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Autore: kimsherd    11/06/2011    5 recensioni
Cosa succederebbe se Levi e Squalo litigano per sapere quale sia il preferito di Xanxus?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Superbi Squalo, Xanxus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«VOOOI! Mi spieghi che cazzo fai tutto il giorno se non lavori?»
L’urlo di Squalo si sentì per tutta la base e Lussuria sospirò stancamente, svegliandosi del tutto a causa del risveglio personale dei Varia. Come sempre, Squalo e il Boss stavano litigando facendo casino…beh, in realtà era il capitano quello che stava urlando come un dannato disturbando la quiete pubblica.
La porta dello studio privato del Boss sbatté violentemente, segnando che lo spadaccino si era stufato prima del previsto e stava scendendo nella sala da pranzo, dove Lussuria e Levi stavano facendo colazione.
Lussuria pensò che era meglio non provocarlo oltre e fare il gentile, ma Levi aveva già in mente di irritarlo ancora di più…c’era da chiedersi se tenesse alla sua vita o meno.
«VOOOOOIIII!»
Squalo entrò in sala da pranzo urlando come sempre e, agitando le mani furiosamente, iniziò a camminare in circolo, paonazzo in volto. Era più arrabbiato del solito.
«Cosa sta facendo il Boss?»
Chiese Levi con il suo solito tono apprensivo ed orribilmente dolce.
«Un cazzo! Un cazzo come sempre! Quello lì passa la sua vita a bere, lanciarmi oggetti e rompere le palle! Perché dobbiamo sopportare un Boss del genere?!»
Rispose Squalo, ignorando la faccia sognante di Levi mentre pensava a Xanxus e continuando a camminare.
Detestava Xanxus con tutto sé stesso, davvero, e in quel momento si stava chiedendo che gli fosse preso quando aveva deciso di seguirlo e aveva promesso di non abbandonarlo. In quel momento, i capelli che simboleggiavano la sua devozione per Zanza gli sembravano solo d’intralcio. Ogni giorno era la stessa storia: il Boss lo insultava, lo spadaccino si incazzava e alla fine Squalo aveva solo voglia di tagliarsi i capelli e mollare tutto, ma non ci riusciva. Perché anche se non era il massimo, quella era l’unica vita che conosceva e –in qualche modo- amava…questo però non permetteva a Xanxus di trattarlo come fango sotto le scarpe!
Squalo digrignò i denti, sentendo il sangue ribollirgli nelle vene.
«Ti ha di nuovo lanciato un bicchiere?»
Chiese di nuovo Levi sorridendo malignamente.
«Si, porca vacca! Ha almeno la vaga idea di quanto ci metta a lavare ed asciugare questi capelli di merda?!»
«Squ-chan, su, calmati. Lo sai che il Boss è piuttosto intrattabile. Basta non provocarlo»
Le parole di Lussuria non riuscirono a calmarlo, anzi, se possibile lo fecero incazzare ancora di più. Provocarlo? E quando mai l’aveva fatto? Era andato da lui solo per chiedere se aveva nuove missioni in serbo per loro e lui gli aveva inondato i capelli di alcool, dicendo che non gliene fregava niente delle missioni.
Levi notò la sua crescente irritazione e prese l’occasione per provocarlo:
«Veramente, è intrattabile solo con te»
Silenzio. Levi continuò:
«Non ha mai lanciato bicchieri addosso a noi. È evidente che ti odia»
Squalo strinse i pugni, sentendo la rabbia pervaderlo. Sapeva benissimo che Xanxus lo odiava…se no non si spiegava il suo comportamento nei suoi confronti.
Non trovava strano il fatto che adorasse impregnare i suoi capelli di scotch, ma era davvero irritante il fatto che lo facesse solamente con lui. Era un fallimento così grande da meritarsi un trattamento simile?
«Stai zitto idiota. Almeno non mi ignora»
Disse Squ alludendo alla totale indifferenza che dimostrava Xanxus nei confronti di Levi (e di tutti gli altri).
Lo stupido guardiano del fulmine si rabbuiò e l’aria in sala diventò elettrica.
Le parole di Lussuria, che intimava i compagni a calmarsi, furono totalmente ignorate e sia Levi che Squalo si prepararono ad una battaglia di parole.
«Forse mi ignora, ma non ho lividi su tutto il corpo dovuti ai suoi pugni»
«Chi ti dice che siano solo pugni?»
