Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: AlexDavis    11/06/2011    14 recensioni
Isabella Swan un'affermata giornalista della Grande Mela vive con sua figlia Nessie.
Nessie non ha mai incontrato sua padre e Isabella non ha mai fatto nulla che potesse farli incontrare anche perchè non sapeva dove fosse finito quell'avvenente ragazzo che l' aveva sedotta sui sedili posteriori di una limousine al ballo di fine anno.
Cosa succederebbe se Nessie prenderà lezioni di piano proprio da suo padre?Isebella come reagirà?E Nessie?
Se volete scoprirlo leggete...
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Renesmee Cullen | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ehilà ciambelline, come state? Questa settimana è stata orrenda, un tempo di merda. Uff...
Voglio andare al mare, sembro una mozzarella.
Cmq eccomi dopo giusto, giusto una settimana. La scorsa settimana alcune di voi leggendo il capitolo hanno incominciato a fare supposizioni su quello che sarebbe successo in questo, ma io non ho mai voluto rispondere perchè non mi sembrava giusto togliervi la sorpresa ed il divertimento se fosse successo davvero.
Non vi anticipo nulla, okey?
Buona lettura, bimbe.
xoxo Alex


Capitolo 38





Ero stata costretta a restare seduta per quasi tutta la durata del ballo mentre il mio quasi ex ragazzo, perché mi aveva scocciato con le sue ossessioni, era stato in giro a supervisionare la situazione o meglio a controllare se Jake stringeva più del dovuto Nessie a lui.
Ormai era un caso perso ed era inutile provare a farlo ragionare per di più non dopo aver appurato che non era solo Jacob a provare dell’interesse per la sua bambina. Aveva scoperto parecchi ragazzini guardarla in modo strano e se non l’avesse fermato Emmett, anche lui supervisore della serata, avrebbe cacciato qualcuno fuori a pedate.
Ad accompagnare Emmett quella sera c’era la mia Leah, così non mi ero sentita così sola.
<< Ti va una fetta di torta? >> mi chiese lei indicando la tavola dei dolci.
Annuii. << Almeno sfogo la mia irritazione sul cioccolato. >>
Lei sorrise divertita e si alzò lasciandomi sola non per molto perché mi si avvicinò Edward in tutta la sua bellezza.
<< Ciao piccola. >> mi salutò dandomi un bacio sula fronte.
Gli lanciai un’occhiataccia. << Sto pensando seriamente di lasciarti. >> gli dissi stizzita.
Lui rise divertito. << Hai dimenticato un particolare? >> ed indicò la pancia, cioè il bambino e Nessie.
<< Posso crescerli da sola, sono brava. >>
Lui scosse la testa. << Mi dispiace, ma dovrai sopportarmi per molto, ma molto tempo. >>
Sbuffai. << E’ una minaccia? >> gli chiesi sorridendo malefica.
Il suo sorriso si allargò. << E’ un onore. >> e mi sfiorò le labbra con le sue facendomi passare immediatamente l’arrabbiatura.
Restammo per un po’ in silenzio guardando quei ragazzini che ballavano e si divertivano pensando a cosa avrebbero fatto dopo.
<< L’ultimo ballo a cui ho partecipato, sono rimasta incinta. >> dissi tranquillamente.
Lo vidi sorridere con la cosa dell’occhio. << Io ho fatto l’amore con la donna della mia vita… e sono diventato papà. >> e sorrise dolcemente guardando la mia Nessie stretta a Jacob che rideva a scherzava con i suoi amici.
<< Abbiamo fatto un ottimo lavoro quella notte. >> dissi guardandola nel suo abito lungo.
