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Autore: Akira14    10/06/2011    4 recensioni
Tutti lo vogliono, tutti lo cercano, manco Blaine fosse il factotum della città. (KLAINE; TuttixBlaine, BlainexTutti) - SCRITTA PER IL PROMPT "GELOSIA" DI BINGO_ITALIA; 2A EDIZIONE
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È come la pazzia

Sei quasi tentato di credere che lo faccia apposta. Che ancora ti porti rancore per il modo, alquanto invadente, in cui ti sei intrufolato nella sua vita... e che perciò il portarti via le persone che ami, rendendoti costantemente il terzo incomodo troppo ottuso per capir quando sloggiare, faccia tutto parte di un complesso e perverso disegno.
Quasi tentato, eh. Perché poi ti rendi conto che è di Finn che si tratta: del ragazzo per cui ormai sei come un fratello, i cui disegni più complessi e perversi possono essere al massimo le tettone disegnate sui bordi di libri o quaderni.

Ciò non toglie che la situazione si stia facendo ridicola. Insostenibile.
Già tu e Blaine vi vedete soltanto nei week end perché, malgrado le vostre migliori intenzioni, i suoi impegni lavorativi al Six Flags e la tua faticosa stesura di 'Pip, Pip, Hooray!' vi riempiono le giornate. Gradiresti almeno passare quelle poche ore a disposizione esclusivamente con lui.
Con la porta della camera aperta, spalancata, semplicemente a bearti della sua voce carezzevole o delle sue mani ruvide ma gentili, delle sue labbra deliziose o dei suoi favolosi addominali. Poterti anche concedere, se ti va, una sbirciatina e qualche fugace tocco sotto alla cintura.

Invece no. Ti trovi a doverlo dividere con qualcuno che ha fatto piuttosto fatica ad accettare te, il tuo carattere e la tua omosessualità, ma non sembra aver alcun problema con Blaine.
Anzi, se non lo vede si preoccupa e chiede sue notizie e quando sa che sta per arrivare si piazza davanti alla porta, impaziente come un cagnolino che aspetta il suo compagno di giochi. Sarebbe anche tenero, se non fossero entrambi della stessa forza e t'investissero dello scomodo ruolo del 'padrone' che deve riportarli all'ordine e ricordare a Blaine che s'è fatta ora di ritornare a casa. Tanto più che se proprio volessi essere visto come 'padrone' dal tuo ragazzo, sarebbero ben altri i contesti. Quelli che ti fanno avvampare soltanto a considerarli, ma che tutto sommato hanno il loro fascino.
Insomma: puoi anche passar sopra ai pomeriggi interi che Finn passa a vedere partite o a parlare di football, videogiochi e perfino di ragazze con Blaine. Ci puoi benissimo passare sopra. Ad entrambi. Con il fuoristrada.

Fosse solo lui il problema, poi! No, quando è a Lima contendi le sue attenzioni con l'intero Glee Club. Perfino Jesse St. James si è messo in mezzo, con i suoi consigli su come domare i ricci senza un uso industriale di gel – questo avresti potuto insegnarglielo tu, grazie tante – e le perle di saggezza su come gestire il difficile ruolo di leader indiscusso ed unico solista senza farsi schiacciare dall'opprimente pensiero di avere le sorti della gara nelle proprie mani. Come se Blaine ne avesse bisogno. Come se instillargli la competitività potesse davvero renderlo migliore. Come se fosse proprio necessario dirglielo standogli quasi in braccio, sussurrandoglielo nell'orecchio, e sfiorando lievemente le sue mani.
Eppure, troppo spesso, Blaine pende dalle sue labbra e questo un po' ti fa paura. Un po' tanta paura.
Non vorresti che gli mettesse in testa strane idee o che, peggio ancora, l'improvviso interessamento sia dovuto a precise istruzioni di qualche loro avversario. Qualcuno intimorito dal vostro dodicesimo posto alle Nazionali e che l'ha assoldato per distruggerti portandoti via Blaine.
Rachel ti ha assicurato che si è pentito di aver fatto colazione sulla sua testa l'anno prima, ma ciò nonostante non ti fidi.
Possibile che, al contrario, Blaine sia così ingenuo – diresti “stupido” ma sai quanto quella parola è costata ad Artie – da non accorgersene?
Perché l'unico che sembra rendersi conto dell'insita malvagità di Jesse, cioè Finn, non lo mette in guardia?
Non te ne capaciti. Dovrai occupartene tu, personalmente, durante una cenetta da Breadstix.
In cui, nel frattempo, gli farai notare parecchie altre cose...

