FUNERALE:
Il cielo è tetro e nuvoloso, tipico del mese di novembre e degno scenario per un funerale.
Tu sei lì, ai margini del cimitero addobbato in un pesante vestito nero sbiadito ad affrontare tremante il giorno più brutto della tua vita, quello che riemergerà la notte per tormentarti, quello che ha spazzato via i tuoi ultimi 10 anni in un attimo, quello in cui sei rimasto solo.
Senza amici e senza speranza,divorato internamente da un assurdo vuoto che si espande cancellandoti, cancellandoli.
Non volevi venirci Remus, consapevole di non poter reggere tutto questo da solo, soprattutto con la luna così vicina, poi un pensiero ti ha dato la forza, sei l’unico che può dir loro addio.
Ti tieni in disparte nell’ombra e non riesci nemmeno a tenere gli occhi fissi sulla bara in mogano scuro di James che con quella identica di Lily al fianco scivolano lentamente sempre più vicino al centro della terra e lontano da te.
Sei un grifondoro ma questo per una volta va ben oltre l’essere rosso e oro, il tuo cuore lotta esausto contro il dolore che pian piano ti logora e il tuo passato sbiadisce lentamente allontanandosi dagli occhi inanimati e vitrei di ramoso, dalle tue cicatrici non rimarginate e da un nome che sai non pronuncerai mai più, quello di un traditore.
Volti sfocati che non riesci a riconoscere ti porgono le loro condoglianze per educazione, sei l’ultimo malandrino e oggi tocca a te riceverle.
Però non ci badi, non rispondi, non emetti una sillaba e nemmeno un misero movimento, aspetti solamente che la folla sparisca per poter restare solo.
Finalmente, quando questo accade, ti avvicini con calma, un passo alla volta, lasci tremando un mazzo di gigli per Lily ed un boccino per il grande cercatore, poi ti accoccoli dinnanzi alle lapidi bianche e piangi nel silenzio sotto la prima nevicata dell’anno.
Tra un singhiozzo e l’altro non puoi evitare di chiederli scusa, di liberarti almeno un po’ dai sensi di colpa per non aver capito,per non averli salvati e ti scappa un sorriso al pensiero della faccia scioccata e di rimprovero che avrebbe assunto James davanti alle tue parole.
Piangendo e ridendo stai lì, così,tutta la notte Remus, prima di mormorare quel fatidico addio che concretizzi la realtà della loro morte e ti prepari alla luna, ad affrontare anche questa senza di loro.
Un soghigno illumina il tuo volto stanco mentre pensi che per la prima volta in vita tua essere la bestia ti farà meno male che essere l’uomo.