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Autore: Superflysister    14/06/2011    2 recensioni
Una coppia a dir poco "insolita", due individui apparentemente lontani anni luce per idee e personalità ma, come dice un famoso detto Babbano, gli opposti si attraggono, e i nostri due signorini tutto pepe non fanno eccezione. Tra agguati premeditati, musica a tutto volume ed un pizzico di romanticismo che non può mai mancare, il sorriso nasce spontaneo sulle labbra dei nostri due piccioncini preferiti.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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I personaggi presenti in questa one shot NON sono di mia proprietà, ma di quel geniaccio della Rowling che ringrazio dal profondo del cuore ogni singolo giorno della mia vita per aver creato questa meraviglia chiamata Harry Potter, fonte di ispirazione per migliaia di giovani nel mondo. Vorrei ringraziare, inoltre, la mia fonte di autostima personale, la mia compagna di sventure e molto altro; mia carissima Trafficante di Pinguini, grazie infinite, per tutto.
Adesso però bando alle ciance e buona lettura a tutti!

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Draco Lucius Malfoy, l'egocentrico, super nevrotico ed esageratamente lunatico Principe delle Serpi, figlio di una famiglia di Mangiamorte convinti, conviveva, da ben tre anni [no, non siete diventati improvvisamente dislessici e no, non avete ancora perso il prezioso dono della vista], con niente popò di meno che l'ormai ex Golden boy, colui che aveva sconfitto una volta per tutte Mi hanno rubato il naso Voldy, impulsivo e mentalmente instabile, nonchè Re dei Grifoni, Harry James Potter.

Ora, tutti noi sappiamo perfettamente che, tra la coppia [e, che Merlino li abbia in gloria, che coppia!] e il raggruppamento, esisterebbero soluzioni meno pericolose e addirittura più vantaggiose, come per esempio il dignitoso triangolo o il riposante quadrato, che permetterebbero rapporti più equi di spazio, solitudine, libertà, solidarietà e compagnia; purtroppo però, sappiamo altrettanto perfettamente che non stiamo parlando di due individui qualunque e che, essendo estremamente masochisti e terribilmente testardi, entrambi preferiscono complicarsi la vita e finire per infangarsi in situazioni alquanto singolari.

E' anche vero però, che la coppia meglio assortita è forse quella tra due single che desiderano rimanere tali e non deve essere necessariamente formata da due individui che si sbaciucchiano ma, bensì, da due individui che battibeccano, ed è proprio per questo motivo che vorrei raccontarvi un piccolo aneddoto sulla coppia più improbabile e, strano a dirsi, duratura, dell'intero Mondo Magico.

Dopo aver passato l'intera mattinata rinchiuso in ufficio, ad archiviare inutili pratiche su casi oramai di vecchia data, brillantemente risolti dalla SSDA (Squadra Speciale Dipartimento Auror) del Ministero della Magia, di cui lui faceva parte, insieme a Ron ed Hermione, da due anni e poco più, Harry si apprestava a tornare a casa dove, il suo dolcissimo maritino dalla lingua tremendamente velenosa e biforcuta [ah, l'amour!], lo aspettava con ansia e, chissà, magari con l'ascia di guerra stretta in mano pronta per essere usata contro di lui.

«Sono tornato!»
Affermò con convinzione quando la spessa porta d'ingresso si richiuse con un tonfo sordo alle sue spalle. Nessuna risposta. Decisamente, quello non era un buon segno per il ragazzo che sopravvisse.

«C'è nessuno in casa? Draco?»
Ancora niente, Harry stava cominciando seriamente a preoccuparsi, quando due mani lo afferrarono molto poco delicatamente per le spalle e lo sbatterono con violenza contro la parete.

«Ahia!»
La sua imprecazione si spense nella bocca umida e bollente dell'altro, mentre i loro corpi entravano prepotentemente in contatto; quella Serpe velenosa gli aveva teso un agguato.

«Potter, smettila di lamentarti come una donnicciola, sappiamo entrambi quanto ti piaccia essere scopato con rudezza dal sottoscritto»
Disse il biondo con voce roca e sensuale, insinuando perfidamente il suo ginocchio appuntito in mezzo alle gambe di un Harry sempre più accaldato e maledettamente eccitato.

«Cazzo Draco, mollami! Mi stai soffocando!»
Per quanto il moretto apprezzasse tutto ciò, in quel momento stava realmente rischiando di rimanere senza fiato, in tutti i sensi.

«Che palle Harry! Te l'ha mai detto nessuno che sei dannatamente noioso? Ed io che volevo farti una sorpresa. A quanto pare però, al tuo amichetto lì in basso, il trattamento è piaciuto parecchio»
Il solito ghigno made in Malfoy si dipinse sul volto affilato del biondo, che mollò la presa sul povero malcapitato, lasciandolo tremante e terribilmente insoddisfatto.

