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Autore: devilrose1982    10/06/2011    7 recensioni
"C'era una volta..."
Tutte le favole iniziano così, no? Bhe... No, questa inizia con: "Era una notte buia e tempestosa..."
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una notte buia e tempestosa, la pioggia scrosciava incessantemente e  violenti fulmini si stagliavano oltre le irte guglie del tetro castello.
Fu lì che nel silenzio della notte si udì un colpo sordo
“Udite…” disse uno dei servi attirando l’attezione degli altri “Qualcuno sta bussando al portone”
“Ma va” rispose il gobbo “Guarda che ti sbagli, sarà il padrone che fa allenamento, vedi … questa è l’ora del lancio del microfono” specificò indicando con la mano monca la grossa meridiana che ornava la parete esterna del castello.
Ancora colpi si udirono, sempre più forti, colpi sordi misti al rimbombare dei tuoni e allo scroscio del temporale, dall’altro della scalinata una voce roca tuonò “Cos’aspettate ad aprire incompetenti? Che esca il seguito di Chinese Democracy.. ? Muovete il culo da quella panca e andate a vedere chi c’è là fuori” urlò lanciando il cannocchiale a uno dei servi che prontamente si avvicinò al grosso finestrone ad osservare, guardò a destra e a manca senza scorgere nessuno all’orizzonte, il temibile Willy il Rosso allora si avvicinò a lui strappandogli di mano il cannocchiale
“Cretino” disse “Mettilo magari nel verso giusto”
Si impossessò dell’attrezzo, vi guardò attraverso e scorse da lontano una fanciulla che continuava a bussare come una forsennata al grosso maniglione di ferro, si guardava intorno con aria circospetta, aveva tutta l’aria di essere spaventata
“Calate il ponte levatoio, abbiamo ospiti”
I servi si guardarono stupiti, nessuno si recava mai a far loro visita, da secoli il padrone viveva segregato nel castello in completa solitudine, lontano da tutto e da tutti, sembravano passati millenni da quando il castello era un luogo ameno, popolato da giovani vergini che arrivavano lì da ogni parte del paese, fin quando un bel giorno, il padrone aveva litigato con un terribile mago dalla folta chioma riccia sovrastata da un buffo cilindro, il mago aveva lanciato un sortilegio sul castello “Tu” aveva inveito “Come osi estromettere i miei assoli melodiosi dal tuo nuovo album?” aveva tuonato minaccioso  “Tu Willy, sarai maledetto per i prossimi duemila anni, ingrasserai, la tua lunga chioma rossa cadrà e il tuo album non vedrà mai la luce” poi era sparito, dissolvendosi in una nube di fumo grigiastro…
Le sue urla riecheggiavano ancora nella memoria dei presenti, nelle notti di luna piena si sentiva ancora la sua risata soffocata rimbombare nei corridoi, gelando il sangue nelle vene di tutti.
 
I servi calarono il ponte levatoio, il terribile Willy il Rosso tolse la vestaglia da camera e  indossò il mantello di broccato argentato, la camicia rosa, i suoi jeans alla moda, il cappello scuro, gli occhiali da sole specchiati anche se era notte fonda,  la collannona col crocifisso, il guantino traforato, tutti i suoi anelli e finalmente si avviò ad accogliere la gentile donzella che stava ancora aspettando fuori.
Superò  il ponte e le porse la mano con fare cavalleresco, la fanciulla sembrava infreddolita e spaventata dal temporale, raccontò di essere scappata attraverso la foresta incantata, aveva corso nella notte scura nel bel mezzo del temporale per Dio solo sa quanto tempo, fin quando non aveva scorso il castello in cima alla collina.
 
A dire il vero la fanciulla si era già pentita della scelta fatta, il castello sorgeva in cima a una montagnola isolata, era circondato da strane creature sinistre e il ponte levatoio sovrastava un fossato che circondava il castello impedendone l’accesso agli estranei “Attenta a non cadere” disse il terribile Willy il Rosso porgendo la mando alla ragazza
“Dove cazzo son capitata” pensò tra sé la ragazza guardandosi intorno
Da vero gentleman il terribile Willy il Rosso coprì la fanciulla col mantello, attraversarono il ponte levatoio e la condusse fino all’ingresso del palazzo “Avrai fame e freddo immagino” chiese alla donzella “Avanti portatele cibo caldo e vestiti asciutti” ordinò ai servi.
