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Autore: Aleberyl 90    05/03/2006    44 recensioni
Gli esami di maturità sono un incubo per tutti i liceali...Ma prima o poi, per fortuna, finiscono! E quindi cosa c'è di meglio che partire in compagnia dei tuoi migliori amici per le tanto attese vacanze? E se queste si rivelassero una fonte inesauribile di sorprese? Leggete e capirete!
Genere: Romantico, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 18, Altri, Bulma, Chichi, Crilin, Goku, Vegeta, Yamcha
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Non ce la faceva più a stare costretta in quello spazio incredibilmente stretto, ormai non si sentiva più neanche le gambe…Le

.:AFTER SCHOOL-LEAVING EXAM:.

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CAPITOLO 1: Un lungo, interminabile, stressante viaggio…

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Non ce la faceva più a stare costretta in quello spazio incredibilmente stretto, ormai non si sentiva più neanche le gambe…Eppure le avevano garantito che quei sedili garantivano la massima comodità in qualsiasi condizione, ma a giudicare dai dolenti crampi che aveva al sedere erano tutt’altro che ergonomici. E come se non bastasse, il bambino seduto a pochi centimetri da lei aveva riempito fino all’orlo il quinto sacchetto per il vomito nell’arco di due ore; ancora si stupiva che la mamma non l’avesse preso e gettato fuori dal finestrino. E quel dannatissimo, fottutissimo spiffero di aria condizionata che fuoriusciva dalla bocchetta superiore e che non accennava a calare le arrivava dritto dritto tra capo e collo; pazienza, almeno la sua morte sarebbe passata alla storia…Le pareva di vedere già i titoli: “Diciottenne sfigata muore decapitata dalla bocchetta difettosa dell’aria condizionata”.

Inutile dirlo, Chichi detestava i viaggi in aereo con tutto il cuore.

E come al solito si era fatta infinocchiare dalle sue migliori amiche, che cercavano sempre di coinvolgerla in assurde “avventure a tuo rischio e pericolo”, come diceva Bulma.

Ma perché si era lasciata convincere? Le Isole Yoshi erano così lontani dalla sua calda, accogliente e confortevole casetta nella Città dell’Ovest…sarebbe bastato un tuffo in piscina per stare freschi, magari sorseggiando una bibita ghiacciata con tanto di spicchio di arancia sul bordo del bicchiere e ombrellino di carta colorato come effetto finale…

E invece…no!

E tutto questo movimento perché “le vacanze dopo gli esami di maturità si vivono una volta sola”, continuava a ripetere C18 da due settimane di seguito. Era talmente euforica per la fine delle lezioni scolastiche…anzi, per la fine delle sue giornate da liceale, che non aveva fatto altro che pensare alla meta delle vacanze estive, da trascorrere categoricamente con le compagne di scuola.

Bè, detto, fatto.

Con il suo indiscutibile carisma e la sua innata capacità di persuasione(o soggezione, come si preferiva chiamarla), aveva trascinato con sé Chichi, Bulma e Lunch, con le quali aveva stretto un rapporto idilliaco sin dal primo giorno di liceo, a bordo di quell’aereo di linea che Chichi avrebbe preferito abbattere prima del decollo. Nessuno fu in grado di dire come ci fosse riuscita, ogni volta che le veniva rivolta la domanda cambiava rapidamente discorso; fatto sta che per qualche oscuro quanto improbabile motivo era riuscita a procurarsi in un colpo solo quattro biglietti niente di meno che per una delle richiestissime Isole Yoshi a propria scelta.

Ovviamente le ragazze, che si immaginavano un week-end in campagna o magari al lago, che era un lusso a cinque stelle per le loro misere tasche, ne furono entusiaste: spiagge bianche, mare limpido e cristallino, palme con tanto di noci di cocco, bei ragazzi… E niente in cambio! …Escludendo la promessa di non assillare più C18 con la faccenda dei biglietti. Ma a parte questo, cosa avrebbero potuto desiderare di più?

Solo una di loro non ne era del tutto entusiasta…

“Chichi! Insomma, vuoi mettere via quella risma di carta?!” esclamò Bulma, sfilando il libro di letteratura di mano alla ragazza dai capelli color ebano seduta accanto a lei. Chichi le lanciò un’occhiata seccata e si riprese il libro con un deciso strattone.