*****************

Dunque. Il discorso che ti eri preparato in testa era perfetto: diretto e sincero, senza alcuno strascico melodrammatico. Saresti passato per un fidanzato premuroso, preoccupato solamente che lui non si strapazzi troppo a stare dietro a tutta quella gente. Visione non poi così lontana dalla realtà, diciamo. Blaine avrebbe apprezzato il pensiero e t'avrebbe promesso di rallentare i ritmi, passando qualche ora in più a rilassarsi tra le tue braccia.
Gradualmente avrebbe dimenticato chi e cosa esisteva al di fuori di te e della tua camera, approfittando di ogni istante insieme per far ben altro che 'rilassarsi'.


Eppure, ogni volta che prendi coraggio e provi ad iniziare il discorso, le parole ti muoiono in bocca.
Perché lui s'è appena accorto di averti fissato troppo a lungo e di averti praticamente spogliato con gli occhi e sta abbassando lo sguardo in quel modo adorabile che mette in risalto le sue lunghissime ciglia.
Perché ti sta raccontando, entusiasta, di come abbia scoperto di avere un piccolo seguito di fan e ti verrebbe il sangue amaro a pensare ad un'orda di ragazzine che gridano il suo nome – manco fosse Adam Lambert, per favore Kurt – se l'idea di essere adorato da delle perfette sconosciute non gli illuminasse il viso in maniera tale da lasciarti senza fiato.


Perché sta filando tutto liscio come l'olio e non è stato un anno facile per te, anzi si potrebbe quasi dire che il brutto periodo duri da una vita, quindi perché rischiare di mandare tutto all'aria?
Le ultime volte che ti sei fatto dei film in testa hanno preso una piega orribile, con Finn che t'insultava e lui che annunciava di aver una cotta per BelliCapelli; il che magari non fa di te un osservatore attendibile.
Magari non è il caso. Magari il mondo non sta congiurando alle tue spalle per portarti via Blaine. Meglio tacere, sì.


“Tutto okay, Kurt?” Ti chiede, preoccupato, come se avesse capito dai tuoi silenzi che gli stai nascondendo qualcosa.


“Sì, sì, è solo che ho un blocco creativo. Sai com'è quando hai tante idee e nella tua testa suonano magnifiche e siccome sono mie è naturale che siano tali ma, messe in atto, si scontrano con la dura realtà dell'inadeguatezza delle parole e con il timore che il pubblico possa non cogliere la tua genialità?” No, non stai mentendo. Stai sviando perché c'hai ripensato: è forse un crimine?
Certo da quando ti distrai a prendere a fendenti di biro il foglio, chiedendoti perché diavolo stia fuori un intero pomeriggio quando potrebbe star lì ad ammirarti mentre componi il tuo primo capolavoro... Il musical si è alquanto arenato, non neghiamolo.


“No, non so com'è. In effetti non mi è mai capitato.” Si more il labbro, imbarazzato nel non aver una risposta pronta da darti. Cavoli, ma come fanno tutti gli altri a non innamorarsi di lui?


Magari i tuoi timori non sono poi così infondati. Cioè, guardalo mentre si gratta la nuca e tenta comunque di tirar fuori un consiglio... “Be', sai come si dice, no? Devi scrivere per te, non per gli altri. Se la gente non è in grado di cogliere la tua genialità, tanto peggio per loro.


E se questa non fosse una piccola cittadina dell'Ohio, se già mezzo locale non vi stesse lanciando occhiatacce – e lo fanno ogni volta, non si sono ancora stancati? - te lo faresti lì, sul tavolo.


