- Piccola
e argentata.
- Una
strana sfera, una strana forza…
- Guardandola
molta gente si emoziona, alcuni la cullano con i loro sguardi dolci…
- Io
la temo… come non ho mai temuto altro.
- I miei pensieri volano ad oggi… - Chissà se qualcuno ha capito - sussurro a me stesso nella piccola stanza che mi ospita
- Ripenso
alla lezione sui Mollicci.
- Ripenso
a lei.
- A
quella piccola sfera argentata che mi tormenta e mi fa perdere il contatto
con me stesso… a quella piccola luce lontana che mi trasforma.
- La
Luna.
- Davanti
a lei non posso fare a meno di sorridere triste… un sorriso piccolo che
assomiglia più a una speranza.
- Quante
volte ho sperato che qualcuno la legasse e la rubasse per sempre…
- Una
sfera così lontana che però può cambiare la vita… la mia vita.
- Quando
brilla tonda, alta nel cielo non riesco a controllarmi e la paura prende il
sopravvento ad una legge che nessun uomo può cambiare… la legge di un
morso che condanna alla solitudine.
- E
mi tormento.
- Mi
spaventa il non sapere più chi sono, cosa faccio, perdere il controllo di
me stesso.
- Mi
spaventa l’impotenza davanti a questo meccanismo crudele.
- Eppure
lei è così piccola, vista da quaggiù, come può fare tutto questo? Come
può distruggere la felicità di un uomo?
- Sorrido
vago.
- E
mi abbandono ai ricordi… ancora in queste mura… ancora una volta come
tredici anni fa… è
impossibile dimenticare e dolce ricordare… straziante pensare a chi non
c’è più… difficile capire il perché e soffermarsi a ricordare quel
momento in cui l’amicizia di una cane, un cervo… e un topo per un lupo
mannaro si era fatto più forte, come un legame indistruttibile… difficile
comprendere perché tutto è andato perduto…
- Osservo
appena fuori dalla finestra, è li, proprio che si butta nella mia stanza,
in un quarto… quasi a guardarmi, forse a sfidarmi e a ricordarmi che
mancano pochi giorni e di nuovo… un’altra volta…
- Le
sorrido leggermente.
- “Mi
avevi condannata… eppure…”
- La
mia vita condannata era stata cambiata… cambiata da un patto… era stata
divertente, rischiosa e incredibile… quasi assurda per uno che ogni
ventinove giorni sarebbe stato costretto alla fuga e alla solitudine… a
quel tempo furono proprio quei giorni ad essere i più ricchi e i più
divertenti. I più magici.
- Ma
poi qualcosa aveva oscurato quelle risate, quelle imprese… e aveva
allontanato Ramoso da Lunastorta, Felpato e Codaliscia…
- Eppure
i veri amici non si dimenticano, non si tradiscono… e ancora non
capisco…
- Sirius…
ed Azkaban…
- James
e Lily… e Voldemort…
- Il
piccolo Harry… e la sua cicatrice… Harry ora non è più tanto
piccolo…
- Come
era potuto succedere, perché?
- Tutto
quello che era stato lontano d’un tratto era nuovamente così vicino…
- Ancora
una volta.
- Nei
miei pensieri, nei miei ricordi.
- In
queste mura…
- E
in quella piccola sfera lassù che ancora gelosamente custodiva il segreto
di un ragazzo e dei suoi amici.
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