«Dove vai adesso?»
Chiese sorpreso l'ex Grifondoro, vedendo il compagno voltargli elegantemente le spalle e dirigersi sculettando in cucina.
«Non avrai intenzione di lasciarmi così, spero!»
Disse indicando il rigonfiamento più che evidente all'altezza del suo inguine.

«Tesoro mio, amore della mia vita, luce dei miei occhi, mi sa proprio che dovrai ricorrere al fai da te. Alla nascita ti è stato fatto dono di un bel paio di mani, usale per qualcosa di utile, una volta tanto.»

«Maledetto stronzo!» Ringhiò Harry, incazzato come non mai.

«Anch'io ti amo, amore.»
Draco sorrise, sbattendo le ciglia amabilmente in direzione del Grifondoro; farlo arrabbiare era un gioco da ragazzi ed il divertimento, assicurato.

«Vado a farmi una doccia.»

«Ecco bravo vai, e vedi di far evaporare i bollenti spiriti.»

«Vaffanculo!»
Fu solo un sussurro, ma il Serpeverde lo udì ugualmente e con la coda dell'occhio osservò il moretto salire le scale indignato, borbottando come una pentola a pressione.




Quando il Grifone rientrò in salotto, con i capelli ancora bagnati ed un misero asciugamano blu a coprire i preziosi gioielli di famiglia, trovò Draco comodamente stravaccato sul divano, gli occhi incollati allo schermo, ipnotizzato da qualcosa che ancora, da quella distanza, Harry non riusciva a mettere a fuoco. Si avvicinò al biondo senza fare rumore e, quando gli fu abbastanza vicino, cercò di richiamare la sua attenzione, invano.

«Draco?»

«Shhh!»

«Draco?» Lo chiamò ancora. La risposta però, non fu dissimile dalla precedente.

«Harry, vuoi stare un po' zitto? Sto cercando di seguire! Piuttosto, siediti qui accanto a me e ammira questa meraviglia!»
Gli splendidi occhi argentei del biondo brillavano, letteralmente rapiti da ciò che vedevano. La Serpe non si era neanche resa conto della quasi completa nudità del ragazzo, fatto alquanto insolito, in quanto amante del corpo perfetto del moro; quest'ultimo, cogliendo la palla al balzo, non se lo fece ripetere due volte e, passando un braccio intorno alle spalle di Draco, gli si accomodò in grembo. Solo in quel momento capì cosa, o meglio, chi catturava inesorabilmente l'attenzione di Malfoy.

Un giovane uomo dalla pelle ambrata, con grandi occhi color della pece e morbidi riccioli neri come il carbone, si muoveva sinuosamente a tempo di musica su di un palco troppo grande ma, al contempo, troppo piccolo per la sua personalità carismatica ed energica; Harry conosceva quell'uomo.

«Draco, da quando ti piace Michael Jackson?»

«E' così che si chiama?»

«Mmh... è un famoso cantautore americano, la sua musica è conosciuta praticamente in tutto il mondo.»

«Parlami di lui.» Non era una semplice affermazione, era un vero e proprio ordine.

«Cosa vuoi sapere?»

«Tutto.»

«Beh, in realtà non so molto. Tutto quello che posso dirti è che il suo stile innovativo ha rivoluzionato l'intero panorama musicale e che il suo cd Thriller è tutt'oggi il disco più venduto al mondo. Oltretutto è un ballerino eccezionale, pensa che è stato proprio lui ad inventare il moonwalk, uno dei passi di danza più popolari degli ultimi decenni.»

«Wow. Quest'uomo è un genio! Guardalo Harry, viene voglia di ballare insieme a lui!»

«Già.» Per Harry era una gioia immensa vedere il suo biondino preferito così felice e spensierato. Dopotutto la musica di Jackson faceva miracoli, lui l'aveva sempre saputo.

«Harry, come si chiama questa canzone?»

«Smooth criminal.» Rispose sicuro di se, dopo averci pensato un po' su. «Ti piace?» Chiese poi.

«Si, ha un ritmo così travolgente!» Urlò trasognato cominciando a canticchiare la melodia, inventando qualche parola qua e là.

«E questa? Questa come si intitola?»

«Se non mi sbaglio questa dovrebbe essere Bad.»

Draco si alzò di scatto ed Harry, colto alla sprovvista, cadde a terra frantumandosi l'osso sacro. «Auch, che male!»

Mentre il moretto imprecava per il dolore, il Serpeverde rideva piegato in due, divertito all'inverosimile.

«Smettila di ridere Draco! Posso assicurarti che non è piacevole; potevi almeno avvertirmi, così avrei evitato di finire a gambe all'aria.»

«Scusa Harry!» Disse il biondo con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
«E' solo che, non ho resistito all'impulso di alzarmi e ballare. Non pensi anche tu che questa canzone sia perfetta per il Signore Oscuro e la sua banda di fenomeni da baraccone?»
Riprese fiato e continuò, imperterrito.
«Solo, immaginati zio Voldy che canta e balla al ritmo di Bad, dimenandosi come fosse impossessato dallo spirito ballerino di Fata Grimilda, circondato dai suoi fedeli seguaci!»

