Cap.1 l’anima
La notte era
tranquilla.
Un ombra si
aggirava con irrequietezza nella citta, cercando qualcosa; o qualcuno.
Londra
dormiva tranquillamente, mentre quella sagoma oscura sembrava sbuffare
con
impazienza o forse, solo per pigrizia.
<<
Ma
quanto cazzo è lontana? Tra tutte le persone in
città mi è capitata una di
campagna … Sarò veloce, però
… >>
Le voci di
William risuonavano nella sua testa
<<
accontentati, altrimenti non potrai mai migliorare la tua arma!
>>
Grell
sbuffò
di nuovo. Aveva dei capelli rossi corti, tagliati male; uno smoking
nero con la
camicia bianca e un’ arma uguale al quel perfettino di
Spears, e ciò dava molto
fastidio,lui era meglio; anche alla scuola di shinigami prendeva voti
più alti!
Sovrappensiero,
si accorse con la coda dell’occhio di aver raggiunto quella
meta.
Una casa
abbastanza rovinata, ma ornata da un giardino il triplo della stessa,
da cui si
percepiva un’ intenso profumo di fiori.
<<
Tsk, eccola >> sbuffò nuovamente ed
atterrò davanti al portone della
villa: era molto piccola, segno di povertà, ma reggeva, in
qualche modo;
all’interno, da una finestra, si poteva scorgere una candela
accesa la cui fiamma
nervosa illuminava uno scrittoio disordinato; come la casa in generale.
Sbuffò
ancora una volta, concentrandosi solo su quanto fosse noioso il suo
lavoro.
Una canzone
lo distrasse dai suoi pensieri.
La voce
della cantante era incredibilmente dolce, ma stonata; il che rendeva
Grell
ancora più irritato; girò attorno alla casa fino
a raggiungere il giardino
fiorito.
Poteva scorgere
la figura della cantante disarmonica: era incredibilmente esile,
portava un
vestito bianco molto lungo ma notevolmente danneggiato; capelli lunghi
e neri
scompigliati.
Ora la voce
iniziava a dare fastidio.
<<
EHI, VUOI TACERE? Mi stai dando fastidio con quella voce!
>> quest’
incarico l’annoiava ancora di più. La giovane
donna si girò di scatto
spaventata, vedendo un uomo della sua stessa età
(più o meno) a ridosso del suo
giardino; ciò che li divideva era solo un rovo facilmente
scavalcabile.
<<
C-
cosa vuole? >>
<<
Sono venuto a prenderti l’anima! Mi sto rompendo, sbrigati a
morire! >>
Urlò con impazienza
<<
M-
morire?? >> il panico stava iniziando a comparire nei
suoi occhi, i quali
colore non era visibile; data l’ora tarda.
<<
Di avvelenamento!
Fra mezz’ora più o meno >> disse con
un accenno di soddisfazione
La donna
impallidì alle parole dell’interlocutore
… Solo un pensiero le balenò nella
mente: “ Le mie rose, i miei fiori … Non
vedrò le rose sbocciare … “
<<
NON
POSSO MORIRE!!! >> urlò alzandosi in piedi,
mostrando la sua incredibile
magrezza e il volto altrettanto magro e sciupato; adornato solo da due
borse
sotto agli occhi. Grell a questa vista si disgustò. Non era
brutta, anzi era
molto carina, ma …
<<
E
ci credo! La morte stessa non ti vorrebbe >>
azzardò
<<
Puoi insultarmi quanto vuoi, non c’è niente che
non abbia già sentito >>
con queste parole sembrò calmarsi, portando una mano al
cuore e
inginocchiandosi davanti ai boccioli di rose …
Grell
sbuffò.
<<
Riusciresti a rimandare per tre giorni ancora? >> si
voltò a guardarlo
con speranza.
<<
Certo …>> la donna tirò un sospiro
di sollievo << … che NO!
>>
<<
Non
posso e, comunque, non ci tengo a farti sopravvivere; ho degli impegni,
da
shinigami che si rispetti!! >>
A quella
frase la donna, voltandosi in modo che non la potesse vedere, sorrise
malignamente.
<<
Ooh, uno shinigami, quale onore; lei, dio della morte, non riuscirebbe
a far
sopravvivere qualche giorno una ragazza? Che dio sareste??
>> disse con voce altrettanto maligna
Grell si
sentì umiliato.
<<
Non
mi parlare così, stronza! >> Non poteva
ucciderla se il tempo non
scadeva.
<<
Ooh, ma se non riesci nemmeno a rimandare una morte … Se
proprio non vuoi
tornare nella tua centrale, puoi restare a casa mia; non ti
darò alcun fastidio >>
La rabbia di
Grell era quasi incontenibile; non gli bastava essere messo allo stesso
livello
di quel cretino di Spears, ma era preso in giro anche da
un’umana moribonda.
Troppo.
<<
3
giorni? >>
la donna
sorrise ancora di più, annuendo.
Grell
sbuffò
e accettò il patto
<< Allo sbocciare delle rose >> il patto era terminato; la donna si girò verso di lui sorridendo nella maniera più innocente che le riuscisse.
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Voilà, le origini di Grell; e se non fosse stato sempre effemminato come lo conosciamo? Come lo sarebbe diventato? Riflettete su queste domande perchè riceverete la risposta solo nell'ultimo capitolo. Intanto commentate, criticate (anche) e fatemi sapere cosa, secondo voi, possa essere successo!
P.S. In questa Fan-fict, Grell non ha ancora i capelli lunghi e i denti squalosi! E' come nell' OVA 6, solo più grande ^^
Firma: Kirarakira