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Autore: jenmoefoe    15/06/2011    2 recensioni
...Magari potremo ricominciare tutto..magari potremo essere amici...
Genere: Guerra, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Russia/Ivan Braginski, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Era una giornata fredda a Potsdam, d’altronde era inverno. Stranamente non nevicava:infatti il cielo era limpido ad eccezione di qualche nuvola passeggera. 
Gilbert era lì, sdraiato sul divano della grande villa, la villa del suo superiore: infatti lo aveva chiamato per un ordine.
Pensava. Non sapeva nemmeno lui a che cosa stesse pensando: prima all’ordine, poi al tempo, alla sua città natale e... a lei... sì, proprio a lei.
– Elizaveta...- un sussurro quasi impercettibile, malinconico.
Proprio in quel momento entrò il superiore con una lettera in mano; Gilbert scattò in piedi,aspettando. Il superiore gli consegnò la lettera e disse :- Deve essere concluso più in fretta possibile.-
-Sissignore.- rispose Gilbert. Aprì la lettera e la lesse: all’inizio erano tutte cose noiose, ma a un certo punto si bloccò. “Vista la Vostra grande potenza militare, pretendo un attacco all’Austria per unificare la grande Germania, guidata poi da Vostro fratello. Per questo progetto sono concesse alleanze.”
 “No, io non posso farlo...attaccare l’Austria va bene...il problema è lei...dovrà sopportare altre azioni di guerra..” pensò Gilbert.
Nonostante questo grande problema accettò l’incarico e cercò delle alleanze. L’unica vantaggiosa era quella dell’Italia, appena unificata. Infatti si recò a Firenze, la capitale italiana;qui incontrò i due fratelli, Feliciano e Lovino. Quest’ultimo concesse subito la sua alleanza, mentre Feliciano era molto titubante.
–No, non possiamo attaccare la grande Austria!Io ho paura!Poi abbiamo un esercito molto impreparato!Fratellone ho pauraaa!- urlò Feliciano.
–Ma smettila dài. Così riusciremo a prendere le ultime regioni necessarie alla nostra vera unificazione!- . Su queste parole di Lovino, Feliciano riflettè a lungo e infine offrì la sua alleanza. “Bene è fatta”, pensò Gilbert. L’indomani avrebbe attaccato il suo peggiore nemico, proprio lui quel Roderich così odiato...solo al suo pensiero rabbrividiva dall’orrore.
Finalmente arrivò il grande giorno: attacco a sud dell’Italia e attacco a nord della Prussia.
Un piano perfetto.
Dopo la grande vittoria a Sadowa la Prussia unificò la Germania e pose fine all’influenza austriaca. Ritornato a Potsdam, Gilbert ricevette i complimenti dal superiore; successivamente andò a riposarsi. Ripercorse con il pensiero tutte le fasi della vittoria, arrivando alla battaglia finale: in quella battaglia non si aspettò di vedere Elizaveta; infatti si stupì quando arrivò in soccorso delle truppe austriache. All’inizio quasi si rifiutò di combattere contro lei, ma prese coraggio e si scordò di lei, riportando la vittoria finale. Poi un momento, un attimo: Elizaveta che si ritirava, sconvolta dallo scenario e mandando un’occhiata a Gilbert. Lui non aveva capito cosa significasse, infatti si tormentò per settimane, mesi a comprenderla...
Il tempo, più precisamente un anno,era passato veloce. Non riusciva a placare i suoi pensieri.                 
–Non ce la faccio più!- urlò improvvisamente. Era notte. Si riaddormentò. 
Nel sogno si sentì una voce:-Basta,basta Gilbert, non puoi continuare così, devi trovare una soluzione velocemente almeno potrai ritornare ad essere quello di prima, un bel ragazzo felice...-. Era la voce del nonno. –L’occasione di ritornare felice arriverà rapida, come un lampo.-
Qui si interruppe la voce e il sogno. Gilbert si risvegliò, scosso.
“Ci mancava solo mio nonno che mi dà consigli d’amore...”. Non si accorse di averlo detto a voce alta: si girò e si trovò davanti suo fratello Ludwig. –Hey fratellone che cosa ti preoccupa?-
