Kingdom Hearts: The Shadow Age
Capitolo 1: Darkness Moves
Erano passati due anni da quella leggendaria battaglia
che aveva segnato la storia dell’universo intero, due anni dalla morte di
Xemnas, due anni durante i quali le Isole del Destino erano rimaste in un
completo stato di trance, calma piatta, quasi surreale.
Sora aveva abbandonato completamente il mondo delle
lotte, tanto che il Keyblade non lo tirava fuori dal suo ultimo scontro con
Riku, la settimana dopo la sconfitta di Xemnas, da cui era uscito vincitore
grazie soprattutto alla sua Limit Fusion, che gli aveva permesso di lanciare il
suo terribile Ragnarock e mettere KO l’amico. Da allora il Keyblade era rimasto
un ornamento appeso nella sua stanza, a ricordargli le vecchie battaglie con
Pippo e Paperino.
Riku invece non aveva smesso di allenarsi, convinto che
un giorno gli Heartless o i Nessuno sarebbero tornati e lui non si sarebbe
fatto trovare impreparato.
In quel preciso istante, il moro dai capelli sparati era
comodamente disteso su una tela da spiaggia, sonnecchiando ad occhi chiusi,
godendosi il dolce far nulla.
Il moro era cresciuto visibilmente dalla sua ultima
battaglia. Era molto più alto, per una manciata di centimetri non raggiungeva
il metro e ottanta, ma gli anni di allenamento mancato non avevano fatto
perdere la leggera muscolatura che aveva acquisito durante le battaglie con gli
Heartless ed i Nessuno. Il viso era più maturo e i suoi capelli...no, quelli
erano sempre gli stessi. Ciocche castane che venivano sparate in tutte le direzioni,
reggendosi come a sfidare le leggi della fisica.
Era vestito con il solo costume in stile Hawaiano blu
scuro con le decorazioni azzurre. Il trio si era concesso una bella giornata al
mare, insieme a Tidus e Wakka che avevano colto la palla al balzo per
divertirsi un po’.
Kairi era sdraiata accanto a lui, prendendosi comodamente
il sole. Anche lei era cresciuta visibilmente.
Il corpo non era più quello di una ragazza alle prime
armi dell’adolescenza, adesso Kairi era una donna, una bellissima donna a dirla
tutta. Era formosa e snella ed i capelli rossi erano diventati più lunghi,
creando una scia di fuoco che ricadeva morbidamente nella schiena. La ragazza,
anche lei in tenuta da mare, indossava un bikini viola che metteva in risalto
le forme della ragazza. Sotto lo sguardo acuto di tutta la spiaggia ovviamente.
-Sora, aspettiamo solo te per giocare- avvisò Riku, per
metà in acqua e con la palla in mano.
Il moro si rizzò immediatamente sul telo e si mise in
piedi, pronto per andare a giocare insieme agli amici.
-Kairi, tu non vieni?- chiese il ragazzo, fissando la
ragazza che non sembrava avere la minima intenzioni di muoversi dalla sua
posizione.
-Per ora no, dopo vengo- rispose la ragazza, sfoderando
uno dei suoi strabilianti sorrisi.
Il sorriso che invece aveva Riku, che nel frattempo si
era avvicinato ai due, era tutt’altro che rassicurante, tanto da poter essere
definito a buon ragione un ghigno malefico.
Gli occhi dell’albino incrociarono per un secondo quelli
dell’amico che, immediatamente, cominciò a sfoggiare l’identico sorrisino
malefico.
-Niente strane idee tutti e due, chiaro?- li minacciò,
invano, la rossa.
I due si mossero rapidamente e afferrarono i bordi del
telo dove era distesa la ragazza e la lanciarono a mare.
La ragazza uscì la testa dall’acqua annaspando e si
rivolse verso i due amici che, nel frattempo, se la stavano ridendo.
-Ah, la mettete così, eh?- disse la ragazza, fulminandoli
con gli occhi –Volete la guerra? Che guerra sia!-
La ragazza cominciò a schizzare i due, che si gettarono
in acqua, sviluppando una vera e propria guerra di schizzi che coinvolse anche
Tidus e Wakka. Da una battaglia tra Riku e Sora contro Kairi, era diventato un
grande Tutti contro Tutti.
Riku, con la sua mole, riusciva ad affondare chiunque gli
capitasse sotto mano, ma venne fregato da Sora che lo prese da sotto le gambe e
lo fece cadere all’indietro, mentre Kairi lanciava tutta l’acqua che poteva
contro i tre ragazzi.
Ma qualcosa cominciò a cambiare. Il tempo si fece subito
cupo, il mare divenne immediatamente mosso e l’aria diventò pesante. I tre
Custodi ebbero un fremito alla schiena a quei segni che non promettevano nulla
di buono.
-Wakka, Tidus, voi tornate a casa, noi restiamo a
prendere i teli da mare ed il resto- disse Riku, gelido.
