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Autore: Fiore Blu    16/06/2011    14 recensioni
C'era una luna mezza piena quella notte.
Tremavo,ma non per il freddo.
Poi lo sentii arrivare. Lentamente.
Quando uscì dalla boscaglia,finalmente riuscii a vederlo in volto.
Quel volto.
Tanto familiare,quanto sconosciuto.
Non mi stancavo mai di guardarlo.
La pelle diafana alla luce della luna sembrava fatta d'argento.
Gli occhi turbati, ma sempre profondi,bellissimi.
Era inumanamente stupendo come al solito e anche se sapevo ciò che era realmente, ogni volta, ogni singola volta, la vista delle sue ali era un regalo di cui gli ero profondamente grata.
Si fermò a pochi centimetri da me.
Mi guardava come se sapesse ciò che stavo per dirgli.
Poi parlò.
- volevi vedermi? Sono qui- lo disse in modo freddo come al solito ma gli tremava la voce.
- io ...- non mi uscivano le parole. Ma io dovevo pronunciarle per liberarlo da quella specie di maledizione che lo perseguitava. Dovevo liberarlo da me stessa.
- ... non voglio più essere un peso per te, voglio ...-
mi posò due dita sulle labbra impedendomi di finire.
Poi in silenzio mi baciò,avvolgendo i nostri corpi con le sue ali morbide e argentee.
Genere: Fantasy, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sovrannaturale
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PROLOGO



Il mio cuore batteva freneticamente mentre correvo attraverso il bosco in una notte illuminata dalla luna.
Il mare sembrava uno specchio infinito che rifletteva la luce argentea del sole di mezzanotte creando un’atmosfera magica e ricca di attesa.
Sì, attendevo con un’ansia opprimente il momento in cui avrei sciolto il sanguinante laccio che teneva uniti i nostri destini.
Non potevo più sopportare la vista del suo corpo emaciato e ricoperto di ferite.
Non potevo più sostenere quello sguardo stanco e allo stesso tempo così protettivo e limpido.
Quella stessa notte gli avrei ridato la sua libertà.
Mentre ascoltavo il mio respiro diventare regolare, un vento leggero e profumato attraversò con discrezione la piccola radura circolare situata sulla scogliera: il nostro posto, il luogo della verità.
Avevo impiegato poco tempo ad attraversare il bosco perché ormai quel sentiero era familiare, e mi era sembrato il posto più adatto per affrontare una conversazione così importante.                                                          
Sospirai.
Passi felpati ed eleganti provenivano dall’oscurità.
Mi voltai lentamente e quando incontrai i suoi occhi non potei fare a meno di portarmi le mani sul petto.
Il mio cuore, in sua presenza, sembrava prendere il volo e raggiungere luoghi inesplorati e meravigliosi.
Avanzò con estrema eleganza sul prato brullo, e quando la luce della luna lo illuminò interamente non potei fare altro che andargli incontro.
La pelle diafana del viso sembrava non avere pori, e gli zigomi alti riflettevano la luce cristallina della notte conferendogli un aspetto nobile e austero.
Gli occhi, profondi come abissi, erano il miscuglio perfetto tra polvere di zaffiri e gocce liquide di ametista.
Le labbra: rosee, carnose, immobili.
Le ali.
Ogni volta la vista delle sue ali era un dono di cui gli ero profondamente grata.
Era con quelle ali che il mio angelo protettore fendeva l’aria fredda di notti misteriose e pericolose.
Il corpo asciutto e forte, alto e sinuoso, lo stesso corpo che mi aveva protetta e salvata innumerevoli volte.
Il corpo che mi aveva stretta forte nei momenti più difficili.
«Volevi vedermi» non era una domanda. La sua voce profonda e serafica ruppe il silenzio.
Ecco... era giunto il momento.
«Ho scelto di incontrarti qui perché ho qualcosa di importante da dirti. Io... non voglio più essere un peso per te, voglio... ».
Mi interruppe posando due dita affusolate sulle mie labbra.
Mentre le mie parole scorrevano veloci, il suo volto bellissimo aveva mutato espressione, diventando teso e tormentato. Sembrava non capire.
Il vento fece ondeggiare i suoi capelli corvini dai riflessi bluastri.
«Sciocca» mormorò severo con gli occhi devastati.
Mi baciò.
I nostri corpi vennero avvolti dalle sue grandi e candide ali, che costruirono intorno a noi un intimo bozzolo di passione.
Calde lacrime bagnarono le mie gote. Erano lacrime di rabbia e di angoscia.
Lui azzerava ogni mia volontà e dissipava ogni mio tentativo di ribellione.
Eppure avrei tanto voluto allontanarlo da me per il suo bene.
Quel pensiero aveva sfiorato la mia mente molte volte, ma i miei sforzi venivano vanificati dalla sua letale capacità di persuasione.
«Non dire mai più una cosa simile» sussurrò piano, creando un piccolo brivido che mi percorse il corpo come una leggera scossa.
Era davvero frustrante: l’amavo più della mia stessa vita e per salvare la sua dovevo tenerlo distante da me.
Questo mi faceva sentire vulnerabile. Ero  troppo forte perché avevo un angelo a proteggermi, ma ero allo stesso tempo troppo debole per proteggere il mio cuore: Shade.


Angolo dell'autrice...
Salve a tutte le mie fedeli lettrici e a quelle nuove che spero saranno numerose.
Quest'estate ho rivisto e corretto i primi capitoli di questa storia, perchè volevo rinnovarla e renderla migliore per una futura ed eventuale pubblicazione.
Sarei lieta di leggere i consigli e i commenti (negativi e positivi) dei miei amati lettori.
Spero che questo piccolo lavoretto mi sproni ad andare avanti con la correzione dei capitoli non ancora corretti.
Premetto che ci saranno scene aggiuntive e forse qualche minuscolo cambiamento, ma spero in particolare di migliorare lo stile.
Concludo il messaggio con un grossissimo ringraziamento alla disegnatrice della copertina (che spero appaia... vista la mia deficienza tecnologica), la mia dolcissima e carissima amica Deilantha, la quale fa parte del gruppo di lettrici fedelissime che mi hanno sostenuto e accompagnato durante la prima stesura della mia modesta storiella.
Volevo infine precisare che come sempre risponderò ad ogni vostro messaggio.
Per quanto riguarda l'aggiornamento della storia... avverà più frequentemente durante le vacanze, causa inizio università.
Buona lettura.
Dalla vostra Fiore.
<3
 
 
 
 

  
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