Delusione
I raggi del sole cercano di riscaldare la giornata, ma
nonostante il loro impegno il mio umore non ne viene
toccato. Mi sento demoralizzata. Pensavo che sarei riuscita a sopportare il fatto che Heric e Funny stanno insieme, ma
proprio Funny, la mia migliore amica …?! No, è davvero troppo. Quando questa
mattina l’ho incontrata in classe sono riuscita a comportarmi normalmente, a
salutarla, a sorriderle, ma quando è arrivato anche lui … il mio cuore ha
iniziato a battermi forte alla sua vista, mi sembrava che mi fossero spuntate
un paio d’ali e avrei voluto volare via insieme a lui,
ma poi il suo nome pronunciato dalle labbra di Funny mi ha riportata alla dura
realtà e non ce l’ho nemmeno fatta a stare lì con loro, sono scappata via
inventandomi una scusa solo per evitare di vederli insieme. Mi fa troppo male.
E tutto perché io non sono stata in grado di dirgli
che mi piace. Perché me ne sono accorta troppo tardi. Perché ho fatto di tutto per non notarlo prima. E pensare che l’ho sempre saputo! Credo fin dal nostro
secondo bacio, quello della vigilia di Natale. Quando ho visto il suo viso
avvicinarsi al mio non mi sono spostata perché quel
bacio lo volevo, perché già provavo qualcosa per lui, ma l’ho sempre negato … e
ora è troppo tardi per ammetterlo.
E adesso quest’uscita al bar
tutti insieme, dopo la scuola. È solo il primo giorno che ci siamo ritrovati, e
già sto così male. Siamo seduti tutti ad un tavolino: io, Terence e Alycia, e lì,
di fronte a me, vicini, Funny e Heric. Vedere loro quattro,
felici, a formare delle coppie, mi fa soffrire, perché io non ho un ragazzo.
Lo confesso anche a loro, un po’ per fare conversazione, un po’ perché
preferirei che la smettessero di pensare ognuno soltanto al proprio partner e
ignorarmi, un po’ perché non riesco più a trattenere tutto dentro di me. Ma forse sarebbe stato meglio se non avessi aperto
bocca.
“Tu sola?!” esclama infatti
Alycia, cogliendomi di sorpresa. “Ma se lo sappiamo
tutti che tu e Charles state insieme!”
“Già, siete una bella coppia” afferma Funny, mentre
Terence mi spiega: “L’abbiamo letto sui giornali!”
Mi pietrifico. Il cuore mi si ferma, mentre non riesco
a credere a ciò che ho sentito. Allora è così? Loro, i miei amici … hanno
creduto alle sciocchezze dei giornali invece che alle mie parole …
“M-ma …” provo a dire. “Io e Charles non stiamo insieme!”
Ma loro quasi scoppiano a
ridere.
“Ma dai! Lo dicono tutti i giornali! È la notiziona del momento!”
“E poi non è uscita nessuna tua
smentita.”
Sento gli occhi bruciarmi.
“Ero in un paesino sperduto in montagna! Non potevo
tenere sottocontrollo la stampa!! Come potevo smentire
ogni pettegolezzo che si inventavano?!” chiedo
incredula. “Io … se fosse stato vero ve l’avrei
raccontato! Voi … voi avete creduto ad una stupida rivista invece che a me …”
Ora mi sono alzata, guardando sbalordita quelli che
credevo fossero i miei amici. Sembrano stupiti dalle
mie affermazioni. Non dicono nulla. So che dovrei sedermi e fare come se nulla
fosse, sorridere e perdonare … come sempre … ma non ci riesco. Le lacrime ormai
stanno minacciando di uscire copiose dai miei occhi. Mi volto, cercando di
nasconderle e prendendo la cartella.
“Sana …?” mi chiamano. Io mi giro, e mi sforzo di fare
un sorriso, falso, dannatamente falso. Sto per scoppiare a piangere, ma non
voglio che lo vedano, non voglio che lui lo
veda.
