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Autore: Hota_Chan    18/06/2011    4 recensioni
Mi serviva lei, la mia anima gemella, in momenti come questi
solo lei riusciva a farmi uscire dall’ombra e farmi ritornare alla luce dove lei regnava sovrana.
Solo lei mi dava la forza di andare avanti
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! ^_^
Questa è la prima storia che pubblico e spero che non sia un totale disastro! Spero di riuscire a suscitare in voi un certo interessamento verso la storia.
Buna lettura a tutti !
 
Hota_Chan
 
 
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“Papà, papà!”
 
mia figlia mi chiamò.
Mi giri di scatto, i miei occhi scuri incrociarono i suoi color del grano d’estate, così belli e luminosi, così gradi e spaventati.
Io sgranai gli occhi.
Aveva le punta delle dita delle mani sporche di un liquido rosso e anche il retro della gonna era sporca di quello stesso liquido.
Mi sentii crollare.
Quello non era un rosso qualsiasi, no, era rosso SANGUE.
Nella mia mente cercavo una spiegazione logica a  tutto quello, non era possibile che il grande Herchel Layton non aveva una risposta a quello che aveva davanti.
 
Calmati Herschel pensai,capita a tutte e donne, ad una certa età, e guarda il lato positivo, adesso avrai la possibilità di diventare nonno…ma no, NO!!! Lei è mia figlia! NON le può capitare! Ha SOLO nove anni!
 
Lei mi guardava spaesata, piena di paura, come se in qualche modo avesse sentito ciò che avevo pensato
 
O forse l’avevo urlato senza che me ne accorgessi?
 
“Papà, non volevo…” disse lei con le lacrime agli occhi.
“Non è colpa tua piccola…” dissi io con un filo di voce mentre mi abbassavo la tuba sugli occhi.
“Non volevo, è stato un incidente! Volevo farti una sorpresa, ti stavo cucinando la salsa di pomodoro, allora ho preso la pentola ma era bollente, allora è caduta e ci sono scivolata sopra sporcandomi tutta la gonna! Mi dispiace…”
 
A quelle parole le saltai letteralmente addosso e l’abbracciai forte dicendo, con le lacrime agli occhi
 
“Oh Elise! Non sai quanto mi rendi felice!”
“Papy, sei sicuro di aver capito ciò che ho detto?” mi chiese lei dubbiosa
“Ma certo amore mio, certo! Facciamo una cosa, ci facciamo un bel bagno e poi puliamo la cucina, oK?”
“Ma che dici! Non lo faccio più il bagno con te da chissà quanto tempo! E poi non sono più una bambina!”
“Già, purtroppo…” sussurrai io
“Come?”
“No, niente! Allora facciamo un’ altra cosa: IO preparo l’acqua calda, Tu ti fai la doccia e IO pulisco la cucina, ok?”
 
Pensandoci bene non era una bela idea la mia…
 
“Si, ora va meglio!” mi rispose lei con tono di chi non si fa mettere i piedi in testa da nessuno.
 
Adoro il suo carattere forte e determinato, dolce e comprensivo come sua madre, audace e ingegnosa come suo padre, occhi grandi e bellezza divina come la madre e capelli lunghi e riccio dello stesso color del padre.
Certe volte però è molto esigente, pretende che la trattiamo come un adulta e questo è un lato del suo carattere che mi fa imbestialire…
Va bè, ora non ci pensiamo!
Devo ricordarmi di farle un regalino…mi ha evitato di spendere altri soldo per comprare questi stupidi aggeggi distruttoti di famiglie! (assorbenti^_^)
 
Dopo averle preparato l’acqua calda, mi ha letteralmente cacciato dal bagno…non voleva essere vista senza vestiti dal padre…ma dico! Era lei che fino a qualche anno fa non si faceva il bagno se non c’ero pure io con lei!
 
Comunque mi diressi in bagno e vidi…vidi
 
Tutto era sottosopra, pavimento sporco di pomodoro, pentole a terra, mestoli nel lavello, macchie di pomodoro sul soffitto e chi più ne ha, più ne metta. Mi tolsi la tuba per evitare di sporcarla, mi tolsi la giacca nera e mi alzai le maniche della camicia bianca e mi misi al lavoro.
 
Si, è vero, nella mia vita avrò tolto la polvere si è no 2 volte, ma non sarà poi cos difficile togliere un po’ di pomodoro dal soffitto…
 
Non so perché, ma mi pare tanto che questa frase mi pigli per i fondelli…
 
Comunque, mi inginocchiai vicino al mobile dei detersivi per prendere quello che serviva a pulire i pavimenti.
Ovviamente non mi accorsi di essermi inginocchiato sul pomodoro rovinosamente rovesciato a terra da mia figlia
 
Bene…incominciamo davvero bene…dopo devo farmi anch’io la doccia…
 
Poi presi un secchio, lo riempii d’acqua e ci misi dentro due tappi di quel detersivo tanto carino con gli orsetti rosa…
 
Orribile dubbio
 
Purtroppo i miei sospetti erano fondati. Avevo messo l’ammorbidente al posto dell’Ajax. Cos dovetti fare tutto d’accapo. Appena presi lo straccio subito lo passati sulla macchia di pomodoro ma i risultati non furono quelli sperati. Lo staccio divenne completamente rosso, spugnoso ed inutile nell’assorbire qualsiasi cosa, in più mi faceva pure schifo maneggiare un coso del genere
 
Si, sono schizzinoso, e allora?
 
Alla fine mi ritrovai seduto a terra con i fazzoletti di carta a raccogliere il pomodoro.
 
Mi sentivo sconfitto, come Orfeo dopo aver perso la sua amata Euridice, come Marsia dopo essere stato battuto da Apollo, come amore dopo essere stato visto da Psiche, come Amelia derisa e umiliata da Paperone, come un Layton sconfitto da una macchia di pomodoro.
 
Mi serviva lei, la mia anima gemella, in momenti come questi
solo lei riusciva a farmi uscire dall’ombra e farmi ritornare alla luce dove lei regnava sovrana.
 
Solo lei mi dava la forza di andare avanti
 
“Dove sei, angelo mio?” pregai io.
 
Poi sentii una mano sfiorare la mia spalla destra
 

“Sono qui, amore mio”

 
 
 
 
  
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