“Ma padrone” disse un servo richiamando la sua attenzione, si avvicinò all’orecchio del terribile Willy il Rosso “Nelle cucine non c’è niente da quando ha licenziato la cuoca, e non ci sono vestiti che le vadano bene”
“Come osi contraddirmi stupido servo? Ho detto che deve avere cibo e vestiti asciutti e preparatele una camera per la notte, e così sia” ordinò
“Ma Signore” disse timida la fanciulla stringendosi negli abiti fradici “Non serve che vi disturbiate per me, sono solo un’umile cortigiana”
“Signore” si intromise il gobbo “Potrei… No… Chiedo perdono…Non avrei nemmeno dovuto pensarlo”
“Parla, gobbo, non abbiamo tutta la vita davanti, ho un nuovo cd da far uscire…”
“Signore, veramente sono spiacente di contraddirla, ma secondo il sortilegio lei è destinato a vivere un’eternità dimenticato da tutti, sotto queste sembianze di calvo e grasso, e il suo cd non vedrà mai la luce”
Il terribile Willy il rosso lo incenerì con lo sguardo
“Come non detto” pensò il servo “ecco vede, io pensavo che forse i suoi vecchi fuseaux con le rose potrebbero andarle bene“
“Mmmm si sei stupido ma ogni tanto riesci ad avere buone idee, và su con lei e preparale il cambio…”    - Chissà come starà bene con quei fuseax aderenti, ha tutta l’aria di avere un bel culo… Ah… potessi ancora indossarli io…. –
“Voialtri preparate la cena….” strillò
Quando la ragazza scese per la cena Axl… cioè il terribile Willy il Rosso non potè far altro di osservare la figura esile ma formosa al punto giusto della ragazza fasciata nei suoi abiti…
Le lanciò un fischio di approvazione, mentre tenendola per un braccio la faceva rotare su se stessa in modo da poterla osservare meglio…
La donzella arrossì… “Scusi mio signore… Ma lei davvero andava in giro conciato così negli anni ’80?”
“Certo…” rispose Willy il Rosso tutto orgoglioso, la fanciulla allora non potè fare a meno di trattenersi dallo scoppiare in una risata fragorosa… cosa che suscitò l’ira funesta del terribile  Willy il Rosso e lo sgomento dei servi che fuggirono a nascondersi atterriti dietro i cumuli di dischi d’oro ammassati nella sala del trono, perché si, Willy il Rosso nel castello aveva messo una sala del trono.
“Tu… Come osi….” esplose
“Signore, io.. veramente non volevo… E’ che…” cercò di giustificarsi la donzella spaventata
Willy il Rosso era ormai una maschera terrificante, i servi sapevano che da un istante all’altro avrebbe iniziato ad inveire contro la ragazza che terrorizzata pian piano stava indietreggiando cercando qualcosa con cui pararsi, di lì a poco sarebbero volati microfoni…
Proprio in quel momento uno dei servi irruppe nella sala
“Signore signore” urlò trafelato mentre si dimenava correndo da una parte all’altra della satanza, notò la ragazza spaventata e il resto dei servi terrorizzati dalla faccia del Signore, i servi stavano facendo gestacci al loro collega Igor intimandogli il silenzio
“Cosa c’è” tuonò Willy con aria minacciosa…
“Signore Drilli… correte… Drilli sta per dare alla luce un figlio… Cocco è emozionatissimo”
All’udire di quella notizia il terribile Willy il Rosso mutò improvvisamente espressione, la sua faccia passò in un attimo dall’ira alla gioia e iniziò a saltellare emettendo striduli gridolini di gioia…
La ragazza lo osservava ora esterrefatta dal mutamento repentino nell’umore di quello strano personaggio.