“Scusate, devo tornare a casa …”mormoro tentando di
sembrare tranquilla, ma un tremito nella mia voce mi tradisce e inizio a
correre. Scappo via, lontano da loro, da quelli che hanno creduto ad un
pettegolezzo invece che alla loro amica, da quelli che non si accorgono del mio
stato d’animo, che non si accorgono di avermi ferita …
Ormai le lacrime offuscano la mia vista, scendono calde sulle mie guance, non
si fermano, finalmente libere di esprimere i miei sentimenti, la mia rabbia, la
mia delusione, la mia frustrazione. Non mi sono accorta che qualcuno mi ha seguita. Non ho visto Heric alzarsi sbattendo le mani sul
tavolo e iniziare a rincorrermi. Ma improvvisamente
sento una mano calda stringersi attorno al mio polso e fermare la mia fuga. È
la sua mano, che mi ha cercata tra la gente e
ha interrotto la mia corsa. Mi volto stupita, e vedo disegnarsi nei suoi occhi
lo stupore nello scorgere le mie lacrime, che non ho
avuto modo di nascondergli.
“Lasciami andare!” singhiozzo. Lui mi fissa ancora per
un attimo, prima di commettere un grande errore:
“Rana … San …!”
SCIAFF!
Non doveva chiamarmi così! Gliel’avevo
detto, questa mattina! Perché deve ricordarmi che sta con Funny?! Perché deve parlare con il suo accento?!
Perché deve storpiare il mio nome, e proprio come ha fatto lei una volta?!
Il mio schiaffo l’ha colpito in pieno viso, con tutta
la forza della mia rabbia, lasciandogli immediatamente la guancia arrossata. Rimaniamo
per qualche istante a fissarci negli occhi, i miei velati di lacrime e pieni di
risentimento, i suoi profondi e addolorati, mentre io ho ancora la mano destra
alzata. La sento pulsare, lì dove ha toccato il viso di Heric. La abbasso lentamente, poi, prima che lui possa fare qualunque
cosa, mi volto e di nuovo inizio a correre, piangendo, fuggendo, senza
guardarmi indietro, senza tentare di asciugare le lacrime, che ora dedico a
lui.
Heric si porta una mano alla guancia, sfiorando il punto
in cui è stato colpito, senza badare al dolore che gli ha provocato quello
schiaffo sul corpo, ma sentendo fortissimo il dolore che gli ha provocato nell’anima.
“Heric!”
Alle sue spalle, Funny sta correndo verso di lui. Vederlo
seguire Sana l’ha ferita, glielo legge negli occhi.
“Heric! Perché te ne sei
andato?” gli chiede, anche se conosce la risposta. Lui non dice nulla. Si
massaggia la guancia in silenzio. Notandolo, Funny si avvicina per vedere cosa
si sia fatto, ma quando allunga una mano verso il suo
viso, lui si scosta.
“Scusami, devo raggiungerla …”
“No, Heric!” esclama lei afferrandolo per un braccio e
trattenendolo, prima di gridargli: “Lei non ti ama più, ma io sì!”
Il silenzio cala tra di loro.
Heric la guarda in silenzio, senza lasciar trasparire alcuna emozione.
Funny allenta lentamente la presa sul suo braccio, fino a
lasciarlo libero, senza smettere di fissare i suoi occhi, in cerca di
una risposta alla sua affermazione. Finalmente il ragazzo si decide a parlare …
e a dire la verità, la sola verità che ha sempre
conosciuto ma che non ha mai voluto ammettere agli altri e nemmeno a se stesso:
“Io no, Funny. Mi dispiace, ma io non ti amo.”
Questa volta lei non reagisce.
Lascia che siano le sue lacrime a esprimere ciò che
prova, ma Heric ora vede soltanto le lacrime che stava versando Sana e sono
quelle le uniche che ha intenzione di asciugare. Senza aggiungere altro si
volta e inizia a correre all’inseguimento della sola ragazza che ha mai
veramente posseduto il suo cuore.
Il gazebo del parco. È il primo posto a cui ho pensato
ora che mi occorreva un rifugio. Non volevo andare a casa, non saprei come
spiegare a mammina queste lacrime, o meglio … lo saprei, ma preferisco
non farlo. In questo momento preferisco affrontare il mio
dolore sola con me stessa.
Sfioro con la mano la panchina, la stessa mano che poco fa ha colpito Heric. Mi siedo, esattamente
nello stesso punto in cui mi ero seduta tempo fa,
accogliendo la sua testa sulle mie ginocchia e recitando la parte di sua madre.