“Ridammelo subito! Cosa c’è di male?!” sbraitò riaprendo il grosso libro alla pagina in cui era stata interrotta.

“Suvvia…animo, ragazza!!” disse Bulma con un sorriso furbetto. “Se ancora non te ne fossi accorta, gli esami di maturità li hai conclusi la settimana scorsa…! Ora puoi anche dedicarti a letture più impegnative!”

Chichi sollevò lo sguardo dal libro e squadrò la ragazza dai capelli azzurri, della stessa tonalità dei suoi occhi, credendo che stesse parlando seriamente.

“Letture più impegnative?” chiese sconcertata. “Ma…Cosa c’è di più impegnativo del testo di filosofia moderna, secondo te?”

“Bè…” mormorò Bulma colpendo l’amica sulla testa con un giornale arrotolato. “Questo, per esempio…”

“Ahia!” Chichi prese il cilindro, ma prima che potesse spiegarlo C18 si sporse dal sedile posteriore e lo rubò con mossa felina.

“Oh, Dio!! LUNCH, GUARDA QUI!!” esclamò con molta foga la biondina, dando di gomito alla ragazza dai capelli blu che sonnecchiava nel posto accanto.

“Hmm…Che c’è?” farfugliò Lunch stropicciandosi gli occhi, la voce ancora impastata di sonno.

“Guarda qua…” disse C18 porgendogli il giornale.

“Oh…! …Bè, che cos’ha di tanto speciale? È solo un bel fusto coperto da un asciugamano striminzito, non ci trovo niente di che…”

Questa era Lunch: timida, dolce e carina, la tipica donnina di casa, ma provate solo a farla arrabbiare e dovrete vedervela con lei e i suoi inaspettati cambiamenti di personalità.

“Ma Lunch, come fai rimanere indifferente di fronte a uno spettacolo come quello?!” esclamò Bulma scandalizzata. “Chissà quanti dèi simili incontreremo quando arriveremo là!!”

“A proposito” intervenne Chichi riappropiandosi della rivista. “quanto manca all’atterraggio? Non ne posso più, ancora un altro conato da parte di quel bambino e giuro che prendo il paracadute e mi butto di sotto!”

“Oh, ormai manca poco, giusto un’altra oretta…” disse C18.

“UN…UN’ORETTA?!” gridò la moretta sull’orlo di una crisi di nervi. “M-ma sono sette ore che siamo costrette in questi due metri quadrati di spazio!! Prima dell’atterraggio io sarò già diventata claustrofobica”

“Dai, Chichi, si vive una volta sola!” la consolò Bulma. “E comunque qui non è poi così male…Almeno, il cibo è passabile! Potrei anche farci un pensierino per la mia sistemazione futura, lo sai?”

Se ti riferisci alle carote tritate e a quella disgustosa pappetta di mele…” replicò Chichi stizzita. Aveva accuratamente evitato di toccare il vassoio che la hostess osava chiamare “pranzo”, nutrendosi esclusivamente di cracker stantii che si era infilata nello zaino prima di partire da casa.

Srotolò il giornale e lesse i titoli di copertina.

Ragazzi & Intrallazzi, le nuove tecniche di seduzione per l’estate’Sarebbe questa la lettura più impegnativa?”

“Lo metti in dubbio?” disse Bulma. “Cos’altro c’è di utile per una vacanza? Di certo non quei libroni che ti porti sempre appresso! Non ti viene mai il mal di schiena?”

“Bah…Non credo che rientri nei miei interessi…” bofonchiò distrattamente la moretta gettando il giornale in grembo all’amica.

Ma come siamo lunatiche oggi!” la stuzzicò Bulma puntandole un dito vicino all’occhio. “Cos’è, forse avresti preferito crogiolarti sul terrazzo di casa tua? Io sarei già morta di depressione!”

“No, solo che mi sembra stupido allontanarsi di così tanti chilometri da casa per le vacanze della maturità!” sbottò Chichi.

“Ma se non vai alle Isole Yoshi a diciotto anni quando hai intenzione di andarci?” chiese Lunch vispa. “Sono la moda del momento!”

“N-non volevo dire questo…” cercò di spiegarsi Chichi, ma Bulma la interruppe prontamente.

E dai, amica mia, sono convinta che una volta arrivate ti ricrederai! Vedrai, ci divertiremo un sacco insieme!”

