La Luce del Mio Cuore
Nonostante
gli orrori della guerra abbiano macchiato il suo corpo meraviglioso di
rosso sangue e il suo animo di nero disperazione e calunnia; a parte
questo, per me lei rimane sempre pura e candida, avvolta da una
leggiadra veste bianca. E poi, oltre al bianco immacolato della sua
anima, l'unico rosso che riesco a tollerare su di lei è quello del
rossetto che risalta la forma delle sue dolci labbra, che mostra
soltanto a me all'infuori dell'orario di lavoro.
-Generale, guardi che stiamo aspettando solo lei!- mi rimprovera Havoc, fuori dalla porta.
-Lo so, arrivo.-
Guardo
l'orologio e, in effetti, è leggermente tardi. Esco dalla porta e trovo
Jean, vestito di tutto punto; mai, l'avevo visto così elegante, se non
quella volta che ha tentato di conquistare la sorella minore del
Maggiore Armstrong.
Havoc... Per forza di cose ho scelto lui per
questo compito, anche se, sinceramente, Hughes, al suo posto, sarebbe
stato decisamente meglio.
-Come mai è così assorto?- mi chiede il biondo, fumandosi l'ennesima sigaretta.
-Beh, stavo pensando...-
-Pensando?
Pensando che tra poche ore sarà fregato per il resto dei suoi giorni e
che non potrà mai più andare a donne, se non quando andrà in missione
lontano da lei?-
-Finiscila, cretino! Non è questo il punto!-
-E allora, qual è?-
-Pensavo che sarebbe stato bello se Hughes fosse qui con noi...-
-Ah... Già. Beh, purtroppo, si dovrà accontentare di me.-
-Sì...-
Già,
per forza. Hughes ci ha lasciati ormai da un bel po' di tempo e non
avrei potuto certo chiederlo a Edward o ad Armstrong, oppure a
Fallman... No, erano delle soluzioni assolutamente improponibili. Sì,
improponibili. Uno è un fagiolino microscopico che gli invitati
avrebbero scambiato per un mio figlio illegittimo e poi, si trova in un
altro mondo, molto lontano da qui; il secondo avrebbe procurato il
funerale a me e a lei dopo averci stritolati con uno dei suoi abbracci;
l'ultimo, invece, è troppo serio... Quasi certamente sarebbe svenuto
prima che tutto fosse finito.
-Mi sento onorato per essere stato scelto tra la rosa dei suoi preferiti, Generale Mustang.- ridacchia Havoc, allegro.
-Già, e ritieniti fortunato.-
Camminiamo
per un po', prima di raggiungere la macchina che si trova fuori dalla
mia villa per raggiungere il Quartier Generale, dove si celebrerà, a
breve, l'evento. Il mio sottoposto si mette alla guida dell'auto,
facendomi i complimenti per l'alta uniforme: dice che mi sta bene, ma a
me, ogni abito dona particolarmente. Non per vantarmi, ma a parte la
benda sull'occhio il mio fisico è da figurino.
Durante il tragitto,
Havoc non mi parla d'altro che della sua presunta relazione con Sheska,
l'ex-assistente di Maes, che sta andando a gonfie vele. Sostiene che,
per la fine del mese, annuncerà a tutti che, finalmente, si è trovato la
ragazza. Staremo a vedere.
Dopo un po', arriviamo davanti al
quartier generale gremito di civili, militari, anche militari in
congedo... Insomma: tutta la gente che ci ammira. Persino Winry e quella
ragazza di Ishbar, Rose, sono venute per noi. Tutta gente che, con
gioia, partecipa alla nostra felicità.
-Siamo arrivati, Generale.- mi annuncia Jean, accendendo un'altra sigaretta.
-Ho notato, Havoc. Però, ti prego, dopo questa basta! Sembri più agitato di me!-
-Scusi, Generale. Mi sento emozionato.-
-D'accodo. Questa te l'abbuono.-
Scendo
dalla vettura, impavido. Mentre Havoc parcheggia l'auto, con passo
deciso e sguardo fiero, cammino a testa alta nell'unico passaggio di
strada, ai lati degli spettatori, per raggiungere la grande piazza del
Quartier Generale dove, per l'occasione, è stato allestito un piccolo
gazebo. Al suo interno ci sono i membri del parlamento. Giunto dinanzi a
loro, li saluto col saluto militare, mettendomi a loro fianco non
appena ricevo il comando di riposo. Presto, Havoc mi raggiunge e si
mette alla mia sinistra. Ora manca solo lei.
-Siete agitato, signor Mustang?- mi chiede un parlamentare.
-Già, non capita tutti i giorni che lo scapolo d'oro di Central City si sposi.- aggiunge un altro.
