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Autore: Mary Jane Gunpowder    13/06/2011    1 recensioni
E' una songfic sulla sottoscritta. ._.
Molto random. Parla di me, non so.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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When I Come Around.
Mi ricorda quest’estate. Mi ricorda la mia sfrenata passione per i Green Day, le corse, le calorie, le passeggiate, il voler essere una leggenda e l'anoressia. E i quattordici anni. La pelle pura, la cura del corpo, il punk.
Cosa ne rimane ora?
Sono a letto, mi fanno male le gambe, c’è il sole, devo studiare. Vorrei piangere.
La nostalgia mi infiacchisce. Mi toglie le forze.
C’ero io e i  miei sogni preadolescenziali.
Niente Davide, Shinso, Sasha, Antea, Daria, Ludovica.
Niente Whatsername, Nervosa e Uomo Torta.
Niente pullman alle sette e venti, niente greco e latino. Niente scheda Wind.
Tutto sommato credo sia meglio prima. Cresco troppo in fretta. Voglio tornare lì, ferma lì per sempre, nel caldo soffocante di agosto, tra le canzoni di Eminem, le feste, l’ansia del liceo e le preoccupazioni futili.
Non so se sia meglio o peggio. So solo che ho nostalgia, voglio ritornare lì, chiudermi la porta dietro, in quella casa, e restarci. Non parlare, solo pensare, perché pensare è l’unica cosa che so fare. Pensare, scrivere, cantare, sono le uniche cose a cui sono buona.
Non voglio andare all’Università, non voglio prendere psicologia, non voglio studiare le magistrature, non voglio più vedere la Castellana, Edoardo, il pullman e il mondo. Niente. Voglio scappare. Porterei con me solo Maria Luna, il computer, carta e penna. E la musica.
Ma credo solo questa canzone. Perché per me significa estate, settembre, passeggiate, sogni.
Non voglio conoscere, voglio rimanere ignorante e testarda nei miei sbagli.
Voglio solo restare. Non voglio partire.
Voglio scrivere. Voglio dare una forma alle mie emozioni, voglio cantarle e farle conoscere al mondo.
NON sarò Giulia Gunpoowder. Giulia è morta, non esiste più. È solo un nome formale. Io sono Mary Jane, Sober, Blue. Non so chi sono. So solo che non sono Giulia e tanto basta. Giulia è la bambina dei miei genitori. Io, Mary Jane, non appartengo a nessuno. Appartengo solo al Destino, faccia di me quello che vuole.
Voglio sbagliare, voglio prendere strade impervie, ma voglio seguire la mia testa.
Voglio dormire.
Voglio restare.

So go do what you like, make sure you do it wise.
You may find out that yourself doubt means nothing was ever there,
you can’t go forcing something if it’s just not right.


Ti lascio, Giulia. Ti lascio studiare le magistrature. Mary Jane sarà probabilmente da Connie, o a portare a passeggio il suo cane, o in giro con le amiche.
Giulia è con Davide, e anche Mary Jane. Ma Davide non vuole Mary Jane, e non si rende conto che siamo la stessa persona chiusa in un unico corpo.
Voglio andarmene, voglio restare.
Voglio restare indietro nel tempo.
 
No time to search the world around,
‘cause you know where I’ll be found, when I come around.


Vai a studiare, Giulia, Mary Jane, come diavolo ti chiami.
Devi farlo. Poi sarai libera. Sono altri cinque giorni.
Resisti, M.J. fallo per la persona che sei ma gli altri non vogliono che tu sia.
 
Guarda la città che scorre nell’assolo registrato male.
Le luci si fondono in un’unica striscia, i Green Day camminano per sempre per le strade del 1993, all’inizio di tutto. Agli albori di qualcosa che senti ma non sai descrivere.
E ti viene nostalgia, perché sai che quel qualcosa è esistito, i sentimenti di Billie sono fermi in quell’anno, quelle canzoni portano un vento di diciassette anni fa. Eppure quell’aria è sempre quella, bene o male. E quel vento è arrivato anche qui sulle colline nel Mediterraneo. Ha portato la notizia.
Mary Jane vive nel 1993, nel 1996, nel 2011.
Smettila di essere una persona che non puoi essere.
Sii te stessa.
Giulia è morta, lasciala stare.
Giulia è morta con le medie, e forse anche prima.
Celebrale un funerale, ma non puoi farla tornare indietro.
Mary Jane vive, ha preso il suo posto.
E ha lo smalto nero e blu. E un sacco da fare.
Poi andrà a vedere la promessa di suo cugino, e Davide penserà che sia una scusa. Ma lui la ama, e anche lei ama lui, anche se prima o poi si lasceranno. Non si sa quando, ma succederà. Perché Mary Jane è incostante, infedele, vagante. Non fidarti di lei, anche se i suoi sentimenti sono sinceri. Perché lei è come il tempo. Passa e se ne va, e se la fai ritornare non sarà la stessa.
È come la striscia verde al tramonto. La professoressa delle medie te la fece vedere due estati fa, sul balcone, mentre mangiavi la Viennetta ed eri vestita di bianco. Svanisce subito, è effimera, ma se riesci a prenderla (capio, capis, cepi, captum, càpere) puoi esprimere un desiderio. Così è Mary Jane, così è diventata.
Quella striscia blu che vive di notte e il pomeriggio va in giro in leggins e maglietta dei Sex Pistols, o studia storia.
Mary Jane viene dalle stelle. E Gunpowder è la sua vendetta contro tutti quelli che non vogliono accettarla. Non potete, non volete, non dovete capirla.
Lei è fuori dal mondo, chiusa nei versi di una canzone chiusa nel ’94, chiusa in un disco che ascolterà fino alla fine dei suoi giorni.
E sempre le susciterà nostalgia, e penserà, voglio restare.

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