E chissà che tu non incontri qualcuno…” aggiunse C18 maliziosa.

Chichi arrossì e distolse lo sguardo. “Io non ho mai avuto molta fortuna con i ragazzi, lo sapete benissimo…!” Ricordava perfettamente le sue passate esperienze: aveva già sperimentato a sue spese che i ragazzi, quando vogliono, sanno come farti sentire una principessa, ma al dunque si dimostrano dei veri maiali. E ne era terribilmente dispiaciuta.

“Oh, se è per questo neanche noi!” disse Lunch con un sorrisetto. “Per il momento non ci pensiamo e godiamoci il resto del viaggio, ok?” Si stiracchiò e poggiò il viso sul palmo della mano, scrutando affascinata il manto di nuvole bianche fuori dal finestrino.

“Ben detto, Lunch!” confermò Bulma. “L’importante per ora è rilassarci!” Detto questo aprì Ragazzi & Intralazzi e sprofondò nella lettura del test Sei un uomo o un babbuino?

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Nello stesso momento, qualche centinaio di metri più sotto, una elegante nave da crociera infrangeva la delicata distesa azzurrina dell’oceano, sollevando ondate d’acqua limpida al suo passaggio.

Era davvero imponente, chiunque sarebbe stato disposto a pagare tutto l’oro del mondo per salirvi a bordo anche solo per darvi un’occhiata: c’erano tre piscine all’aperto e due idromassaggi al chiuso, bar disseminati in ogni angolo del ponte, sale da gioco, maestosi saloni da ballo dove si svolgevano ogni sera esilaranti feste di gala o in maschera…

Il massimo del comfort con poche centinaia di milioni di dollari.

“…peccato che noi non possiamo usufruirne!” si lagnò per l’ennesima volta un ragazzo piccoletto, basso e pelato all’amico alla sua destra.

“È inutile che continui a ripeterlo, Crilin” disse spazientito Radish ravviandosi la scura chioma spettinata. “I patti erano chiari, mi sembra…O viaggiamo di frodo o niente vacanze! Anzi, ringraziami che vi ho fatto salire a bordo senza farci beccare!”

“Scusa” mormorò Crilin in soggezione. Quando voleva, il possente Radish sapeva come spaventarlo. “È solo che non ho mai viaggiato come un clandestino…E per di più su una nave come questa!!

“E comunque non manca molto all’arrivo, quindi smettila di rompere e taci!”

“Aah, non vedo l’ora, sono cinque giorni che cerco di non vomitare qui dentro…Non sopporto più di dormire in questo coso!” disse Nappa –che, al contrario, in quanto a capelli scarseggiava, sistemando il telone blu che copriva la scialuppa di salvataggio in cui si erano sistemati.

“E dove cavolo sono andati Vegeta e Kakaroth?!” sbraitò Radish sollevandone un lembo e distruggendo tutto l’accurato lavoro di Nappa, che gli sferrò uno scappellotto sulla nuca.

Anche Crilin sbirciò sul ponte. “Eccoli là!”

“Deficienti, così si faranno scoprire!”

A pochi centimetri di distanza dal nascondiglio improvvisato, poggiati sulla ringhiera bianca ricoperta di salsedine, vi erano due ragazzi. Uno era alto, robusto, con una curiosa chioma nera spettinata e un perenne sorriso stampato sulle labbra; l’altro era leggermente più basso, capelli neri sparati in alto, imbronciato e seccato.

“Smettila di fare il sentimentale, Kakaroth!” Il più basso, che poggiava sulla ringhiera con la schiena, rimproverò l’amico incantato a scrutare l’orizzonte. “Mi fai venire da vomitare!”

“E tu smettila di chiamarmi Kakaroth, Vegeta” disse l’altro, pacato. “Preferisco essere chiamato Goku, se non ti spiace…”

“Scusa, avevo dimenticato che il tuo sacro nome non si tocca!” replicò Vegeta incrociando le braccia al petto.

“La tua ironia non mi fa nemmeno il solletico…Guarda là, invece!”esclamò Goku indicando l’oceano. “Non sei incredibilmente colpito da quanto possa essere sconfinata la superficie della Terra?”

