Elladora Ketteridge : La scoperta dell'Algabranchia.

La donna con i lunghi e lisci capelli neri, infagottata in un abito blu tutto merletti e fiocchi, giocava distrattamente con una scatolina che aveva raccolto dal tavolino davanti a lei.
Stava seduta su una poltrona, nel salotto di casa Ketteridge.
E aspettava che quel maledetto gufo picchiettasse alla finestra, consegnandole la lettera che aspettava da giorni.
Con gesti nervosi, aprì la scatola. Era piena di caramelle e... Algabrachia?
Elladora si limitò a prendere e mangiare una caramella.
Era buona, sapeva di miele.
Si distrasse, impaziente, puntò lo sguardo sulla finestra in fondo al salotto.
La sua mano scattò per raccogliere un'altra caramella, ed Elledora quasi non si accorse che aveva acciuffato anche un po' di Algabrachia.
Mangiò tutto, e solo in quel momento si rese conto che stava mandando giù dell'Algabranchia.
Spalancò gli occhi, terrorizzata, e balzò in piedi.
Iniziò a sentirsi soffocare. Improvvisamente nel suo petto c'era un vuoto, una pressione spiacevole e fastidiosa; non riusciva a respirare normalmente e l'aria stava scivolando via.
Barcollò e vide che sul cassettone addossato a una parete si trovava un secchio colmo d'acqua.
Disperata, vi affondò la testa, e dopo alcuni secondi di smarrimento realizzò una cosa : respirava!
Stava respirando!
A contatto con l'acqua, le sue narici riuscivano a rilasciare aria. Si sentiva incredibilmente bene.
“Dunque, è questo l'effetto dell'Algabranchia! Ti fa respirare sott'acqua!” pensò entusiasta.
Si rese conto solo in quel momento che non aveva la più pallida idea di quanto tempo sarebbe passato prima che l'effetto dell'Algabranchia svanisse.