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Autore: WYWH    13/06/2011    5 recensioni
Piansi per rabbia, digrignando i denti; piansi per il dolore, e per quanto mi sforzassi, non riuscii ad asciugare tutte le mie lacrime. Ma quando smisi sapevo cosa dovevo fare, e mi rifugiai nella mia camera, preparandomi, togliendomi di dosso quei vestiti. Volevo renderlo fiero di me, dimostrargli che tutto quello che aveva fatto per me non era andato sprecato; mostrargli come invece mi aveva cambiata, e come potesse avere fiducia in me. Perché lui mi aveva salvata, portata via dalla sofferenza e dolore, aprendosi nei miei confronti. E io volevo fare altrettanto, e ancora di più. Perché ero profondamente, stupidamente e inevitabilmente innamorata di lui.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider, Maki, Yayoi Aoba/Amy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Oriente & Occidente'
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Jeans

Quando Maki scese dalla macchina e vide la mia “casetta”, fece un’espressione talmente tanto sconvolta che non resistetti all’impulso di mettermi a ridere.

-… ma questo è un palazzo!!-

-Esagerata, guarda che non è mica così grande.-

-Stai scherzando spero?! Qui potrebbe starci almeno un reggimento!-

-… in effetti mia madre era solita organizzare delle feste qua …-

Nel frattempo Friedrich aveva scaricato i bagagli di Maki, e quando questa notò il lavoro dell’uomo, si voltò immediatamente e fece un inchino, guardandolo successivamente.

-D … Dank …- (grazie)

Friedrich la guardò molto sorpreso, per poi sorriderle con aria grata.

-Bitte Miss.- (prego signorina)

-Junge Meister!- (padroncino)

Oh santo cielo, adesso arrivava il momento più imbarazzante.

Isolde si era affacciata alla porta principale, e senza darmi il tempo di, quanto meno, bloccarla, mi arrivò addosso e mi abbracciò con tutta la sua forza, facendo come al suo solito la sua scena lacrimosa di “dolce balia che accoglie il suo piccolo padroncino”.

Io fui così avvolto e stretto dalle grosse braccia della governante, e tentai a fatica a di calmarla, dandole dapprima delle leggere pacche sulla schiena per poi ricambiare il suo abbraccio. Ma niente, quando Isolde ci si metteva era iper affettuosa … e imbarazzante.

Appena la vecchia donna mi sciolse, infatti, sentii come una risata soffocata, e immediatamente mi voltai verso Maki: si era messa una mano davanti alla bocca e una sulla pancia, e solo Dio sa quanto stava ridendo, tentando in tutti i modi di soffocare il suo divertimento.

Io, nel frattempo, avrei voluto scavarmi una fossa e buttarmici dentro, Dio che imbarazzo, e proprio davanti a quella che mi aveva conosciuto come “l’ombroso uomo che a fatica esterna i suoi sentimenti”!

Tuttavia, vederla ridere in questo modo, se da una parte mi stava mettendo nel totale imbarazzo, dall’altro mi provocò un piacere che non mi sarei mai sognato di provare in tutta la mia vita: era strano, non era la soddisfazione, come di un buon allenamento, o di una partita riuscita. Non era neanche la felicità o la gioia, sentimenti che molto difficilmente fanno parte della mia persona.

Era qualcos’altro, e quel qualcos’altro mi provocò un sorriso mentre la donna si calmava, permettendomi così di rispondere a quell’atteggiamento con il mio solito modo di fare.

-Bene, hai finito?-

-Si … per ora.-

Faceva pure la spiritosa la signorina!

-Junge Master, der diese Dame ist?- (padroncino, chi è questa signorina?)

Ah giusto, non avevo formato Isolde.

-Isolde, diese ist Maki Akamine Hyuga, und jetzt leben hier bei uns.- (Isolde, questa è Maki Akamine Hyuga, e da oggi vivrà qui con noi)

Non vi dico com’era la faccia della mia governante quando seppe della novità, mentre Maki si presentava educatamente con il suo tedesco … veramente stentato.

-Freude, ich bin Maki.- (piacere, io sono Maki)

La sua pronuncia non era forte, e anche i suoi accenti erano un po’ sballati; tuttavia, quando porse la mano ad Isolde e le sorrise con aria amichevole, la mia vecchia governante non poté restare a lungo scioccata, allungando la mano e sorridendo con aria … forse un po’ troppo entusiasta.

-Willkommen, liebe.- (benvenuta cara)

E con un cenno della mano la invitò ad entrare.

Maki allora guardò me, ed io semplicemente le feci un cenno del capo, permettendole così di superarmi.

E mentre la vedevo varcare la soglia della mia casa, sentii nuovamente l’agitazione prudermi le mani, mentre Isolde mi si faceva accanto.

-Ist wirklich sehr schön, junger Herr.- (è veramente molto carina, padroncino)

   
 
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