“Qui di sconfinato ci sono solo le tue ascelle pezzate” ribattè Vegeta, troppo orgoglioso e annoiato per perdersi in quei disgustosi salamelecchi. “Senti, io torno là” disse dando le spalle a Goku. “Non mi interessa se vieni buttato al mare, anzi, mi farebbero un gran piacere!” Camminando lentamente, sollevò il telone e vi sparì sotto.

Goku chiuse gli occhi e godette per qualche secondo dell’aria salmastra che gli scompigliava i capelli. In effetti, se non avesse approfittato della decisione che suo fratello e i suoi amici avevano preso una volta terminati gli esami di maturità, non avrebbe mai potuto lustrarsi gli occhi con quei luoghi sconosciuti che da sempre bramava di visitare…

Certo che le Isole Yoshi era stata una scelta così frettolosa…Solo uno scapestrato come suo fratello avrebbe potuto farsi venire in mente l’opportunità di viaggiare come clandestini a bordo della prima nave attraccata che avrebbero trovato! Non avevano abbastanza soldi per permettersi una sistemazione più accettabile. Ma, tutto sommato, l’idea non gli era dispiaciuta: amava i rischi e le sfide, e quella era la situazione più adatta, soprattutto se eri accompagnato dai tuoi migliori ami…

“KAKAROTH!! CHE TU SIA DANNATO!!” esclamò Nappa sbucando fuori all’improvviso dalla scialuppa di salvataggio sotto lo sguardo orripilato di Crilin. Lo afferrò per la collottola e gli portò il viso a pochi centimetri. “È LA QUINTA VOLTA CHE FAI LA FEMMINUCCIA!! PIANTALA CON QUESTE SDOLCINATEZZE E TORNA DENTRO!!

“Ah…Buongiorno, Nappa!” esclamò allegramente Goku. Quello era il suo modo di richiamare l’attenzione e lui ci aveva fatto l’abitudine da parecchio tempo, ormai. “Sì, ora vengo…”

A malincuore, Goku lanciò un’ultima occhiata al panorama e si diresse verso la scialuppa sotto lo sguardo attento di Nappa. Vi si arrampicarono dentro e spianarono il telone in modo da essere ben coperti.

“Cavolo, senti che puzza di alcool qua dentro…è peggio di una topaia!” disse Goku tapapndosi il naso e scansando da un lato alcune bottiglie di birra vuote.

“Tutto bene, Goku?” chiese Crilin al suo migliore amico.

Ma certo!” rispose Goku con un gran sorriso. “Scusate se sono uscito di nuovo allo scoperto, ma non riesco a rimanere per tutto il tempo chiuso qua sotto!”

“Uff…Sei davvero strano, Kakaroth…Avresti potuto prendere da nostro padre, invece che dalla mamma!” sbuffò Radish rivolto al fratello. Era risaputo che Radish, il loro genitore, era un uomo severo e austero.

A proposito, Vegeta…” disse Goku ignorando il fratello e rivolgendosi al ragazzo taciturno e imbronciato, che era sul punto di addormentarsi dalla noia. Questi sollevò una palpebra e si limitò a fissarlo, in attesa di sentire quello che aveva da dire.

“…La cosa più sconfinata qui è la fronte di Nappa! Guarda, sembra che non abbia una fine!”

Nappa si passò una mano sulla pelata, indignato. “Amico traditore! Quando arriveremo te la vedrai con me!”

“Dai, incontro a cinque! Appena sbarchiamo da questa villa mobile!!” propose Radish entusiasta.

Crilin spalancò gli occhi, contrariato. “E io che volevo andare in spiaggia…”

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CONTINUA…

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Oddio…ce l’ho fatta!!…Era già qualche giorno che mi frullava per la testolina questa idea per Dragon Ball…Se non l’avessi buttata giù sicuramente sarei diventata matta!

Comunque, per il momento cosa ne pensate? So che questo è più una specie di prologo, ma mi auguro che vi stimoli la curiosità! E vedrete che i colpi di scena, gli amori e le situazioni esilaranti non mancheranno di certo!

Aspetto commenti! Per me è molto importante, visto che questo è il mio primo tentativo su uno dei miei manga/anime preferiti!! Sia che vi piaccia o che vi faccia schifo, COMMENTATE!!

Un bacio,

Alessandra

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*Per chi non lo sapesse o per chi non se lo ricordasse, Lunch è quella ragazza che ogni volta che starnutisce si trasforma in una criminale, oltre che cambia il colore dei capelli da blu a biondi!

  
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