Disse lo spadaccino sorridendo malizioso. Sia Lussuria che Levi trattennero il fiato e quest’ultimo si alzò in piedi, ribollendo di rabbia.
Ovviamente Squalo stava bluffando. Xanxus non l’aveva mai toccato se non per fargli del male, ma non voleva assolutamente perdere a quella gara su chi era più amato dal Boss.
Non ne andava solo della sua dignità di spadaccino. C’era qualcosa che lo irritava profondamente nel pensare che Xanxus preferisse Levi a lui. Insomma, chi l’aveva seguito fedelmente per tutta la vita? Chi era più forte? Chi aveva completato la maggior parte delle missioni in modo impeccabile? Sicuramente non Levi. Poi, oltre a questo, c’era anche qualcos’altro…ma Squalo lo stava ignorando, incapace di ammettere perfino a sé stesso che l’idea di essere odiato da Zanza gli facesse male.
«Stai zitto! Il Boss vuole solo me!»
«Allora perché solo io sono mai entrato nel suo studio privato?»
Nonostante le azioni chiaramente ostili di Zanza, Squ aveva molte argomentazioni a suo favore. Forse il Boss non lo odiava dopotutto.
«Perché gli piace picchiarti! Non c’è altro motivo»
Il capitano non rispose. Quello era un punto su cui aveva sempre riflettuto molto, senza trovare una giustificazione logica per i comportamenti contradditori di Xanxus. Lo odiava o ci teneva a lui? Chissà…
«E che bisogno avrebbe di picchiarmi in privato? Xanxus mi preferisce a te»
«Questo lo credi te…e non chiamarlo per nome!»
«Perché, tu non puoi?»
Disse Squalo, sapendo perfettamente che là dentro lui era l’unico a poterlo chiamare così.
Levi aprì la bocca, la richiuse e diventò completamente rosso in volto, segno che era arrivato al limite.
«Allora vai chiedergli chi preferisce!»
«Mi stai fidando, pesce lesso?»
Squalo si alzò urlando e Lussuria li guardò preoccupato. Lo spadaccino era deciso a farlo sul serio. Avrebbe chiesto a Xanxus chi preferisse: il suo sottoposto più fedele o uno stalker sfigato spuntato fuori dal nulla.
Squalo tentò di convincersi che lo faceva solo per umiliare Levi, ma il cuore gli batteva più forte pensando alla risposta che il Boss avrebbe potuto dare.
Finalmente avrebbe potuto sapere se davvero lo odiasse. Levi urlò che sì, voleva che andasse dal Boss e Squalo, dopo aver gridato che ci sarebbe andato, partì in quarta fermandosi solo di fronte allo studio di Zanza.
“Cosa sto facendo?”
Pensò rendendosi conto di cosa stava per fare: una domanda critica a Xanxus, una cosa che l’aveva sempre tormentato nonostante non lo volesse dare a vedere. E se la risposta fosse stata in svantaggio per lui? Squalo a quel solo pensiero sentì qualcosa di indefinibile…una tristezza mai provata prima.
Lo spadaccino comunque prese un respiro e abbassò la maniglia, entrando nella stanza. Era arrivato fin lì e non si sarebbe tirato indietro. Squalo non rifiutava mai una missione.
«Che ci fai qui, feccia? Vuoi bagnare ancora i tuoi capelli nell’alcool?»
Squalo non rispose male come suo solito, ma arrossì leggermente, tentando di reprimere l’imbarazzo che provava e cercando di rallentare il suo cuore. Squ distolse gli occhi da Xanxus, incapace di parlare guardandolo in faccia.
Ora si pentiva della scelta che aveva fatto, ma era troppo tardi per tornare indietro.
«Io…beh…volevo chiederti…»
Perché balbettava come una ragazzina? Perché non riusciva a guardare Xanxus in faccia? Era sempre il solito, dannatissimo Boss che aveva sempre voluto soffocare dall’irritazione, ma allora perché in quel momento Squalo non riusciva a sentire altro se non agitazione? Una gigantesca agitazione e forse…forse era anche spaventato. Ma sarebbe morto prima di ammetterlo.
«Come se gentile oggi, feccia. Dov’è finita la mia donnicciola isterica?»
Squalo alzò gli occhi sorpreso, notando la marcatura sulla parola “mia”. Xanxus era a pochissima distanza da lui. Come aveva fatto a spostarsi così silenziosamente?
E perché lo stava guardando in quel modo, come se fosse una sua preda?
