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Autore: DreamOn    13/06/2011    1 recensioni
ecco la mia Wemma's fanfiction.
prologo: Emma è incinta di Will.
spero vi piaccia,
DreamOn
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emma Pillsbury
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lost

 

Era un normalissimo martedì pomeriggio; ormai ero incinta di quasi tre mesi e mi ero abituata all'idea di avere qualcuno dentro di me, di dover mangiare di più e di dover

indossare vestiti e non più gonne a vita alta.

Mi ero trasferita da Will, ormai non aveva più senso che vivessimo separati.

Eravamo entrambi in macchina diretti dal mio ginecologo, il Dr. Smith, per la consueta visita mensile, per controllare come procedeva la mia gravidanza.

- Anne!- esclamò Will, rompendo il nostro silenzio.

- Come?- chiesi io, non capendo a cosa si riferisse.

- Se fosse femmina, potremo chiamarla Anne, ti piace?

- Si dai, carino...

- Janet??- prosegui lui.

- Come Janet Weiss?- ironizzai sorridendo io, facendo riferimento a Janet Weiss del "rocky horror show".

- No, non mi convince...Amy?- chiese lui.

- No, troppo caramelloso- risposi- e se fosse maschio?- ipotizzai.

- Brad!- ironizzò Will, collegandosi alla mia battua su Janet.

- Ha ha ha ha, però non mi dispiacerebbe...è carino!

 

Will percheggiò nel parcheggio dell'ospedale di Lima, nel quale entrammo per mano, emozionati.

- Buongiorno!- ci accolse con un sorriso caloroso, il Dr. Smith, stringendo la mano a Will.

- Salve Dr.Smith- ricambiammo noi il saluto.

Ogni volta che antravo in quella stanza e mi sdraiavo il quel lettino ero presa da una forte ansia, avevo paura che Smith ci desse brutte notizie, e quindi mi agitavo e

nonostante provassi a rilassarmi non ci riuscivo.

- Allora...- Smith cominciò l'ecografia applicandomi quel freddo gel sulla pancia.

Strinsi la mano a Will che sedeva in una sediolina accanto al lettino su qui ero stesa.

- Mm...- Smith corrugò la fronte; sembrava non capire.

- Tutto bene?- chiesi con voce tremolante io; in preda all'ansia.

- E... si, devo chiamare un secondo un mio collega...scusate!- Il dottore uscì dalla stanza, preoccupato.

Guardai disorientata Will, che ricambiò il mio sguardo con aria interrogativa.

Non feci tempo ad aprir bocca che Smith entrò nello studio assieme ad un altro dottore.

- Buongiorno, Sono il Dr.Reynolds, piacere- strinse la mano a Will, freddo.

Reynolds, con aria superiore, riprese in mano l'ecografia, concentrato sulla schermo del monitor; lanciando qualche occhiata d'intesa a Smith.

I due si avvicinarono, poi, a noi, Smith appoggiò una mano sulla spalla di Will e Reynolds disse.

- Mi dispiace, lo avete perso...-Will abbassò lo sguardo portandosi una mano al viso; io rimasi immobile, con lo sguardo nel vuoto, convinta che non fosse vero, convinta di

non aver sentito; convinta che fosse un incubo.


-È meglio che vi lasciamo soli- aggiunse Smith prima di scomparire da quella stanza, con Reynolds.

 

* * *

 

Salimmo in macchina, nessuno dei due aveva ancora parlato negli ultimi venti minuti e nessuno dei due aveva intenzione di farlo.

Io piangevo, silenziosa, Will fissava la strada, con gli occhi lucidi ed un espressione fredda.

 

Entrammo a casa, sempre in silenzio.

Io andai in cucina, a prendere un bicchiere d'acqua perché a forza di piangere mi si era seccata la gola.

-Emma?- Will, che era ancora in soggiorno, mi chiamò; rompendo il nostro palese silenzio.- Come stai?- chiese esitante, intuendo che non avrei parlato se non mi avesse

chiesto qualcosa.


-Voglio morire!- dissi io fredda, ignorando il nodo che mi si era formato in gola.

Lui mi strinse a se, per consolarmi, per consolarsi.

Affondai il mio viso nel suo caldo petto e ricominciai a piangere. Probabilmente anche lui lo fece, ma in silenzio.

Avevamo perso il nostro bambino.

Nostro figlio.

Tutto questo aveva senso?

Era colpa mia?

-Will è tutta... è tutta colpa mia..- singhiozzai.

-Ma no Emma, perché dici questo? Non è vero... tu non hai fatto niente! Perché dovrebbe essere colpa tua?

-Perché si! È solo colpa mia!!

-no! non è vero! Sono cose che succedono ok? Non è colpa tua, doveva succedere ed è successo!ok? Adesso calmati... va bene?- mi confortò lui.

Annuì fra le lacrime, che ormai mi aveva offuscato la vista.

-come fai ad essere così... così forte?- gli chiesi.

-Non lo sono, ma so che se è orribile per me, per te è peggio... perché eri tu che lo tenevi dentro di te... e...ok senti...- si interrompette lui vedendo che non mi stava

confortando, ma che stava peggiorando la mia reazione.- ok scusa, non volevo... rattristirti, Emma, io ti amo, e ti starò vicino durante questo periodo, e tu starai vicino a

me... ok?


Annuì, di nuovo.

Feci un respiro profondo.

-Will, scusa.. ho b-bisogno di stare sola...scusa ...- balbettai, singhiozzando, con voce strozzata.

Corsi in camera, chiudendomi a chiave la porta; chiusi anche finestre, persiane e luci.

Nel buio di quella stanza totalmente isolata dal resto del mondo, mi sdraiai sul letto, chiusi gli occhi, sperando di non riaprirli più.

 

   
 
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