Salve!
Premetto che, nonostante non sia la mia prima volta nel fandom di Twilight, questa è la prima Long-Fic che mi accingo a scrivere sul genere.
Secondo, la storia è nata da un mio personalissimo sogno e, inizialmente, non aveva nemmeno come protagonisti i personaggi di Twilight; è stato solo successivamente che, con la collaborazione di PiccolaKetty, che merita un ringraziamento speciale, che l'ho adattata su di loro.
Terzo, questa Ff doveva essere frutto della mia mente e di quella di PiccolaKetty, che ha poi rinunciato, con mio grande dispiacere, per un questione "personale" e perciò, mi sono assunta io la responsabilità di portarla fino alla fine con il suo aiuto e consiglio.
Quarto, a prescindere dalla risposta che questa Ff riceverà, aggiornerò una volta a settimana.
Quinto, i commenti sono sempre ben accetti, così come le critiche costruttive.
Sesto, i personaggi di Twilight sono di proprietà della Meyer.
Settimo, questa Ff non è scritta a scopo di lucro, ovviamente.
Ottavo, i personaggi di mia fantasia, non sono persone reali.
Nono, se questa vi sembra una lista di un partito, è solo una vostra impressione xD
Decimo, il banner è © to Graphic Addicted, perciò, non copiate o prelevate senza permesso ^^
A parte gli scherzi, spero che questa Ff vi piaccia, così come piace a me scriverla e portarla avanti *.*
In attesa di vostri commenti, alla settimana prossima con il primo capitolo :)
Buona lettura! <3
< Tu chi sei? > La voce minacciosa di chi sa di essere il padrone.
Lei, immobile, non riesce a distogliere lo sguardo dai suoi lineamenti perfetti e dai suoi occhi color ambra, sebbene ora siano ridotti a due fessure per la rabbia e la delusione, la mascella contratta e le labbra strette.
< Come hai fatto a entrare? > La sua voce è armoniosa, eppure fredda e tagliente come metallo.
< Beh... lei... > Tenta di rispondere, ma diventa tutto troppo difficile e mentre quella creatura perfetta incrocia le braccia al petto e le si avvicina di un passo, lei indietreggia fino a cozzare la schiena contro uno scaffale ricolmo di libri, gli stessi che non ha fatto altro che leggere in quelle settimane, senza sosta.
< E' stata mia figlia a portarti qui? > Domande. Troppe domande. Domande che esigono una risposta.
< Ha... detto che potevo restare... > Arrossisce e balbetta.
Lo vede spostare la testa di lato e imprecare a bassa voce, i riflessi ramati sui suoi capelli che risplendono ai deboli raggi del sole che riescono a penetrare dalla piccola finestra socchiusa.
< Restare... ce l'hai una famiglia? > Dirgli la verità è difficile.
< Lei ha detto... io... > Incespica nelle parole e urta con il braccio un tomo voluminoso che cade a terra con un tonfo pesante.
I suoi occhi si concentrano sulla copertina rossa screziata d'oro: un libro di favole.