Cheesy Lines






 

Chiaki si accasciò sul divano a peso morto, sospirando pesantemente e con la testa che ciondolava di lato.
Finalmente, dopo che le sue assistenti e Yuu erano andati via, era riuscito in qualche modo a fare pace con Hatori - non aveva proprio gradito la sua idea di utilizzare le parole che gli aveva rivolto la sera prima... Per niente. Se n'era tornato in ufficio subito e non gli aveva rivolto la parola per tutto il giorno, né aveva risposto alle chiamate di Chiaki.
Alla fine, Yoshino aveva trovato il coraggio e aveva mandato una mail al suo editore (barra ragazzo), dicendogli semplicemente che nonostante quello che le sue assistenti avevano detto, a lui quella frase aveva fatto tutt'altro effetto.
Sorprendentemente Hatori stavolta aveva deciso di rispondere - un conciso e semplice "Ti amo."
Rileggendo il messaggio ora, arrossiva ancora come un peperone.

"Argh!! No, basta...! Devo distrarmi!!" imprecò Chiaki, battendosi un cuscino sul viso ripetutamente per cercare di far sparire l'immagine di Hatori che gli baciava la mano delicatamente e gli sussurrava all'orecchio con quella voce sensuale e profonda-- "Ack!!"
Stizzito verso se stesso, si alzò con uno scatto dal divano e andò in camera sua dove, lungo la parete destra, si trovava una vasta libreria con numerosi volumi (dal manuale di disegno alla letteratura) e manga; lì si fermò e squadrò i vari titoli attraverso palpebre ridotte a fessure. Dopo vari minuti, si decise e prese l'ultimo libro della fila di volumi che recavano il nome di Usami Akihiko come autore.
Il Grido del Coniglio...
Perfetto, doveva ancora leggerlo quel libro.

Si rimise seduto sul divano - una lattina di birra e un sacchetto di patatine sul tavolo del salotto - e si mise a leggere.
Passate due ore di alacre lettura, in cui Chiaki non si accorse nemmeno dello scorrere del tempo, si fermò di botto. "... E' una presa in giro...?" sibilò Chiaki, fissando la pagina che aveva davanti, le mani che gli tremavano leggermente; fece un respiro profondo e rilesse il passaggio attentamente.
'Noboru abbassò lo sguardo sul volto triste di Sachiko, sapeva che non aveva scusanti per aver perso il regalo destinato alla sua amata... Purtroppo ora era tardi e non c'erano negozi aperti, così si ritrovava a mani vuote.
"Mi dispiace immensamente, Sachiko. So quanto ci tenevi a quel regalo." disse Noboru, avvicinandosi lentamente alla ragazza e cingendole delicatamente la vita. Un momento di silenzio passò tra loro, "E se per farmi perdonare, ti dessi me stesso per stasera? Il regalo te lo darò domani..." mormorò Noboru, facendo voltare Sachiko e baciandola intensamente.'

Il libro gli scivolò di mano.
Chiaki non poteva credere a quello che aveva appena letto...
Le risate e i commenti divertiti e canzonatori delle sue assistenti gli risuonarono nelle orecchie di nuovo. Le sue mani presero a chiudersi ed aprirsi convulsamente, mentre una linea marcata gli si formava fra le sopracciglia. "Maledetto Usami Akihiko!!!!!!!"
Il grido di rabbia e frustrazione di Chiaki risuonò per tutto il complesso di appartamenti.