Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: MedusaNoir    12/06/2011    4 recensioni
Esistono gli amori platonici, quelli immortali, perfino quelli che durano solo qualche giorno; e poi ci sono loro, gli amore preconfezionati. Si tratta di "amori in scatola" costruiti su misura per unire i rampolli di due facoltose famiglie.
Ed è proprio questo che accade a Draco Malfoy e Asteria Greengrass: si ritrovano fidanzati fin da bambini. Inutile dire che questo a Pansy Parkinson, che è sempre stata accanto al ragazzo cercando di conquistare il suo cuore, proprio non va giù...
Tra una Daphne pasticciona innamorata del sarcastico migliore amico Blaise, una Millicent intelligente che non riesce a trovare un fidanzato, un Gregory ancora depresso per la morte di Vincent e un Theodore esperto nel risolvere le situazioni, Pansy e Asteria si daranno battaglia, senza che l'opinione del codardo Draco venga mai presa in considerazione.
[ATTENZIONE: il capitolo III (escluso il prologo) è stato aggiornato quasi un anno fa; a partire dal capitolo IV si sta tornando ad aggiornare ogni settimana]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Blaise Zabini, Daphne Greengrass, Millicent Bullstrode | Coppie: Draco/Pansy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Amore preconfezionato

Prologo

Draco aveva sette anni la prima volta che vide Asteria. I Malfoy erano stati invitati dai Greengrass per una cena elegante in cui era richiesta la presenza delle più influenti famiglie magiche – Purosangue, naturalmente. Quel giorno Narcissa aveva insistito perché il suo “piccolo bambolotto” fosse lavato, pettinato e vestito alla perfezione, in modo da fare bella figura con i loro ospiti; il bambino aveva lasciato che Dobby facesse ciò che gli era stato ordinato, lasciando sul letto gli abiti scelti dalla signora Malfoy e controllando che il bambino non facesse capricci, ma continuava a chiedersi per quale motivo i suoi genitori tenessero tanto a quella cena: di solito lui restava a casa con l’elfo domestico, dal momento che Lucius e Narcissa temevano che si annoiasse con loro.

– Chissà perché mamma vuole che ci vada anch’io, – si chiese a voce alta mentre l’elfo gli sistemava il mantello verde sulle spalle.

– Forse è perché vogliono far conoscere il giovane erede ai loro amici, signorino, – ipotizzò Dobby.

Draco, dubbioso, si osservò per un po’ allo specchio prima di parlare di nuovo.

– Sì, forse è così, – esclamò infine dando una spinta all’elfo mentre usciva dalla sua stanza.

Il ricevimento dai Greengrass era – come Draco si era aspettato dai racconti dei genitori – elegante e raffinato, per niente adatto ad un bambino della sua età. I padroni di casa si fecero perfino attendere, entrando dopo almeno un’ora dall’arrivo degli ospiti.

Draco alzò un sopracciglio alla vista della famiglia che scendeva le suntuose scale di marmo: il padre – un ufficiale – indossava una divisa decorata da almeno venti medaglie, mentre un paio di pesanti baffi grigi gli coprivano la bocca; la madre sembrava la donna meno affabile del modo e, già dall’espressione gelida che le contraeva il volto quella sera, Draco intuì che non avrebbe sorriso nemmeno di fronte alla nascita di un nipotino; la figlia più grande era l’unica che apparisse un po’ intimorita dalla situazione e continuava a sistemarsi il fiocco rosa sui lunghi ricci biondi; la minore, invece, era perfettamente a suo agio nel suo vestitino azzurro. Draco notò che salutava gli invitati con un inchino da perfetta dama, aggraziata ed elegante; suo padre gli aveva detto che le bambine avevano sette e cinque anni, ma lui stentava a credere che fosse così: la più piccola sembrava avere decenni di esperienza alle spalle in materia di balli e ricevimenti.

– Su, Draco, – si sentì improvvisamente sussurrare all’orecchio dal padre, – va’ a porgere i tuoi saluti alle signorine Greengrass.

Il bambino sospirò: ecco per quale motivo era lì, per fare compagnia a due mocciosette con la puzza sotto al naso. Si avvicinò alle scale, accorgendosi solo dopo qualche passo che, in quel momento, l’attenzione di tutti era su di lui. Storse un labbro: ovvio, lui era un Malfoy.

Fece una riverenza davanti alla figlia maggiore, che tentò a sua volta un goffo inchino biascicando un: – Daphne.

Prima che Draco potesse presentarsi, la più piccola spinse da parte la sorella e, afferrando con le mani i lembi del suo vestitino, si inchinò guardandolo dritto negli occhi grigi.

– Asteria Greengrass, – disse con un sorriso malizioso.

Draco le prese la manina sfiorandola leggermente con le labbra. – Draco Malfoy, incantato.

Poi sentì sua madre scambiare qualche parola eccitata con la signora Greengrass e, con profondo orrore, comprese il perché della sua presenza lì. Tentò di sgattaiolare fuori dalla villa senza essere visto, approfittando della confusione, ma Asteria si era attaccata al sua braccio e non dava segni di volerlo lasciare andare.

– Ehm… Potresti... potresti lasciare…?

La bambina scosse la testa, decisa. – No.

– Ma…

– Cerca pure di scappare, se vuoi, – aggiunse, fissandolo ancora negli occhi. Draco sussultò a quello sguardo così determinato. – Ma un giorno sarai mio: io diventerò tua moglie.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MedusaNoir