I due fissarono l’albino e, capendo che non ammetteva
discussioni, se ne andarono via, lasciando i tre da soli, che uscirono
dall’acqua fissando l’orizzonte, sicuri che sarebbe arrivato qualcosa.
Le loro aspettative non tardarono ad avverarsi.
Dall’acqua uscì un uomo dai capelli castani molto corti e degli occhiali che
gli davano l’aria di un secchione delle scuole. Indossava un kimono nero,
tenuto da una cintura bianca ed una lunga giacca dello stesso colore. Ma, cosa
più importante, teneva una spada al fianco, il che non faceva presagire nulla
di buono.
I due ragazzi si mossero istintivamente per pararsi
davanti all’amica, anche se Sora non era per nulla sicuro di riuscire ancora a
combattere, dopo due anni di astinenza.
Ad ogni modo Riku fece apparire Via per l’Alba e Sora lo
imitò, facendo comparire tra le sue mani il suo Keyblade, Catena Regale.
L’uomo fece un sorriso che bloccò i due era quasi….
Benevolo? Eppure l’aria era pervasa da energia malefica, la natura stessa
sembrava essere terrorizzata da quell’uomo ma allora perché quel sorriso.
-I giovani d’oggi- disse l’uomo, mantenendo il suo strano
sorriso-Sempre a mettere mano alle armi senza riflettere, beata gioventù…-
I tre lo fissarono perplessi. Parlava come se fosse
chissà quale Matusalemme, eppure dall’aspetto non sembrava avere più di una
trentina d’anni.
-Chi sei e che ci sei venuto a fare nella MIA isola?-
chiese Riku, molto diffidente.
-Mi dispiace, che scortese che sono, io sono Sosuke Aizen
e sono qui per parlarvi, Custodi- disse l’uomo.
A quelle parole i tre ragazzi si irrigidirono e Kairi si
decise ad estrarre Posto del Destino, il suo Keyblade. Difficilmente un loro
alleato si sarebbe spinto fin lì per parlare, più probabilmente avrebbe optato
per i ragazzi di Radiant Garden o per il Re, ma non con loro.
-Sapete- continuò l’uomo-Ho sentito parlare delle vostre
imprese e ne sono rimasto affascinato, voi siete i custodi, gli unici a poter
chiudere le serrature dei mondi, coloro che hanno l’ingrato compito di
sconfiggere le tenebre-
Fece una pausa, avvicinandosi al trio che, di riflesso,
strinse in mano le armi. Guardò per un secondo i visi dei tre ragazzi,
squadrando poi ognuno di loro con aria critica.
-Eppure…- continuò Sosuke – Eppure sapete bene che ogni
vostra lotta potrebbe essere quella che vi porterà dritti nella tomba,
nonostante siate tutti e tre così dannatamente giovani. Sono sicuro però che se
vi chiedessi di passarmi il testimone non accettereste mai, vero?-
-Puoi giurarci- sibilò a mezza voce l’albino, serrando le
mani sul Keyblade nero così forte da far sbiancare le nocche.
-Ammirevole- commentò l’uomo –Ma per quanto i vostri
sforzi saranno grandi, tanto più l’oscurità ritornerà, e voi dovrete cacciarla
per portare un barlume di pace nel mondo… poveretti-
-Finchè una sola ombra incomberà sui mondi, i nostri
Keyblade saranno pronti a farla a pezzi- intervenne stavolta Sora, ricevendo
dei cenni di approvazione da parte degli altri due Custodi.
-Non lo metto in dubbio ma io, con il vostro aiuto, posso
cacciare via l’oscurità per sempre, far finire questa interminabile guerra tra
luce e ombra, bene e male, e finalmente far esistere la PACE-
Il discorso fu fatto con una tale enfasi che i tre ci
avrebbero creduto, se il discorso non avesse avuto un piccolo particolare che
era facilmente immaginabile.
-E fammi indovinare, la PACE sarà controllata da Re
Sosuke?- disse, con evidente disprezzo il moro, che aveva colto immediatamente
il messaggio.
-Qualcuno dovrà pur farlo, no?- rispose a tono l’uomo –Ma
dalle vostre parole ho il presentimento che non avrò il vostro aiuto, ho
ragione?-
-No, Sosuke, avrai i nostri Keyblade infilzati nel
petto!- sibilò Riku, partendo immediatamente all’attacco, tentando di impalare
il suo avversario con il Keyblade, che fu deviato dalla katana di Sosuke Aizen
che tentò immediatamente di decapitarlo. Riku però fu abbastanza rapido da
evocare un Dark Shield e bloccare l’attacco, per poi evocare un Dark Firaga per
distruggere l’avversario. Aizen scattò verso l’alto per evitare il colpo, ma
Sora lo inseguì fin lassù per colpirlo con un colpo di Catena Regale, ma fu
intercettato da Aizen, che lo rispedì in acqua con un pugno.