T'accontenti di intrecciare le tue dita alle sue, avvicinando le nocche della sua mano alle tue labbra. “Hai ragione. Sussurri sulla sua pelle. “Scusami se t'ho fatto preoccupare per una stupidaggine del genere.”


“No, figurati. Non è certo una stupidaggine se ci rimugini sopra per un'intera serata” Ti accarezza una guancia, ritraendo poi entrambe le mani e tornando a mangiare. “Mi spiace solo di non esserti più utile. E quel che mi preoccupa, piuttosto, è che tu senta di non potermi dire qualcosa perché lo etichetti come 'sciocchezza'. Non voglio che tu abbia filtri con me, Kurt. Ti guarda negli occhi e tu cedi, rovinosamente. Perché in fondo non c'è nulla di male ad essere onesti, perché te dopotutto te lo l'ha chiesto e ricordiamoci sempre che il tuo discorso era 'perfetto'.
Peccato tu ti sia dimenticato come dovesse iniziare.

“La vuoi sentire una roba ancora più idiota, Blaine? Son stra-sicuro che tutti i miei amici abbiano messo gli occhi su di te e che a te la cosa non dispiaccia affatto.” No, non ti pare che fosse questa la frase introduttiva. Dannazione.

Per di più, ora che sei partito non pari assolutamente intenzionato a fermarti.


“Giusto prima che uscissi da scuola, Santana mi ha fatto giurare che stasera non avrei fatto tardi, perché domani 'DEVE fare quattro chiacchiere con il suo Blanderson* e lo vuole sveglio e pimpante e non con la mente annebbiata da una nottata di sesso selvaggio' e neanche m'immagino di cosa voglia parlarti.” Prendi fiato e continui: la lista è bella lunga.

Mike mi ha preso da parte in corridoio, la scorsa settimana, per dirmi quanto gli piacerebbe uscire di nuovo con te, Tina e Sunshine Corazon e tu non m'hai mai fatto cenno di questi appuntamenti a quattro ed io cosa dovrei pensare se non che si tratti di strane orge eurasiatiche? Pensavo v'incontraste per imparare nuovi passi! E Brittany ha fatto sapere all'intero club che sono stati sufficienti un paio di sedute terapeutiche con te, per persuadere Lord Tubbington ad abbandonare il vizio del fumo e addirittura a mettersi a dieta e che per questo avrai la sua eterna riconoscenza, in qualsiasi forma tu la preferisca – anche se non sa cosa preferiscano gli hobbit. Finn è pazzo di te, Rachel pure: insiste che ha bisogno d'incontrarti ancora per perfezionare quel duetto su ciò che potevate e potreste essere insieme.” Ridacchi nervosamente, ma non sei per nulla divertito.

“Puck vorrebbe portarti ad ogni suo appuntamento con Lauren perché quando parli di lui lo fai sembrare un ragazzo bisognoso soltanto di un po' d'amore per non finire sulla cattiva strada, e questo senza farlo sentire meno uomo. Così mi ha detto, non chiedermi che significhi. Sam mi ha rivelato che ti sei offerto di guardare i suoi fratelli, ogni tanto, giusto per arrotondare i guadagni al Six Flags e che deve ammettere che gli mancava parlare con qualcuno che ha idea di cosa voglia dire passare un intero anno solamente tra ragazzi – come se la mia esperienza alla Dalton non contasse – e soprattutto che capisca il Na'avi o quel che è. E non bastano le Nuove Direzioni, pure Jesse St. James ti porta sul palmo di una mano e tu neanche t'accorgi che ti sta usando! Che ti, che CI, vuole rovinare! No, tu non ti chiedi nulla: loro chiamano e tu corri. Loro hanno fatto una fatica immane ad accettare ME ma tu sei il LORO più grande amico. TU fai una fatica immane a trovare un paio d'ore da passare con ME ma per LORO non hai mai impegni!” Sei rosso in volto, senti i muscoli del collo tesi al massimo ed hai gli occhi lucidi: non devi certo essere un bello spettacolo.