Ricordo così bene quell’episodio … è quello che ci ha fatto avvicinare. Se
fossimo una coppia potrei dire: “è qui che ci siamo
incontrati”, perché è qui che le nostre anime lo hanno fatto, per la prima
volta, dopo la guerra che avevano combattuto all’inizio. Ma
non siamo una coppia … lui e Funny lo sono, ma io e Heric no …
E la colpa è mia … mia perché
non ho saputo, non ho voluto, rivelargli i miei sentimenti. Mia
perché non ho voluto nemmeno riconoscerli quei sentimenti. Mia perché ho preferito partire con Charles invece che restare qui
con lui. E forse è anche dei giornali. È loro
perché hanno diffuso notizie false. Ed è forse anche
dello stesso Heric, perché ci ha creduto?
O forse semplicemente non è
colpa di nessuno, se non del destino che ha deciso così?
Di chiunque sia, non ha
importanza. Ormai devo accettare il fatto che lui non
sarà mai mio.
Una lacrima cade dalle mie ciglia infrangendosi sul
dorso della mia mano, mentre altre gocce iniziano a
scendere dal cielo, in una pioggia fitta. Stringo il pugno, cercando di fermare
quel flusso che sembrava essersi arginato per un attimo, ma che ha ricominciato
a sgorgare incontrollato dai miei occhi. Li chiudo, stringendoli, ma l’immagine
di Heric mi appare più nitida che mai. Il viso che una volta mi avrebbe donato immediatamente conforto, ora mi fa soltanto
soffrire. Allora riapro gli occhi, ma la sua immagine è ancora davanti a me. Sbatto
le palpebre più volte, ma lui non scompare, anzi, avanza verso di me. E allora
mi accorgo che non è solo un’immagine della mia mente. Heric è davvero di
fronte a me, bagnato, con le gocce di pioggia che scivolano sul suo volto e
sulle sue braccia nude, il respiro affannato per la
corsa.
Perché è venuto fin qui? Perché mi
ha seguita?
“Sana …” mormora con il poco fiato che gli è rimasto. Mi
asciugo le lacrime, e quando finalmente riesco a mettere meglio a fuoco l’immagine
del suo viso lo guardo negli occhi: non sono i soliti occhi freddi e privi di espressione. Mi catturano, sembrano
felici di aver trovato i miei.
“Sapevo che ti avrei trovata qui” continua lui, ma ora
lo interrompo, non riesco davvero a trattenermi.
“Perché non sei con Funny?! È
con lei che stai, non con me! Vai da lei! Vattene!”
Una parte di me ha cercato di trattenermi, ma non ce l’ho fatta. Ora so che l’ho ferito. So che si volterà e
se ne andrà, scomparendo sotto la pioggia che lo ha
portato qui, portandosi via il mio cuore …
Chiudo gli occhi per non vedere la scena, per non
soffrire ancora sapendo che si allontana da me. Ma
improvvisamente sento un corpo freddo e bagnato avvicinarsi al mio, un paio di
braccia forti stringersi attorno a me, il tessuto di una maglietta bagnata
premersi contro il mio viso … e riaprendo gli occhi mi ritrovo tra le braccia
di Heric, con il volto appoggiato al suo petto, stretta in un tenero abbraccio.
La rabbia che ancora mi acceca mi dice di respingerlo, ma la sua vicinanza la scaccia, facendo posto ad una calma piena di
lacrime silenziose. E allora anche le mie braccia lo
cingono, ricambiando la stretta, fortemente. Mi aggrappo a lui come alla mia
ancora di salvezza nella tempesta di emozioni che si è
scatenata dentro di me. E scostandomi poi leggermente e guardando di nuovo i
suoi occhi, solo attraverso il suo sguardo capisco che forse una possibilità
per noi due esiste … che forse i suoi sentimenti per Funny non sono veri … che
la verità è che entrambi ci amiamo e da
ora in avanti staremo insieme, come entrambi abbiamo sognato fino a questo
momento …
THE END - Daisy
Ciao a tutti!!!J Sono già tornata con un’altra one
shot ! Vi state chiedendo perché sono tornata a rompervi di nuovo le scatole,
eh? Be’, la puntata di ieri di Rossana mi ha lasciata
a bocca aperta: come ha potuto Heric lasciarla andare via così?! Non mi ricordo
cosa succede nel prossimo episodio, xò non mi è assolutamente piaciuto come è finita, così ho pensato di riscriverla,
modificandola. Spero che il risultato sia almeno accettabile … fatemelo sapere!
Vvukdb kisses