Sotto la maschera
Cominci a muoverti senza uno schema ben determinato, all’apparenza sei lì e sembra che attendi qualcosa.
Ogni tanto cerchi di avere una qualche reazione, una qualche battuta di ferro1, una semicavazione2, un qualche passo più veloce del solito.
Secondi. Secondi morti, secondi forse inutili che precedono l’attimo in cui i ferri si toccheranno.
Già, l’attimo. Sembrerà strano ma è in un lasso di tempo così piccolo che molto spesso si decidono le sorti di un incontro.
L’attimo è quel momento fulmineo dove si decide se la stoccata sarà tua o no, dove potresti essere trafitto o trafiggere tu stesso, è il momento che decreta se i tuoi ragionamenti erano giusti o sbagliati, lo stesso momento nel quale dovrai avere il coraggio di realizzare quel disegno mentale che hai fatto per colpire l’avversario.
Eh, sì. Ed è anche proprio in quell’attimo che la mente ordina alle gambe di muoversi, le dice quanti passi fare, a che velocità farle muovere e coordinare il tutto col movimento del braccio che impugna la lama.
Schivare, parare, fendere, neutralizzare. Gambe e braccio devono essere in movimento reciprocamente armonico con il resto del corpo.
Detta così sembra complicata, ma se uno schermidore sa fare questo è senza dubbio un buono schermidore, poiché non esistono possibilità di errore in un ragionamento ben fatto, l’unico errore possiamo commetterlo noi con il nostro corpo se esso non raggiunge la totale armonia con la mente.
E’ proprio per questo che quei secondi iniziali sono così importanti.
Bisogna studiare i passi dell’avversario, bisogna capire se il suo muoversi ha uno schema ben preciso, comprendere quale sia il momento in cui lo si può cogliere impreparato, il momento in cui le sue gambe si avvicinano e il suo corpo non è in tensione.
Sbilanciamento.
Disarmonia.
Quando si riescono a cogliere entrambi nell’avversario è il momento di attaccare, perché quello è l’attimo fulmineo in cui non può aspettarsi un attacco.
I movimenti del suo braccio sono oltremodo importanti, studi la reazione spontanea del suo polso ad un impulso violento datogli dalla tua lama.. Mi spiego meglio: disturbo. Disturbi l’andamento della sua scherma3 con delle finte, batti il tuo ferro sul suo cercando di capire quale sia la reazione di difesa che i suoi riflessi gli facciano compiere più spontaneamente se lo cogliessi impreparato con il tuo attacco.
Ma la reazione di disturbo non può essere troppo frequente altrimenti l’avversario si accorgerebbe che lo stai studiando e agirebbe di conseguenza, facendoti credere tutt’altro da quelle che in realtà sono le sue vere debolezze.
Alcuni avversari sono maestri nella dissimulazione, sono i più rischiosi e i più difficili da affrontare poiché prevedere una loro azione diventa ogni secondo che passa sempre più difficile.
Ti studiano, ma stanno ben attenti a non farsi studiare. Ed è proprio in questo che uno schermidore deve migliorarsi: nella dissimulazione.
E’ impossibile pensare che mentre scruti l’avversario egli stesso non stia scrutando anche te, ed è allora che devi stare attento anche al movimento delle tue gambe (mai dare a vedere quale sia il tuo schema di passi), stai attento alle tue reazioni, stai attento a non cadere nella trappola di un suo attacco improvviso.
Studi, ma allo stesso tempo attivi i sensi e i riflessi poiché, a volte, è proprio l’avversario a fare la prima mossa: ti attacca improvvisamente studiando quale sia la tua reazione più naturale, a volte sprecando la prima stoccata dell’incontro.
E’ una buona tattica anche quella: l’avversario non ti può mentire se è sottoposto alla minaccia di essere trafitto dalla tua lama, userà tutte la sue migliori abilità per cercare di parare il tuo colpo, ti svelerà le sue debolezze.
E’ proprio per questo che anche il più abile dissimulatore non riesce a praticare bene la sua arte nella primissima fase dell’incontro, è proprio all’inizio che si cade in errore, è proprio per questo che è all’inizio che si deve avere una concentrazione sovrannaturale e carpire tutto ciò che ti possa aiutare a sconfiggerlo, è proprio all’inizio che devi lasciare fuori dalla tua mente tutto ciò che non riguardi te e il tuo avversario, il mondo esterno non deve più esistere una volta che cali la maschera sul volto.
Lì ci sei tu, il tuo corpo, la tua spada, la sua spada, il tuo avversario.
Nient’altro.
Note:
1 Battuta di ferro: il ferro è un sinonimo di spada, nel momento in cui si fa una battuta di ferro si batte la lama della propria spada contro la lama dell’avversario.
2Semicavazione: questa è più difficile. Allora, una cavazione è quando con la propria lama si compie un giro quasi completo attorno a quella dell’avversario, usata solitamente durante un attacco o una difesa. Una semicavazione è solamente un accenno ad una cavazione, una provocazione all’avversario.
3 La sua scherma: uno schermidore ovviamente cerca di fare il suo gioco, cerca di condurre lui l’incontro impegnandosi per far fare all’avversario quello che vuole, in questo caso si dice che lo schermidore fa la sua scherma (che può essere una scherma basata principalmente su strategie d’attacco, ma anche una scherma più statica, basata sulle tecniche di difesa).
L’autrice:
Forse non tutti hanno idea di quanto cervello ci voglia per fare questo sport.
Ammetto che a volte concorre anche una buona parte istintiva, anzi, credo che l’istinto sia importantissimo, tuttavia non basta. Basare un incontro esclusivamente sull’istinto vuol dire rivelare tutte le proprie debolezze all’avversario.
“Tu sai fare benissimo la contro di terza, è la parata che ti riesce meglio, giusto?”
“Si…”
“Ma devi variare la tua scherma, altrimenti se l'avversario ti fa ‘bau’ e tu subito gli pari di terza lo capisce che fai solo la terza, così ti fa una finta e ti frega...!”
Niente. Per rendere meglio il concetto ho inscenato la tipica predica che ricevo quotidianamente dal mio maestro.
Questo per dire che non è facile praticare uno sport del genere, che ci vuole testa oltre che istinto, forza e coordinazione, ma soprattutto ci vuole fantasia.. Oh, si, ci vuole molta fantasia..
Ma a volte non basta nemmeno quella. E’ la grinta che fa la differenza, la voglia di vincere. La grinta è capace di trasformare anche lo schermidore mediocre nel più bravo del mondo, e non è una cosa da sottovalutare. Per questo sono convinta che la scherma sia uno sport che possano fare tutti, purché abbiano voglia di essere i primi, purché abbiano voglia di farsi in quattro per essere i migliori, cercando di migliorare sui propri sbagli e cercando di scalare la montagna per arrivare alla vetta.. E’ possibile solo se ci si crede veramente..
La vostra, come al solito, Lucinda :)