15/06/2011
6 recensioni-Are you sure? –
Erano sdraiati sul grande letto a due piazze in camera di Blair e discutevano del loro imminente matrimonio. Distesa supina con le gambe contro il petto prendeva appunti su un blocnotes segnando tutte le idee che le balenavano alla mente. Tovaglioli rosa a forma di cigno, bicchieri di cristallo dal collo lungo, sedie rivestite di velluto, ogni singolo dettaglio lo riportava su quel grande taccuino improvvisato. “Are you sure?” era stata la domanda di un momento. Louis disteso accanto a lei suggeriva diverse opzioni, tutte scartate con eleganza da Blair. Poi le aveva fatto quella fatidica domanda. Una frase banale senza apparente significato eppure nella mente di Blair aveva ricondotto ad una semplice e significativa sera. La sua sera. La loro sera. “C-Cosa hai detto?” balbettò fissando il quaderno “Ho detto..sei sicura?” si riferiva naturalmente al loro matrimonio ormai alle porte, eppure in lei era scaturito tutt’altro ricordo. “Are you sure?” la voce dolce, tonante e sensuale di Chuck le si fece viva nella mente. Le aveva fatto la stessa identica domanda quando stava per concedersi a lui..perché aveva paura di farle male, perché sapeva che era inviolata, perché si era preoccupato, perché si era innamorato. E lei allora aveva risposto con un bacio, attirandolo a sé chiedendogli di amarla e di guardarla sempre con quello sguardo di desiderio, ammirazione quello sguardo che la faceva sentire, per la prima volta, unica. E lei adesso non avrebbe risposto allo stesso modo. Restava immobile a fissare quel taccuino che non era più un taccuino ma l’interno di una limousine che sfrecciava per Manhattan mentre lei si concedeva a Chuck ai suoi baci, ai suoi occhi, a quella tormentata e mai finita storia d’amore. Perché lei allora era pronta, perché lui glielo aveva chiesto con il cuore, perché lei lo amava sin da allora. E non era pronta a sposare un altro. Un altro che non la guardava così, un altro per cui non aveva ballato uno straep teas improvvisato, un altro che con una semplice e stupida domanda le aveva fatto tornare alla mente lui. Gettò in aria il taccuino e senza rispondere a quella domanda che bruciava sul suo cuore scappò via. Corse per strada senza rendersi conto di essere scalza. Un passo dietro l’altro veloce come il vento raggiunse l’Empire. Bussò più forte che poté alla sua porta quasi sfondandola con le sue mani delicate e quando lui confuso aprì la porta disse “Mi ha chiesto se ero sicura e io ho pensato a te, a quella sera, quando mi hai fatto la stessa domanda e io era sicura, perché me lo hai chiesto Chuck?” disse velocemente con il fiato corto per la corsa e le calze lacerate e i piedi feriti. Sapeva a che sera si riferiva, sorrise. “Perché non volevo che te ne pentissi, perché non volevo che facessi una cazzata, perché per te era importante, perché sei tu Blair e mi importava..non sei come le altre” confessò di getto e lei gli si lanciò addosso finendo sul divano con lui. “Anche ora sono sicura, sicura di non voler sposare lui. Sicura di non aver fatto una cazzata quella sera, sicura di amarti sin da allora”
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Angolo autrice...
è stata scritta di getto e infatti non sono così entusiasta..ma poi mi sono detta tentar non nuoce...
spero sia di vostro gradimento ^_^