Harry lo guardava stralunato, mentre Draco, incurante, cominciava a ballare e a cantare a squarcia gola, manco fosse pagato!

«Ma amico tu non hai visto ancora nulla,
Aspetta fino a quando ci passerai in mezzo.
Perché sono cattivo, sono cattivo, lo sai!
Cattivo, veramente, veramente cattivo!
Sai che sono cattivo, cattivo, lo sai.
Cattivo, veramente, veramente cattivo!
Sai che sono cattivo, cattivo, lo sai.
E tutto il mondo deve rispondere adesso,
Per dirti ancora una volta chi è cattivo!»

Malfoy aveva afferrato il moretto per le mani e lo aveva trascinato nel bel mezzo della sala, costringendolo a seguire, passo dopo passo, i suoi movimenti scalmanati. Ridevano, ridevano e ballavano, ridevano, ballavano e cantavano, ma non si sentivano idioti, non si sentivano infantili, erano felici, tremendamente felici, e questo bastava. Harry trascinò il biondo sul divano, che solo in quel momento si accorse della, quasi totale, nudità del ragazzo, resa tale da quel pezzo di stoffa ancora strenuamente legato alla sua vita sottile. Draco accarezzò delicatamente il petto abbronzato del moro, mentre si perdeva nello sguardo verde speranza dell’altro.

«Devo essere geloso, Draco?»

«Mmh, no… anche se, un pensierino ce lo farei volentieri. Quel culetto sodo, quei movimenti sinuosi… a letto deve essere una bomba!»

Inutile dire che il bel biondino si beccò un sonoro pizzicotto sul suo culetto marmoreo.

«A si eh? Questa, caro il mio Signor 'Un Pensierino Ce Lo Farei Volentieri', me la paghi, sappilo!»

Harry morse delicatamente il labbro inferiore della sua Serpe preferita ed aspettò pazientemente che il biondo dischiudesse la bocca per introdurvi poi la lingua, in cerca di un contatto più intimo, più intenso, più “condiviso”.

Draco amava i baci di Harry, ma infondo, cos’è che non amava di lui? Niente. Trovava sorprendentemente adorabili persino i suoi peggiori difetti; dopotutto, quando si ama una persona, si è disposti ad accettare ogni singola parte di essa, nel bene e nel male.

Si ritrovarono, senza sapere ne come ne perché, a fare l’amore su quel divano troppo stretto, ma che in quel momento sembrava loro il luogo migliore per accogliere la passione crescente che li travolgeva; quel sentimento che lottava ogni giorno contro coloro che non avrebbero scommesso neanche un centesimo su quell’improbabile coppia, ed erano tanti, tantissimi, troppi. E cresceva, ogni giorno di più, scaldando il cuore e l’anima di due creature che, finalmente, avevano imboccato strade destinate ad incontrarsi.

Ci sarai per me?
Riuscirai a sopportarmi?
Stringimi
Portami con te
Amami e nutrimi
Baciami e liberami
Salvami
Guarisci le mie ferite
Dimmi dolcemente
Che ci sarai
Dimostrami che mi ami
Abbi bisogno di me
Nei momenti più bui
Nella mia disperazione più profonda
Mi amerai ancora?
Ci sarai per me?
Nelle mie difficoltà
Nei dubbi e nelle frustrazioni
Nella mia violenza
Nella mia turbolenza
Nella paura e nelle mie confessioni
Nell'ansia e nel dolore
Attraverso la mia gioia ed il mio dolore
Nella promessa di un domani migliore
non ti permetterò mai di andartene
Perché ti amo, e ti amerò per sempre

Sulle note di una dolce melodia, un sussurro arrivò nitido alle orecchie di Harry.

«Ti amo.»

E cosa poteva rispondere lui, se non…

«Ti amo anch’io.»

Mentre due sorrisi, così uguali ma al contempo così diversi, nascevano spontanei come il sole, in una mattina di primavera.

Per questo io dico a voi: guardate quei sorrisi, guardate quei colori come giocano sul viso di chi ha cercato e trovato l’amore. Perché in fin dei conti, un giorno senza sorrisi è un giorno perso.

*Fin*

Ed ecco giunto (finalmente) al termine questo 'esperimento' malriuscito, tentato molto coraggiosamente dalla sottoscritta. Spero che qualche Anima Pia, mossa a compassione, lasci una piccolissima recensione, anche solo per rendermi conto se sia il caso di darmi all'ippica oppure no. Sono ben accette critiche costruttive e consigli per lavori futuri. 
Un grazie in anticipo a chi leggerà questo parto della mia mente malata, alla prossima (spero).
Superflysister*

  
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