Sora si rese conto che il suo colpo non era nemmeno
lontanamente forte come quelli che sferrava ai tempi della sua avventura in
giro per i mondi. Adesso era un ragazzo persino più debole di quando la sua
avventura era cominciata. Ma non per questo lui si sarebbe arreso.
Puntò immediatamente il Keyblade verso il cielo, mentre
Kairi puntava Aizen e lanciava un Blizzaga a piena potenza, ma che non riuscì
ad arrivare ad Aizen.
-Thunder!- urlò a squarciagola il rosso.
Aizen venne colpito in pieno da un fulmine che cadeva
dalle nubi e venne scaraventato anche lui in mare ma si rialzò ben presto.
-Niente male, Custodi- disse, levandosi gli occhiali e
buttandoli in acqua -Ma la vostra battaglia termina qui, Kuro…-
Una spada era apparsa misteriosamente sopra la spalla
destra di Aizen che aveva bloccato l’incantesimo del moro.
-Io non lo farei se fossi in te- disse il possessore
della spada, con aria di sfida.
L’uomo sembrava più o meno della stessa età di Aizen.
Aveva i capelli biondi coperti da un cappellino a strisce bianco-verdi ed una
giacca dello stesso colore.
-Oh, che piacere rivederti, Taichou- disse l’uomo con
ironia, senza nemmeno guardarlo.
-Sparisci, Aizen, e vedi di non farti vedere più per un
bel po’ di tempo- sibilò a mezza voce l’altro.
-Come vuoi- disse, scostando la spada dalla spalla –Bene
ragazzi, a quanto pare vi avrò in mezzo ai piedi in questa battaglia ma
ricordate…. La vostra vittoria vi porterà ad una morte molto più atroce-
Alzò in aria la spada e svanì in un Passaggio Oscuro.
I tre, che erano rimasti con gli occhi incollati al
nemico per tutto il tempo, riversarono la loro attenzione sul nuovo venuto che
adesso sembrava aver perso quella rabbia che fino a pochi secondi prima gli si
leggeva negli occhi.
-Bene ragazzi, come state? Siete feriti?- chiese l’uomo,
cordialmente.
I tre fecero un cenno negativo, ma senza aprir bocca.
-Dai ragazzi, lo so che la situazione è seria ma per
carità, un po’ di allegria!- li rimproverò l’uomo in verde, per poi sedersi
sulla spiaggia e fissare i tre.
-Allora, non ho molto tempo e quindi sarò breve- disse
l’uomo-Innanzitutto, complimenti per aver sconfitto Xemnas, poi, complimenti
ancora perché così facendo avete rovinato il lavoro di migliaia di Custodi che
si sono ammazzati per tenere separati i mondi dai mondi proibiti-
I tre, soprattutto Sora, sentirono una fitta allo
stomaco. La loro battaglia aveva sconvolto qualche cosa di grosso, molto grosso
se tanti Custodi si erano adiritttura Sacrificati per non permettere che questo
avvenisse.
-Cosa sono i mondi proibiti?- chiese Kairi
-I mondi proibiti, mi aspettavo questa domanda. Ok, ora
sedetevi perché la discussione è abbastanza complicata. Migliaia di anni fa una
creatura dai poteri spaventosi, un Demone, tentò di impossessarsi di Kingdom
Hearts e quasi ci riuscì, ma venne sconfitto dal Primo Custode. Questo custode
capì che alcuni mondi avevano abitanti di un livello di potere troppo grande
per poter stare a così breve distanza dal Kingdom Hearts, quindi decise che i
mondi più potenti sarebbero stati divisi dal Regno dei Cuori da una potente
barriera. Aprendo Kingdom Hearts però, voi l’avete distrutta…-
-Non siamo stati noi!- tentò di giustificarsi il moro
-Ma avete permesso che succedesse, quindi, è colpa vostra
in quanto Custodi- disse l’uomo –Per fortuna la barriera è ancora abbastanza
forte da non permettere a grosse masse di oscurità di penetrarla e quindi,
avete un po’ di tempo per rivedere le vostre abilità di combattimento-
L’uomo rimise in piedi e si diresse verso il mare.
-Alcuni dei mondi proibiti sono sotto la protezione di
potenti guerrieri, potreste chiedere a loro una mano per- si interruppe per
cercare le parole giuste-Diventare più forti-
Allungò una mano e recitò alcune parole, facendo apparire
davanti a lui un portale a forma di occhio.
-Scusi- disse Kairi-Come possiamo trovarla-
L’uomo alzò il cappello e fece un inchino per poi
sussurrare poche parole.
-Se sentirete parlare di Kisuke Urahara, saprete di essere
nel posto giusto-
E detto questo, sparì nel portale,lasciando i soli i tre
Custodi.