-No, niente... è una cavolata... non farci caso. Quanto a te tutto bene?- 
-Non cambiare discorso dai, sono un buon ascoltatore!-
-No Ludwig!Non ti dirò mai niente!-
-Sta calmo fratellone!-
-Uff...e va bene!Sai...Elizaveta... voglio ritornare ad esserle amico e forse beh...qualcosa di più...-
-Ah!Ma che bella storia!Come siete belli insieme!I due piccioncini!-
-Ecco, lo sapevo che mi dicevi così!-
-No dai a parte gli scherzi... beh potresti andare da lei e parlarle...-
-Si, come no!C’è Roderich... quel brutto...- In quel momento la porta si aprì.
I superiori comunicarono che l’ Impero Austriaco si era trasformato in Impero Austro-ungarico a seguito dei moti d’indipendenza dell’Ungheria. Gilbert li ringraziò e non ci fece neanche tanto caso alla notizia.
–Fratellone, ma hai capito?L’Ungheria, cioè Elizaveta è praticamente (quasi) indipendente... è separata da Roderich!Questa è la tua occasione!Puoi andare tranquillamente da Elizaveta!-
-Ma fratellino sei un genio!!!Ci vediamo!Io vado!- 
Pulito,felice e pronto salutò Ludwig e partì alla volta di Budapest. Fermatosi in qualche remota campagna,Gilbert si allarmò sentendo dei passi molto vicini a dove stava dormendo.
Si alzò, andò fuori e vide una sagoma alta poco più di lui.
–Chi è che mi vuole disturbare?-
–Ma buongiorno, anzi buonanotte!- disse una voce molto famigliare –sono io!-
–Haha. Io chi?-
 –Io!- in quel momento sbucò fuori Ivan con in mano un pugnale.
–Cosa ci fai qui?E quel pugnale?Vuoi uccidermi?- 
-Ma no Prussia-san, ero di passaggio e sono venuto a salutarti!So che stai andando in Ungheria!- disse tutto sorridente Ivan.
–Beh grazie!E-e-eehm...ci vediamo!Arrivederci!- 
 –Buonanotte Prussia-san e buona fortuna!-
Gilbert era sconvolto. Non sapeva cosa dire. Sapeva solo che Russia era un pazzo: spaventa le persone con un pugnale e poi le augura buona fortuna e fa tutto il gentile. “Strana la gente!”.
Il giorno seguente continuò il suo viaggio a ritmo molto sostenuto, tanto che verso sera arrivò a Budapest. Era proprio come se l’aspettava: magnifica. Ordinò ai suoi accompagnatori di lasciarlo solo e di alloggiare dove volessero. Gilbert andò a piedi fino al Palazzo Reale, dove abitava Elizaveta. Trovò una panchina e si addormentò con il sorriso sul volto. “Ce l’ho fatta. Eli, ti aspetto”
[...]Elizaveta si svegliò presto: aveva una sensazione strana. Consumò la sua colazione e andò a fare un giro per il giardino. Appena uscita si spaventò: un uomo sulla panchina. Si avvicinò e girando il volto all’uomo capì che era Gilbert. “Che cosa ci fa qui?!” Allora si sedette accanto a lui aspettando che si svegliasse.[...]
Gilbert aprì gli occhi: pensò di avere una visione.;accanto a lui c’era Elizaveta. La guardò negli occhi. Bellissimi...come al solito. Allungò un braccio per accarezzarla ma lei si voltò.
–Cosa ci fai qui?-chiese Elizaveta.
–Sono venuto fin qui per vederti... -
–Ah per vedermi...- Elizaveta accarezzò una guancia di Gilbert. Quella carezza fece rivivere ad entrambi i momenti felici passati assieme, fino alla separazione. Un momento che nessuno dei due voleva che arrivasse.
Elizaveta si avvicino all’orecchio di Gilbert e sussurrò: -Magari potremo ricominciare tutto..magari potremo essere amici-
Gilbert si alzò e rispose:-Non siamo amici, siamo molto di più. Ti amo Eli!- 
–Gilby...Ti amo anch’io!- Si baciarono. Un bacio che li riconciliò. Iniziò così un periodo felice della loro vita destinato ad essere sempre ricordato.

Mio Piccolo Commy <3

Beh per essere la mia first ff direi k è uscita bene (?)... ok la smetto!
Però una piccola recensione me la lasciare vero??? *occhi dolci* [stai smp convinta]
Vabbuò io ringrazio in anticipo:
-chi la legge
-chi la recensisce
-chi la mette ne preferiti
-chi la mette nelle seguire o ricordate
Muchas Gracias!
By Jennifer <3

  
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