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Autore: Silver Pard    14/06/2011    8 recensioni
Hanno le magliette, un bar prefissato e un gruppo di sostegno: “Io ho abitato con Sherlock Holmes e sono sopravvissuto.”
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Ignotismo: s. m. errore commesso per ignoranza.





Hanno fatto stampare le magliette. “Io ho abitato con Sherlock Holmes e sono sopravvissuto.”
(Oltre, naturalmente, al tizio che indossava quella con su scritto: “Io ho abitato con Sherlock Holmes e ci sono rimasto” al proprio funerale. Le due circostanze non sono direttamente collegate, era sua madre a essere un po’… strana.)
Hanno formato un gruppo di sostegno. Beh, almeno così lo chiamano. Nei fatti, si ritrovano in un pub il primo sabato del mese, ciascuno con la propria maglietta.
Si incazzano e snocciolano storie horror sui pezzi di corpi umani rinvenuti in cucina, sui concerti di violino alle due del mattino, su quando prendendo un libro dallo scaffale ci trovavi dietro un teschio ghignante, sull’impossibilità di tenere per te un pensiero che fosse uno.
Per Edward, la goccia era stata proprio questa. « Io veramente non ne potevo più, no? » dice, ogni singola volta. « Gesù, che cazzo, almeno nella mia testa vorrei avere un po’ di privacy, va bene? È chiedere troppo? »
E tutti a fare sì-sì-sì con la testa come lo stramaledetto cane della pubblicità della Churchill.
« Al teschio ci avevo fatto l’abitudine » aveva confessato Victor una volta, il bicchierino da liquore incollato alla mano. « Porca miseria, dopo un po’ ho cominciato pure a parlarci. Lo chiamavo Theodore. Non giudicatemi » aveva pigolato, perché pur conoscendo Sherlock Holmes, quelli avevano il coraggio di giudicarlo.
« Eh già, io mi ero abituato al teschio » aveva concluso in tono di sfida, dopo che il bicchierino gli era stato nuovamente riempito. « Ed è stato un migliore coinquilino lui di quello stramaledetto di Holmes. »
Sì-sì-sì come il cane della Churchill.
« Poi però un giorno vado in bagno, e mi trovo un cazzo di cadavere nella vasca. Non un piede, o una mano, un orecchio, capito, il solito. No. Un cazzo di cadavere intero, sezionato ad arte. »
È grave che svariate parti anatomiche siano diventate “il solito.”
« Ero giovane e stupido » dice Tom.
(Su questo punto, i resoconti di tutti convergono: giovane. Ingenuo. Quel primo incontro che era stato aberrante. Il trionfo di un’ottimistica stupidità sull’istinto di scappare alla velocità del suono.)
« Avevo bisogno di un posto dove stare, da solo non potevo permettermelo, lui mi era sembrato tanto simpatico- »
Gli piovono addosso sguardi increduli che strillano “Dio, ma allora eri stupido sul serio! Non credo nemmeno che esistano parole in grado di classificare il tuo livello di stupidità.” Le persone normali non penserebbero mai questo di lui. Per le persone normali, che devono vedersela con le loro pallide imitazioni del Coinquilino Infernale, una scusa del genere potrebbe essere accettabile.
Ma tutti loro hanno abitato con Sherlock Holmes. È questo il punto.
« Mi leggeva la mente! » continua Tom, frignando. « Riusciva a capire quando mi volevo trombare qualcuno da come sbattevo le palpebre! »
“Possibile crisi d’identità sessuale” è il pensiero che serpeggia alla tavolata. “Intollerabile che me l’avesse fatto notare.”
Eppure: sì-sì-sì.
« Il violino » soggiunge Johnny cupamente.
« Il violino » gli fa doverosamente eco il resto, un tenue bisbiglio oppresso dall’inquietudine.
« Lo fa apposta » dice Alex. « Una volta che sono tornato prima l’ho sentito. Suonava come un angelo. Un angelo e il suo violino, vi dico. Ma no, alle due del mattino solo e soltanto stecche come un gatto in calore. »
« Ho sentito che ne ha gabbato un altro » annuncia Ann. « Con tutto che è un reduce di guerra infermo. »
« Poveraccio » mormorano. « Povero illuso. »
« In alto i calici » interviene Victor con fare ubriaco. « Al nostro futuro membro, John Watson! »
« A John Watson » rispondono loro solennemente.



Ancora aspettano che John Watson si unisca a loro.
Lui non lo farà mai.





NdT: il cane che fa sì-sì-sì è la (a quanto pare) famosissima mascotte della compagnia assicurativa britannica Churchill.
Boh, magari a qualcuno era venuta la curiosità xD
   
 
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