-No, per niente. Anzi, state tranquilli: non sveglio per queste cose.-
-Sempre spiritoso, generale.- ridacchia Havoc.
-Certo.-
Eh,
sì. Mi sposo, con Havoc testimone, e allora? Mica mi riduco come voi
vecchi bacucchi che non avete mai pigliato niente dalla vita e dalle
donne. Invidiosi, eh? Bah, meglio lasciar perdere e non intossicarsi la
giornata per questi vecchi babbioni.
Rido e scherzo per non rendere
un mortorio quell'interminabile attesa, quando, le nostre fragorose
risate vengono sovrastate dall'inizio della musica. È arrivata.
Mi
volto in nella direzione in cui sono venuto e la vedo camminare adagio: i
capelli biondi legati nel suo solito stile, impreziositi da rose
bianche e rosa; un trucco leggero che richiama le sfumature dei fiori
che le stanno tra i capelli; un'aria serena e tranquilla, quasi seria, è
dipinta sul suo volto. Il suo corpo meraviglioso è avvolto in un abito
lungo bianco, semi-aderente, con lo strascico: il bustino a fascia
ricamato, fra le piccole pieghe di fiorellini rosa, legato, subito sotto
il seno, da una cornice di fiori, in abbinamento con quelli che porta
tra i capelli, da cui scende morbido un velo di organza rosa che si
ferma pochi centimetri prima della punta dello strascico.
Un incanto.
Una principessa... No: una regina.
Una
volta entrata nel gazebo, saluta anch'ella i parlamentari e da quel
momento tutto inizia; prima, però, ci scambiamo un semplice “ciao”, a
voce molto bassa.
La cerimonia inizia: devo dire che il mio cervello
sta saltando tutta la manfrina che i funzionari stanno dicendo. Quanti
preamboli, quando invece potremo finire subito scambiandoci le promesse e
gli anelli; ma no! C'è bisogno anche di una parte noiosa come questa e
il mio testimone si sta quasi addormentando. Che figura...
Poi, finalmente, per grazia di non so quale entità superiore, arriva il momento tanto atteso:
-Roy
Mustang, vuoi avere questa donna come tua legittima sposa per vivere
insieme nello stato del matrimonio? Vuoi tu amarla, confortarla,
onorarla e averne cura in cattiva e in buona salute, lasciando ogni
altra e legarti a lei sola finché la morte non vi separi?- recita il
capo dei parlamentari.
-Lo voglio.-
-Riza Hawkeye, vuoi avere
quest'uomo come tuo legittimo sposo per vivere insieme nello stato del
matrimonio? Vuoi tu amarlo, confortarlo, onorarlo e averne cura in
cattiva e in buona salute, lasciando ogni altro e legarti a lui solo
finché la morte non vi separi?- recita nuovamente il capo dei
parlamentari.
-Lo voglio.- risponde lei, prontamente.
Entrambi, su sollecitazione gestuale del potente, ci prendiamo per la mano destra e, guardandoci negli occhi, promettiamo:
-Io,
Roy Mustang, prendo te, Riza Hawkeye, come mia legittima sposa. Per
amarti e onorarti nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in
povertà, il salute e in malattia, per amarti e curarti teneramente, ogni
giorno della mia vita finché la morte non ci separi.-
-E io, Riza
Hawkeye, prendo te, Roy Mustang, come mio legittimo sposo. Per amarti e
onorarti nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà,
il salute e in malattia, per amarti e curarti teneramente, ogni giorno
della mia vita finché la morte non ci separi.- mi promette lei.
-Io vi dichiaro, quindi, marito e moglie! Può baciare la sposa.- conclude il parlamentare.
Prima
di unire le mie labbra alle le sue, mi concedo di sussurrarle quanto
sia bella con quell'abito e che, a mio papere, il bianco le dona
tantissimo.
Eh, sì. Rappresenta la sua purezza... il suo animo gentile, anche se non lo da a vedere.
E ora, è solo mia.
Poso
le mie labbra sulle sue, donandole un bacio rovente, scatenando così
l'applauso del pubblico. Dopo essere ritornati alla realtà, dopo quel
bacio, tra la folla mi è parso di vedere i volti sorridenti e
soddisfatti di Maes ed Edward... la mia immaginazione.
Però, da oggi
in avanti... Io posso andare avanti con lei, senza lasciarmi andare in
nessun modo. Perché lei, è la bianca luce che illumina la mia via.
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Altra fic dedicata a te, spero non
te ne abbia a male, perché è un'altra Royai.
NOTA BENE: questo non è ancora
il tuo regalo di compleanno ù.ù XD
Partiamo col dire che
l'ambientazione si colloca dopo il film "Il conquistatore di Shambala".
Spero vi piaccia.
Un bacione,
Shurei