Ti chiedi se c'abbia capito qualcosa di questo tuo lungo e delirante monologo. Be', lungo... Non sei neanche lontanamente sceso nei particolari.
Delirante? Son tutte cose che hai visto con i tuoi occhi, sentito in prima persona. Non certo chiacchiere infondate come quelle secondo cui eri tu a tradire Blaine con Sam.
Forse un po' incomprensibile, questo sì. Speri che, comunque, il messaggio gli sia arrivato.

Diresti di no: sorride. Lo fulmini. Ora gliene dici altre quattro, a questo! Cioè, ma come faranno gli altri a trovarci qualcosa di attraente in uno del genere?


“È assurdo...” Assurdo un corno! C'è qualcosa nella sua voce, però... un'incredulità che ti spinge a lasciarlo continuare. “... Io starei ogni secondo con te, Kurt. Solo che non volevo pressarti, ho supposto che tu ci tenessi ai tuoi spazi e soprattutto che non dovessi riorganizzare il tuo tempo in base ai miei impegni. Si fosse creata l'occasione di stare insieme, come stasera, l'avrei colta al volo. Ma non l'avrei forzata, ecco. Che poi tu creda che tutti mi vogliano e tutti mi cerchino, francamente, mi lusinga. Santana sostiene, piuttosto, che quando non siamo assieme assumo un'aria da cucciolo abbandonato sull'autostrada che spinge chiunque con un minimo di buon cuore a fermarsi e darmi una carezza. Perfino lei.”


“Che mi dici di Jesse?” Insisti, casomai non ti fossi reso abbastanza ridicolo. Casomai non sia già un miracolo che Blaine non si sia sentito additato come un individuo di facili costumi che se la fa un po' con tutti.


“Per quanto riguarda Jesse: so bene di cosa è capace, Finn non s'è risparmiato dal mettermi in guardia, ma in quanto a saper tenere il palco ha pochi rivali... E non sono tanto sprovveduto da chiedere a te o Rachel di rivelarmi i vostri trucchi: faccio pur sempre parte della 'concorrenza'” Ti spiega, con estrema calma. Se non provassi un pizzico di vergogna per il tuo sfogo, che è stato così razionalmente smontato, te la prenderesti per l'accondiscendenza che ti sta riservando.
Ti metti le mani tra i capelli, chinando il capo e desiderando di sprofondare all'istante.


Blaine, tuttavia, non ti lascia crogiolare nell'autocommiserazione e ti solleva il mento costringendoti a guardarlo nuovamente negli occhi. “Ehi. Sai perché li ho cercati così assiduamente? Perché non mi sono mai rifiutato di uscire con loro? Ero preoccupato che i tuoi amici ti convincessero che meriti di più, perciò ci tenevo a fare un'ottima impressione e dimostrare loro il contrario. Quindi non pensare di che il premio come idiota dell'anno sia già tuo.


“Ci contavo. Già m'immaginavo alla consegna del trofeo, a ringraziare papà di non avermi messo sale in zucca. Stavo giusto preparando il discorso. Replichi, con un certo sarcasmo.


“Ho notato.” Lascia correre. “Se ci tieni davvero, te lo posso lasciare. Ritirarmi dalla gara. Preferirei dividerlo, però: credo di essermelo meritato tanto quanto te.”

Sì, si può
fare. Seppur Blaine sembri aver dimenticato che sicuramente non siete gli unici in lizza per un titolo tanto ambito.

“O potremmo allearci contro Finn
. Noi due, insieme, potremmo avere una chance. Gli proponi, non tanto per mettere una pietra sopra alla questione ma quasi ad ammettere che sai che si ripeterà. Chiedendogli, tacitamente, di restarti accanto nonostante ciò. Promettendogli che farai lo stesso quando sarà Blaine a lasciare che la gelosia, l'orgoglio e la testardaggine avranno la meglio su di lui.

“Ci sto.”

 


*Blanderson: Un riferimento alla bellissima serie di fanfic che esplorano una possibile amicizia tra
Santana e Blaine. Lo so, non sembrano due che potrebbero qualcosa in comune ma l’autrice riesce a convicere benissimo i lettori di quanto invece insieme potrebbero avere delle potenzialità.
Le trovate qui: http://missgoalie75.livejournal.com

  
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