Lui annuì. << Lo hai fatto tu, crescendola. >> e mi girai verso di lui a quel tono di voce triste.
Mi avvicinai a  lui con la sedia per fargli il discorso che gli avevo ripetuto più o meno all’infinito.
Gli presi le sue mani tra le mie. << Questa è l’ultima volta che te lo dico, okey? Quindi cerca di imprimertelo al meglio in quella testolina che hai. >> aspettai che annuisse prima di proseguire. << E’ vero, l’ho cresciuta io perché non c’eri perché mi hai abbandonato. Ma adesso tu sei qui con noi e non te ne andrai più. In questi mesi sei stato il padre migliore che Nessie potesse mai desiderare e lo sarai per lei che sta arrivando. Nessie ti ama ed io anche e ti amerà anche lei. >> lui annuì con i suoi bellissimi occhi verdi ora lucidi. << Quella che è successo in passato non conta, noi abbiamo iniziato a vivere nel giorno in qui sei arrivato a casa nostra. Tu sei il nostro presente ed il nostro futuro, tu sei il pilastro che ci tiene su. >> mi fermai, la mi arringa era finita.
Lui strinse ancora di più la presa sulle mie mani e mi baciò. Un bacio dolce e profondo, un bacio che racchiudeva tutto quello che sentiva in quel momento ed io ricambiai per fargli capire che era la stessa cosa che stavo provando io e che avrei provato sempre per lui.
Rimase ancora un po’ con me poi ritornò a fare un giro per la sala lasciandomi sola e facendomi ricordare che Leah era andata a prendermi una fetta di torta, ma non era più tornata. Feci vagare lo sguardo per la sala e non vidi neanche Emmett così sorrisi divertita, probabilmente erano in qualche ripostiglio a vivere il loro dopo ballo.
Continuai a guardare la sala e notai Edward e Nessie che parlavo fitto fitto vicino al tavolo della bibite, forse Edward l’aveva scoperta in atteggiamenti intimi con Jacob, ma poi la vidi sorridere raggiante e abbracciare suo padre che la strinse a se.
Sorrisi intenerita da quella scena, erano così belli insieme.
Nessie ritornò vicino a Jacob ed Edward venne verso di me tutto sorridente e sorrisi anche io di rimando.
<< Mi concede questo ballo, signorina? >> mi chiese facendomi un piccolo inchino e porgendomi la mano da vero gentiluomo.
Sorrisi. << Certo, signore. >> afferrai la sua mano e mi lasciai condurre al centro della sala.
Mi strinse a se teneramente stando attento alla pancia e cominciammo a dondolare a ritmo di musica. Era una canzone lenta quindi non richiedeva nessuno sforzo e nessun diploma in danza acrobatica.
<< Era da tanto che non ballavamo. >> disse all’improvviso.
<< Circa quindici anni, Ed. >> gli ricordai.
Lui mi strinse ancora di più a se mentre la canzone volgeva al termine. Quando finii mi stavo staccando, ma lui non mi lasciò.
<< Ti sei già scocciata? >>
Scossi la testa e riappoggiai la guancia sul suo petto. << No. >> sussurrai e continuammo ad ondeggiare su quella canzone cantata dal vivo da una ragazza.
Mi ci volle un po’ per capire chi stava cantando, così per avere conferma del mio pensiero mi scostai da Edward e mi girai verso il palco. C’era mia figlia seduta al pianoforte che cantava una canzone.
<< Edward, ma… >> non finii la frase per quando mi girai verso di lui lo trovai inginocchiato ai miei piedi.
Portai le mani alla bocca e trattenni il fiato. << Edward… >> sussurrai e lui mi guardò dolcemente.

