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Autore: Luna95    17/06/2011    6 recensioni
Non era geloso, oh no! Noah si considerava una persona seria, ma quando non riusciva ad analizzarne con precisione la follia, quella luce che pervadeva lo sguardo di Izzy quando si posava su Owen, si sentiva come un nodo allo stomaco, un groppo in gola, un macigno sul petto che gli bloccava il respiro. [...]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Izzy, Noah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Isabel
Isabel, anima tu non hai
mi dibatto in notti sterili
Isabel dove sei, maledetta pioggia
se lo vuoi usami, sprecami
anche se il mio cuore sanguina
Isabel vivo per te
 

 

Noah aveva spesso pensato che Izzy non possedesse un’anima; non che fosse un argomento su cui si fosse particolarmente soffermato a pensare o che l’avesse interessato in modo particolare… no, era una semplice riflessione dettata da un susseguirsi
logico dei fatti.

Era sempre stato stupito dalla vivacità frizzante della rossa, dal suo modo disinvolto di muoversi e parlare, dalla sua follia
alternata ad un’incredibile e apatica intelligenza.

 

Aveva sempre osservato con indifferenza o disgusto le effusioni fastidiose che si scambiava con Owen: Noah le riteneva tanto rivoltanti da non poterne sopportare la vista o il ricordo.

Non era geloso, oh no! Noah si considerava una persona seria, ma quando non riusciva ad analizzarne con precisione la follia, 
quella luce che pervadeva lo sguardo di Izzy quando si posava su Owen, si sentiva come un nodo allo stomaco, un groppo in gola,
un macigno sul petto che gli bloccava il respiro.

 

Izzy riusciva a ritrovarsi sempre addosso a Owen, in un modo o nell’altro: a volte si aggrappava al collo del ragazzone 
con le gambe, altre volte lo usava come albero su cui appendersi, talvolta lo utilizzava come sacco da boxe e sfogava le sue travolgenti ilarità su di lui.

 

Noah riteneva, seguendo la sua razionalità, di dover essere ben felice di non essere lui stesso oggetto delle particolari attenzioni 
della pazza; probabilmente sarebbe finito sottoterra già da un pezzo.

Il cuore, tuttavia, era come stritolato in una morsa di sdegno e tristezza: la piccola Izzy scherzava con lui, certo, e gli aveva
anche affibbiato soprannomi abbastanza inusuali da far storcere il naso al sarcastico Noah, il quale però aveva sopportato ben volentieri l’uso di questi insopportabili nomignoli pur di far felice la ragazza, ma quando la osservava stare con Owen poteva
sentire chiaramente il suo cuore sanguinare.

 

Noah sapeva anche di poter offrirle di più, tuttavia aveva l’abitudine di serrare le proprie emozioni, blindarle,
nasconderle e renderle impermeabili da qualunque stimolo esterno; tutt’altra cosa rispetto alla sfacciata esuberanza di Izzy.

 

Spesso sognava di cercarla: erano soli in una foresta d’acqua, un feroce acquazzone estivo che lo rendeva cieco e sordo;
allora Noah gridava a squarciagola il nome di Izzy, avanzava lentamente, cercando di vedere al di là della tempesta
per scorgere i capelli ribelli di Izzy, ma a vuoto.

 

 

 

Isabel madida frenesia
la città qui sfreccia e strepita
dove sei,che ci fai sotto questo inverno?

 

Spesso Noah si chiedeva che cosa ci facesse un'esplosione di energia come Izzy in quell’inverno di sarcasmo e disinteresse
in cui lui era immerso; la sua risata era un faro luminoso nella pallida nebbia, una voragine sconfinata di forza vivace, 
un nucleo pulsante di squilibrata contentezza che poteva esplodere o implodere a suo piacimento, o forse addirittura 
trasformarsi in un sentimento ancora più folle e insensato.

Izzy non conosceva raziocinio, ma Genialoide ne aveva a sufficienza per entrambe.

 

Noah aveva un’avversione inspiegabile nei confronti dell’alter-ego di Izzy: era capace di attrarlo e al contempo respingerlo
con potenza inaudita.

Non era raro, infatti, che il comportamento noncurante e spocchioso della ragazza lo lasciasse indispettito, 
o addirittura senza fiato.

 

Genialoide era fredda come la sua stessa logica; faceva parte anche lei del grigio inverno di Noah, quindi il ragazzo
non si sentiva minacciato da lei.

Bastava solo che non aprisse la bocca.

 

 

Mi accenderai mi scioglierai
m'insegnerai i sogni tuoi
mi regalerai la diversità che brucia in te
mi rinascerai, mi contagerai di libertà
Isabel.                                                                            

 

Era Izzy a sconvolgerlo con la sua sola presenza: lei portava una ventata d’estate per poi scomparire di nuovo,
misteriosa e lontana; lei gli dava il tempo di gustare le delizie della sua libertà per poi lasciarlo insoddisfatto.

 

Era lei sola a tenere la chiave del suo cuore; solo lei avrebbe potuto aprire la porta dei suoi sentimenti e condividere
il suo ardore con Noah per pochi attimi, permettendo che gli incendiasse il cuore senza lasciare cenere al proprio passaggio.

 

Talvolta sembrava che Izzy si sentisse soffocare dalla normalità, dall’autocontrollo, dal sarcasmo di Noah: allora 
esorcizzava quella calma piatta con un’ondata di sentimento così travolgente da far perdere al ragazzo il suo annoiato
equilibrio, lo costringeva a considerare i limiti che lui si guardava così accuratamente dal superare.

 

Izzy scappava sempre dalla stessa gabbia; Noah aveva preferito chiamarla ‘casa’.

A/N
Salve, gente! *evita prontamente un pomodoro e... una sedia?* Ehi! Quella può fare male u.u.
Okay, lo ammetto, meriterei una sedia di ferro battuto in testa
(magari divento anch'io una specie di Genialoide *-*)  ma... la tentazione di postare questo orrore era troppo forte xD.

Temo di aver stravolto i caratteri quindi se notate un qualsiasi (anche piccolo) OOC segnalatelo,
così potrò ritirarmi nel mio angolo buio a deprimermi per il resto dell'eternità e appendere (finalmente) la penna al chiodo (?!).

Le parti a destra in corsivo sono alcune strofe della canzone dei Pooh "Isabel", di cui tra l'altro vi consiglio
caldamente l'ascolto, che mi ha fatto da colonna sonora mentre scrivevo questo orror... ehm, questa shot u.u.
Perciò se volete rileggerla con la canzone di sottofondo, fate pure :D (Noah: guarda che la gente non è così masochista... una sola lettura di questa roba basta e avanza per una vita)(Me: ç__ç cattivo!).

Insomma, fatemi sapere che cosa ne pensate! Ah, volevo aggiungere una cosa; per la "gabbia" mi sono ispirata alla visione di Pirandello della follia, ovvero la liberazione da ogni convenzione e quindi la libertà da quella rigida gabbia che ognuno di noi porta su di sé, ovvero l'autocontrollo e la personalità.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto/recensito 'Fiato' e coloro che leggeranno/recensiranno questo affare
(se lo farà qualcuno, ovviamente xD).

Un bacio, Luna95.

   
 
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