Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Eterocromia    14/06/2011    2 recensioni
Piccola one-shot egoistica dal lato di Ciel,shounen-ai. Anche questa,come quella precedente,incompleta,e che mai completerò.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Echo.

the sleeping sound of the snow.

E s’infiammarono le gote del rosso cremisi,ma le nascosi subito con la neve candida del mio viso. eri il tessuto dove tessevo le mie speranze,ora non più. sarai,sei,come una foglia del rosso dei sangue: morta,come le foglie sul letto d’autunno. per quanto continui a raccoglierti,non tornerai mai in vita,mai più. «Sebastian…» il filo di voce smorzato dal pianto silenzioso risuonò come un’eco; perché la stanza,perché il cuore,perché la mente era,è,e sarà per sempre vuota. Quel nome era come una preghiera,religiosa e sacra. E gli occhi appannati dalle lacrime furiose,scorgevano appena da un fascio di luna preziosa,l’immacolata neve cadere e unirsi a tutte le altre,unirsi ad altro meschino sangue.

Tante notti ho nuotato nei tuoi occhi. Tante notti li ho cercati. Ora ci sto affogando dentro.

Ti avvolgi al mio corpo,i rami attorno alla mia vita e il respiro inesistente a far tener teso il collo brulicante e umido dalle lacrime gettate in quelle ultime ore. Avverto il tuo sorriso stirarsi,la mano delicata avvicinarsi alla guancia morbida e proibita,toccarla e ripulirla da quelle lacrime vergognate e rigettate dal blu perfido degli occhi. Il cuore manca di qualche battito,chiudo gli occhi e mi giro appoggiandomi al tuo petto,devi abbracciare ciò che non hai più. Sento caldo al cuore,sento caldo nel mio corpo,sento il tuo abbraccio e le tue labbra incontrare le mie e donarmi quel poco di vita,lasciando su di esse il segno del più grande errore. «Non riesce a dormire,bocchan?» posò delicatamente il lenzuolo candido sulla testa azzurrina,imitando il velo di una giovane,innamorata sposa. Istintivamente,porto le gambe tra le tue,stringendomi ancora di più,generando il tuo stupore nel viso sempre perfetto. Siamo due linee parallele,destinate a non incontrarsi mai. Alzo la testa e incontro i tuoi occhi,mi baci,ancora e ancora,come se non aspettassi altro che il mio pianto smettesse. E invece,continuava,come la rosa matura e muore dinanzi ai tuoi occhi,come se tu non aspettassi altro urlo,la tua mano raggiunge la mia nuca e mi baci,togliendo il fiato che sospettavo non ci fosse più. Fammi spazio,ti prego,fammi spazio nel tuo cuore dove il mio posto è tagliato via da un tuo sorriso confortevole  e freddo. C’è una cicatrice che è nel petto,un segno indelebile,un segno di un amore vissuto e mai accettato. Questa volta sento una tua lacrima rigare le guance proibite e ricadere tra le mie labbra,sentire il tuo vero abbraccio rinchiudermi tra le tue braccia. Così,due anime tanto vicine da non potersi mai scontrare. Ma dell’amore in gabbia non ce n’era traccia,perché era talmente libero da sembrare una futile illusione. «Esiste un carillon,bocchan,che può richiudere questa cicatrice. Permettetemi di sussurrarvelo.» Entrambe le lacrime delle due anime si unirono,ma non servì a nulla,alla fine.

  
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