
non sia già un miracolo che Blaine non si sia sentito additato come un
individuo di facili costumi che se la fa un po' con tutti.
“Per quanto riguarda Jesse: so bene di cosa è capace,
Finn non s'è risparmiato dal mettermi in guardia, ma in quanto a saper tenere
il palco ha pochi rivali... E non sono tanto
sprovveduto da chiedere a te o Rachel di rivelarmi i vostri trucchi: faccio pur
sempre parte della 'concorrenza'” Ti spiega, con estrema calma. Se non provassi un pizzico di vergogna per il tuo sfogo, che è
stato così razionalmente smontato, te la prenderesti per l'accondiscendenza che
ti sta riservando.
Ti metti le mani tra i capelli, chinando il capo e desiderando di sprofondare
all'istante.
Blaine, tuttavia, non ti lascia crogiolare nell'autocommiserazione e ti solleva
il mento costringendoti a guardarlo nuovamente negli occhi. “Ehi. Sai perché li
ho cercati così assiduamente? Perché non mi sono mai
rifiutato di uscire con loro? Ero preoccupato che i tuoi amici ti convincessero
che meriti di più, perciò ci tenevo a fare un'ottima impressione e dimostrare
loro il contrario. Quindi non pensare di che il premio come idiota dell'anno
sia già tuo.”
“Ci contavo. Già m'immaginavo alla consegna del trofeo, a ringraziare papà di
non avermi messo sale in zucca. Stavo giusto preparando il discorso.” Replichi, con un certo sarcasmo.
“Ho notato.” Lascia correre. “Se ci tieni davvero, te
lo posso lasciare. Ritirarmi dalla gara. Preferirei
dividerlo, però: credo di essermelo meritato tanto quanto te.”
Sì, si può fare. Seppur Blaine sembri aver dimenticato
che sicuramente non siete gli unici in lizza per un titolo tanto ambito.
“O potremmo allearci contro Finn. Noi due, insieme, potremmo avere una
chance.” Gli proponi, non tanto per mettere una pietra
sopra alla questione ma quasi ad ammettere che sai che si ripeterà. Chiedendogli, tacitamente, di restarti accanto nonostante ciò.
Promettendogli che farai lo stesso quando sarà Blaine
a lasciare che la gelosia, l'orgoglio e la testardaggine avranno la meglio su
di lui.
“Ci sto.”
*Blanderson:
Un riferimento alla bellissima serie di fanfic che esplorano una possibile amicizia tra
Santana e Blaine. Lo so, non sembrano due che
potrebbero qualcosa in comune ma l’autrice riesce a convicere benissimo i lettori di quanto invece insieme
potrebbero avere delle potenzialità.
Le trovate qui: http://missgoalie75.livejournal.com