Squ sentì il respiro di Zanza mescolarsi al suo, da tanto che erano vicini e non riuscì più a reprimere le emozioni, diventando completamente rosso in volto.
Cosa stava facendo Xanxus? Perché era così vicino?
Squalo iniziò a respirare pesantemente, mentre i pensieri nel suo cervello si accavallavano non facendogli capire nulla. Il suo cuore poi, raggiunse una velocità inimmaginabile quando Xanxus passò il pollice sulle sue labbra delicatamente.
«Adoro quando arrossisci in questo modo. Dovresti farlo più spesso»
Squalo non riuscì a capire nulla, il suo cervello era completamente andato, così come il suo cuore, ma qualsiasi cosa stesse succedendo non voleva assolutamente che finisse.
Zanza si avvicinò ancora di più, ignorando la confusione del sottoposto, e leccò il lobo del suo orecchio, mordendolo subito dopo.
La bocca del Boss scese e baciò, morse, leccò, succhiò la candida pelle del collo e del mento di Squalo.
Il capitano chiuse gli occhi sospirando e abbandonandosi a quel nuovo e inaspettato piacere. Non riusciva a capire perché si stesse arrendendo in quel modo e perché Xanxus lo stesse umiliando ancora di più. Già, per Squalo quei baci erano come un umiliazione, qualcosa che Zanza stava facendo solo per fargli capire per l’ennesima volta che Squalo era in suo pugno, che non sarebbe mai riuscito ad andarsene.
Eppure…nonostante Squalo continuasse a ripetersi che il Boss voleva solo umiliarlo, sentiva che c’era qualcosa di diverso. Desiderio? Passione? Squalo non poteva crederci, ma non riuscì a fare a meno di condividerle appieno. Lo voleva. L’aveva sempre voluto.
Il bacio che si scambiarono era rabbioso, violento e selvaggio: la lingua di Xanxus si mosse nella bocca di Squalo come se volesse soffocarlo, rianimando in Squ la sensazione che il Boss volesse solamente umiliarlo, ma allora perché si sentiva così bene? Perché stava provando qualcosa del genere? Un emozione così totale e completa da farlo sentire finalmente e veramente vivo.
Le sue mani si strinsero attorno alla vita di Xanxus, mentre le dita del Boss gli slacciavano velocemente la divisa del Varia. Quando l’abito fu tolto di mezzo, Zanza accarezzò il petto muscoloso dello spadaccino, abbassando lentamente la mano verso i suoi pantaloni.
Squalo respirava pesantemente, togliendo la camicia di Xanxus con affanno.
«Sei contento, feccia?»
Chiese il Boss toccando l’evidente erezione del compagno.
Squalo lo attirò a sé, lasciando che i loro corpi si toccassero, e spinse il bacino verso quello di Xanxus, desideroso di ottenere di più.
«Lo prendo come un sì»
Squ sorrise e lo strinse più forte. Xanxus non lo odiava. Era un bastardo, certo, e certe volte lo faceva proprio incazzare, ma quella rabbia poteva essere cancellata con un suo semplice sguardo. Squalo ancora non riusciva a comprendere bene i suoi comportamenti, ma forse aveva capito…quello era il modo di Zanza per esprimere i sentimenti. E se il suo “ti voglio bene” equivaleva ad una bicchierata in testa, allora Squalo ne avrebbe prese talmente tante da farsi venire un trauma cranico.
«Comunque, per cosa eri venuto?»
Chiese Xanxus, smettendo un attimo di slacciarsi i pantaloni.
«Lascia perdere, ho risolto»
Rispose Squ, baciandolo e pensando a quanto –in fin dei conti- lo amasse.
 
Levi guardò nervoso l’entrata della sala da pranzo, tamburellando le dita sul tavolo. Ma quanto cavolo ci stava mettendo? Quanto ci metteva il Boss a dare l’ovvia risposta alla loro domanda?
Un urlo di piacere mal celato arrivò alle sue orecchie, facendolo sobbalzare. Era sicuramente di Squalo, ma non era assolutamente un urlo incavolato come al solito…proprio per niente.
«Direi che abbiamo trovato la risposta alla nostra domanda»
Disse Lussuria sorridendo sornione. Levi lo fulminò con lo sguardo mentre anche un urlò del Boss raggiungeva le sue orecchie.



Ho trovato questa fanfic per caso. L'avevo scritta molto tempo fa (era la seconda mi pare) e adesso la posto. Per la prima volta non c'è OOC! Esultate XD
   
 
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