“Correte non c’è un minuto da perdere, Igor passami il mantello, Ludwig la torcia… Avanti avanti.. sto per diventare nonno”
I servi si muovevano come forsennati nell’intento di velocizzare la loro attività passando in un attimo a ignorare completamente la fanciulla che era rimasta inebetita al centro della stanza… “Drilli sarebbe la figlia del signore? Oppure il figlio è .. come ha detto che si chiama il ragazzo… Cocco?’” domandò la fanciulla al gobbo non appena questi le passò accanto, lui si fermò e la guardò con aria divertita
 “La figlia del Signore? Che assurdità mia cara, il Signore non ha figli, bhe si, Drilli è come una figlia per lui,  l’ha cresciuta con così tanto amore che mi sentirei quasi di risponderti di si…”
La fanciulla chiese se poteva rendersi utile in qualcosa, ma i servi le consigliarono di restarsene buona in casa al caldo e di consumare la sua cena, loro avrebbero fatto il loro ritorno quanto prima, insieme al padrone.
La ragazza finì da sola la cena poi si sedette al caldo di fronte al caminetto, continuando a ridere all’idea della visone del temibile Willy il Rosso con quei calzoncini aderenti che lasciavano ben poco spazio all’immaginazione.
Poco dopo i servi fecero il loro ritorno nella sala, il gobbo teneva in braccio un tenero fagottino avvolto in una copertina azzurra,.
La ragazza scattò in piedi andando verso i servi per poter vedere meglio, ma quando scostò la copertina azzurra dalle mani del gobbo emise un urlo di terrore, fece un balzo all’indietro spaventata dalla visione che aveva appena avuto
“Oh mio Dio… Ma cos’è questa cosa?”
“Ah lui… Visto che tenero? L’abbiamo chiamato Elvis, in memoria di uno dei menestrelli preferito dal padrone, grazioso vero?”
“Ma che schifo, ma che roba è?” chiese la ragazza disgustata
“Schhh non farti sentire…Rischi la condanna a morte, te l’ho detto prima che Drilli per il Signore è come una figlia, se ti sente sei morta, per lui questo cuccioletto è tutto…”
La ragazza si affacciò al portone massiccio, ormai si era fatto giorno,  il temibile Willy il Rosso era seduto a terra, all’argine del fossato che accarezzava dolcemente la testa di un enorme coccodrillo mentre l’altro, se possibile ancora più grosso, se ne stava a qualche passo di distanza, intento ad attirare l’attenzione del padrone dando colpetti con la coda alla mano del Signore.
Il servo gobbo si avvicinò alla ragazza che continuava a osservare da lontano il terribile Willy il Rosso che giocava teneramente con i due bestioni  “Mi sembra ieri quando Drilli è venuta tra noi, lei forse non sa, ma il padrone un tempo era un uomo bellissimo e molto ambito, aveva una voce melodiosa, ma da quando il Mago ha lanciato la maledizione è tutto cambiato, ha preso molti chili, ha perso quasi tutti i capelli e il suo album è rimasto fermo in fase di registrazione da secoli, il padrone è caduto in depressione e il famoso mago Izzy allora ci ha consigliato di prendergli un cuccioletto per la pet therapy… All’inizio, quando ha visto Drilli era riluttante, perché Drilli non era abbastanza…Si insomma, non era abbastanza verde e mal si intonava agli occhi del padrone e allo scintillante verde dell’erba del prato…E invece, guardali ora… Sono diventati inseparabili…Il padrone ha vissuto la gravidanza di Drilli come lui stesso dovesse diventare padre… Non sono teneri?”
“Se lo dite voi…” pensò la ragazza tornando verso il camino acceso e scoppiettante, continuando a fissare gli aderenti calzoncini che aveva indosso e a pensare tra sé   “Ma dove cazzo son capitata…”
 

E' solo un delirio del venerdì... Ma chi ha ispirato questo delirio appunto sa bene di cosa parlo, vero?
Perchè nessuno sa come fa il coccodrillo... Tranne Axl Rose!!!
   
 
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