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Autore: Maci_sOuL    14/06/2011    1 recensioni
"La casa è vuota in ogni stanza rimbomba il rumore dei suoi passi. Era peggio di come si aspettasse. < Soul! Soul! > continuava ad urlare con gli occhi umidi. Torna in salotto, si sente un fruscio dalla cucina. Percepisce un’anima divorata dalla follia alle sue spalle. Si volta. Una lama rossa, il riflesso argentato, due enormi occhi con un’iride piccolissima, un sorriso indecifrabile. < Sou... > tump…"
E' la mia prima fanfiction, fatemi sapere cosa ne pensate :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Signs of Madness

 

 

 

Pioveva. < Che triste la pioggia >, pensava < mi rende così malinconico > e non lo sa neppure lui se fosse colpa della pioggia o di chi sa cosa, però ogni suo pensiero si divergeva verso di lei. Si sedette sul divano, poi vi ci si distese. Il dorso della mano copriva gli occhi, l’altro braccio cadeva dal divano, lui non era più li, si rifugiava nella sua fitta rete di pensieri.    Ad un tratto, però, sentì una fitta al petto, la sua anima riceveva una tale pressione, la sentiva esplodere. Sudava, affannava, non era più in lui. I pensieri divennero confusi, incerti, diversi. Come se qualcosa lo attirasse, a fatica resisteva, restava in sé. < Merda, non di nuovo >. Era un altro attacco di follia. Un ennesimo tentativo di farlo impazzire. Ma questa volta era più forte, come se, dall’ultima volta si fosse rafforzata preparandosi ad un ennesimo attacco. < No, non posso! Devo resistere! Io, io devo proteggerla! Non posso abbandonarla! >.                                                                                                                                                     

 Era una lotta durissima. Era lui contro se stesso. Lui solo contro la Follia.

< Non posso cedere. Nn devo cedere. Maka… >

Un ultimo pensiero: il volto di lei. Poi il buio.

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Si dirigeva, con le borse della spesa in una mano mentre con l’altra sorreggeva l’ombrello, verso casa. Aveva un’espressione pensierosa, preoccupata. Il cielo era completamente rosso, le strade deserte, la follia s’inalava ad ogni respiro. < Chissà come sta >. Da tempo nella sua mente prevaleva la preoccupazione verso la sua weapon. Nell’ultima risonanza aveva rilevato qualche istinto trattenuto di follia; forse è proprio per questo in questi giorni è così chiuso in se stesso.     Un soffio di vento le spettina le codine, passa come per mandar via quei pensieri, ma proprio quel vento le ha fatto notare la finestra spalancata e la luce spenta all’interno del suo appartamento. Strano. Soul dovrebbe essere in casa o cmq, se fosse uscito, non avrebbe mai lasciato la finestra aperta.

Si affretta correndo preoccupata fin davanti la porta del loro appartamento, era titubante, sperava di non trovare quel che immaginava. Sperava di star solo farneticando, sperava di aprire quella porta e trovare Soul seduto sul divano e con la faccia del tutto indifferente dirle “hey’angioletto’! Era ora! Quanto ci hai messo?” sorrise al pensiero del suo Soul. Oh suo. Arrossisce. Riguarda la porta, afferra la maniglia e la apre.

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Si alza di scatto dal letto, a denti stretti e con le mani alle tempie, sussurra < devo resistere > a fatica si trascina in bagno, si sorregge sul lavandino, è stremato. Quella lotta lo sta finendo, fisicamente e psicologicamente. Si riflette allo specchio. Tre occhi sottili rossi lo chiamano, lo attirano. Ha delle visioni terribili. È tutto scuro... -Si trova alla Shibusen, uno dei tanti corridoi, una sottile nebbia avvolge tutto lo sfondo, si sentono dei passi delle voci lontane e confuse, ma c’è qualcuno che lo chiama, chi è? Si volta di scatto e alle sue spalle c’è suo fratello Wes. < Che vuoi? > le voci sono echi lontani. < Eh, perché non mi rispondi? > si avvicina a lui ma improvvisamente nel momento in cui soul gli è vicino Wes assume le sembianze di Ashura. Balza indietro per evitare di essere preso, ma si ritrova con le spalle al muro nel quale sono dipinti quei tre occhi simbolo di tanto terrore. Nn ha vie di scampo, Ashura è sempre più vicino. Ormai è spacciato ma un suono lo colpisce è un suono che gli suscita infinite emozioni. Una luce lo abbaglia. Nn percepisce più la follia del kishin. Ritorna in sé e...

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Apre la porta. La stanza è completamente vuota, dalla finestra aperta una corrente di vento fa svolazzare via dei fogli, scompiglia le tende e le annuncia quel che lei temeva. < Non è possibile! > lascia cadere le borse < Soul !> corre a cercarlo. La casa è vuota in ogni stanza rimbomba il rumore dei suoi passi. Era peggio di come si aspettasse.  < Soul! Soul! > continuava ad urlare con gli occhi umidi. Torna in salotto, si sente un fruscio dalla cucina. Percepisce un’anima divorata dalla follia alle sue spalle. Si volta. Una lama rossa, il riflesso argentato, due enormi occhi con un’iride piccolissima, un sorriso indecifrabile.  < Sou... > tump…

Senza rendersene conto si ritrova a terra. Un’ombra sta per assalirla. “soul, no ti prego.” < Soooooul >. La lama le si avvicina al collo, una lacrima le scorre sulla guancia, brilla... gli si avvicina “soul... “.

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.. Si ritrova immobile sopra maka, le proprie labbra a dolce contatto con quelle esili della propria meister.  La lama che stava per colpirla si trasformo nel braccio che per primo la strinse a se.  Quell’’espressione folle di qualche istante prima scomparve completamente. Una lacrima solcava la guancia di lei, forse quella lacrima era una liberazione dalla sofferenza provata poco prima e scendeva per la felicità generata da quel bacio. Sciolsero il bacio e si fissarono negli occhi. Quei due rubini i quali poco prima erano colmi di pazzia ora parlavano. Chiedevano scusa, erano lucidi, l’anima parlava attraverso quelle pupille implorando perdono.  < …Maka... > fu l’unica cosa che riuscì a dire. < Shh > rispose lei < è tutto finito stai tranquillo > e lo abbracciò stretto. < Ho avuto paura Soul, non sapevo che fare Soul io… > la baciò dolcemente. Un altro bacio, in’aspettato che la lasciò sorpresa ma poi la sciolse. Infine la abbraccio < Maka... grazie... >.

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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