( Ascoltate questa canzone mentre leggete questo pezzo, please http://www.youtube.com/watch?v=v0bYmsu8XD4 )

Mi sorrise. << Mi preparo a questo momento da quasi un mese e mi ero preparato un bel discorso, era davvero toccante, solo che adesso non ricordo neanche una parola di quello che avevo pensato. Ti sei qui davanti a me così bella ed io non so cosa dirti, non ne ho la più pallida idea.
Potrei dirti che la prima volta che ho visto i tuoi occhi ho pensato ‘E’ lei, l’ho trovata’; potrei dirti che quando hai detto di amarmi la prima volta il mio cuore si è fermato per un interminabile secondo troppa era la gioia; potrei dirti che quando ho saputo che avevo il tumore non ho pensato neanche ad una volta a me, ho subito pensato te e a come avresti fatto se me ne fossi andato per sempre; potrei dirti che quando abbiamo fatto l’amore per la prima volta avrei voluto morire in quel momento perché tutto quello che avevo più desiderato nella mia vita lo avevo avuto; potrei dirti che quando ho dovuto lasciarti il mio mondo è andato a pezzi e che si è risanato pochi mesi fa quando ti ho riavuta tra le braccia; potrei dirti che in questi quindici anni ti ho sognata continuamente e pensato ogni ora della mia vita, che ho continuato a sperare che tu un giorno potessi perdonarmi il male che ti ho fatto; potrei dirti che quando ho scoperto che neanche tu hai mai smesso di amarmi sono andato in giro a central park urlando ‘Mi ama!’ >> sorrisi, ma era un sorriso umido a causa di tutte quelle lacrime che stavo versando.  << Potrei dirti che quando mi hanno chiamato per dirmi che eri in ospedale ho sentito il mondo crollarmi di nuovo addosso per poi esultare con me quando ho scoperto di stare per diventare di nuovo padre. >>
Estrasse dalla tasca interna della giacca una scatolina blu ed il mio cuore perse un battito sapendo cosa ci fosse li dentro. L’aprì e l’anello più bello e luminoso che avessi mai visto era li davanti a me ed era mio.
Si alzò ed io lo seguii con lo sguardo fino a posarlo sul suo viso e perdermi in quei smeraldi luminosi e lucidi.
<< O potrei semplicemente dirti che: Ti amo, Isabella Swan, ti amo in una maniera indecente e che vorrei tanto, desidero così intensamente che tu diventa mia moglie. Quindi, mi faresti l’onore di accettarmi e di darmi l’opportunità di amarti e onorarti per tutto il resto della mia vita? >> mi chiese dolcemente.
Non sapevo cosa dire così mi limitai a sorridere e a sussurrare. << Si. >>
Sul suo viso spuntò un sorriso dolce e trionfante e aspettai che mi infilasse l’anello al dito per poi aggrapparmi al suo collo e baciarlo con tutto l’amore e la gratitudine di cui ero capace.
<< Ti amo. >> sussurrai quando ci staccammo.
<< And I love you, I love you, I love you. Like never before.>> mi sussurrò all’orecchio una frase della canzone che Nessie stava ancora cantando.
Lo abbracciai stringendolo forte a me e a stento sentii gli applausi che si elevarono nella sala. Quello che importava adesso era quell’uomo che avevo tra le braccia e che sarebbe presto diventato mio marito.
 
Quella sera mentre eravamo a letto dopo aver fatto l’amore dolcemente e lentamente eravamo stesi abbracciati a chiacchierare, mentre io mi guardavo e rimiravo l’anello.
<< Ti piace, eh? >> mi chiese divertito.
Abbassai la mano e sorrisi imbarazzata e lui divertito mi strinse a se.
<< Non ne ho mai avuto uno, lasciami divertire. >> dissi offesa.
Lui mi baciò la fronte. << Hai ragione, scusa. >>
Rimanemmo in silenzio mentre lui mi accarezzava e mi lasciava ogni tanto qualche bacio sulla fronte e sulle guance. Mi piaceva quel silenzio e quell’intimità, mi dava un senso di pace.
<< Comunque è stato un bellissimo discorso. >> dissi spezzando il silenzio.
<< Davvero? Pensavo fosse… stupido. >> disse.
Scossi la testa. << E’ stata la miglior proposta di matrimonio a cui ho assistito, credimi. >>
Lui mi strinse a se. << Grazie, modestamente. >> si vantò beccandosi un buffetto sul petto nudo.
Lui rise e alzò il mio viso verso il suo. << Ha idea di quanto tu mi abbia reso felice questa sera? >> mi chiese serio.
<< Tu hai idea di quanto amore provo per te? >> gli chiesi di rimando.
Mi sorrise dolcemente e appoggiò le sue labbra alle mie baciandomi lentamente senza mai approfondirlo. Sembrava più un gesto per sancire quel patto che avevamo stretto, quel patto che sarebbe durato fino alla fine dei nostri giorni.  


------------------------------------------------
Angolo conoscenze.
Come vi immaginate il momento un cui vi faranno
la proposta e per le già sposate, come l'avreste voluta o come è stata la vostra?
Io non mi aspetto nulla di eclatante, qualcosa di romantico e originale
qualcosa che mi rimanga impressa e che sia un bellissima
storia per i miei figli e per i miei nipotini.
Magari un bellissimo viaggio a Parigi e
una cena a lume di candela su un battello.
Lui inginocchiato ai miei piedi che con gli
occhietti lucidi me lo chiede dandomi
un bellissimo anello.
 

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: AlexDavis