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Autore: NimuehAlien    11/06/2011    1 recensioni
Una malinconica vicenda... Un bambino viene strappato alla sua mamma, lasciandola di fronte a una tetra realtà che concluderà poi con una drastica scelta.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti. Rieccomi qui con un'altra storia; questa qui ho deciso di dedicarla a tutte quelle persone che perdono i loro figli ingiustamente e senza pietà alcuna, per qualunque ragione e in ogni modo. Spero vi piaccia, un bacio!


<< Su, tesoro! Possiamo andare a scuola, adesso. >>, affermò la madre.

Aiutò il piccolo a indossare la giacca, lo zainetto e uscirono. Vivevano insieme... Solamente lei e il suo bambino. Il padre li aveva abbandonati ancor prima che lei desse alla luce il figlio. Quest'ultimo aveva sei anni. Era una mattina come tutte le altre.

I due passarono dinanzi a un negozio di dolci e il bimbo si fermò a dare un'occhiata alla vetrina...

<< Mamma, guarda >>, disse contemplando un lecca-lecca gigante. Poi proseguì << Puoi comprarmelo? >>, chiese speranzoso.

Ma la donna, a malincuore, rispose di no. Non erano benestanti e inoltre in quel negozio ogni cosa, anche la più piccola, era a caro prezzo. Il piccolo ci rimase male ma non era affatto arrabbiato con sua madre. Solo... comparve una smorfia di delusione sul viso. Ormai era abituato ma cercava sempre di fare un piccolo tentativo.

Mano nella mano continuarono a camminare. Nonostante tale famiglia andasse a rotoli per via della situazione economica, vi era una cosa che la portava avanti: la felicità, la gioia.

Lei cercava sempre di donare un sorriso al piccolo, anche negli istanti più bui. Gli mostrava tutto secondo una differente prospettiva. Lo amava infinitamente, più della sua stessa vita. Era l'unica cosa che possedeva e la più preziosa.

Improvvisamente a loro si avvicinarono due individui, piuttosto alti e robusti; uno dei due teneva fra le mani un piccolo bastone in legno. E aveva tutta l'aria di essere pesante.

Quello privo di bastone, disse con tono minaccioso: << Tira fuori la grana >>.

La donna terrorizzata e con voce tremante, rispose: << Ma io non ho grana... >>

Allora l'altro la prese e la sbattè in un muro, minacciandola ancora; ma lei continuava a ripetere che non possedeva denaro. Si scrollò da lei e si dedicò al piccolo, lo prese per un braccio e lo scaraventò per terra. E l'altro ancora iniziò a colpirlo con quel maledetto bastone, molto violentemente. Poi quello tornò di nuovo a bloccarla.

<< Mamma, mamma! >>, urlava.

Poiché era mattina, quella strada era deserta. Nessuno poteva udire.

Lei provò a gettarsi su quell'uomo che stava distruggendo la sua creatura ma con scarsi risultati, poiché veniva ostacolata.

Cercava di divincolarsi ma era impossibile.

<< Lasciami, lasciami! >>, urlava la donna.

Sotto i suoi occhi, vide il figlio perdersi totalmente. L'orrore. Quel bastardo continuava a picchiarlo e il bambino era inerme.

Ormai non aveva neanche più la forza di gridare. Milioni di lividi ricoprivano il suo volto, le sue piccole mani. Finchè non fu morente e lo lasciarono lì. Non riusciva proprio a muoversi.

E allora lei si accasciò per terra verso il figlio, piangendo.

<< Amore mio... >>

Ma non ottenne alcuna risposta; così provo a scuoterlo.

<< Amore rispondimi >>

Il piccino aveva gli occhi chiusi e non sentiva la voce della sua mamma.

La donna allora, alquanto spaventata, lo prese fra le sue braccia e sconfitta si avviò verso casa.

Distava poco da lì. Giunta a destinazione, lo adagiò sul suo lettino e si armò di acqua e alcuni strofinacci. Li bagnò e con cura glieli passò su tutto il viso ma non dava alcun segno di sollievo. Continuava a tenere gli occhi chiusi.

<< Tesoro... Mi senti? Ti prego, non puoi lasciarmi >>

Lo denudò da ogni suo indumento e il suo corpo era un intero ed enorme ematoma. Aveva anche battuto forte la testa per terra. La donna si portò una mano alla bocca e piangeva ininterrottamente... Cacciando anche urla di dolore.

Qualche lacrima cadde sul fragile corpicino del piccolo... la pelle iniziava a divenire di un candido pallore.

Pregò a lungo ma senza alcun beneficio. Giurò anche che se si fosse svegliato gli avrebbe comprato quel lecca-lecca che tanto desiderava, spendendo i suoi pochi risparmi.

<< Assassini... >>, urlava ancora.

Lo baciò in ogni singola parte del viso. Lo strinse forte a sé; non riusciva a credere che fosse morto.

Aveva perso tutto, perchè lui era il suo tutto. Non sarebbe andata avanti senza di lui.

Si sentiva tremendamente in colpa per non essere riuscita a salvarlo da quel crudele destino, non se lo sarebbe mai perdonato. Non era stata forte.

Lacrime copiose solcavano il suo volto.

Priva di un'anima, prese il primo coltello che vide sotto il suo sguardo e se lo conficcò nel petto.

Cadde di peso sul pavimento. Preferì mettere fine anche alla sua vita e adesso sarebbero rimasti insieme.

E rimasero lì, entrambi in quella camera. Due anime mano nella mano per l'eternità.


  
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