Quando ti ho visto per la prima e ultima volta indossavi un cappello a tesa larga e un lungo impermeabile nero. Ricordo di aver notato le tue guance, quando ti inquadravano nel maxischermo; un po' flosce e cadenti, l'unico segno che mostrava la tua vera età.

Era il ventitré luglio del 2009 e tu avevi sessantasette anni.

Avevi ancora quello sguardo e quell'imponenza silenziosa da gigante buono che avevi conservato per trent'anni, mentre Bruce mostrava ancora la sua vivacità da eterno ragazzo di sessant'anni che correva da una parte all'altra del palco per la gioia di noi fans.

Eri riuscito a renderti quasi invisibile come al solito, dritto e immobile ad un lato del palco, con i tuoi vestiti scuri e la tua pelle nerissima che si confondevano nel buio, una presenza discreta, rivelata dall'ottone brillante del sax e dalle tue unghie smaltate color perla.

Ma quando toccava a te suonare, accidenti.

Accidenti.

Aveva ragione Bruce; raccontare storie con te era tutta un'altra cosa. Era sempre stata tutta un'altra cosa, dovevo capirlo dal sorriso e dallo sguardo di Bruce che si appoggiava alla tua spalla, sulla copertina di "Born to run". Tu eri nascosto sul retro e lui era sul fronte, ma eri tu che lo sorreggevi. E per trent'anni è sempre stato così, non era mai cambiato niente, nemmeno nel breve momento della separazione. Quello era solo un arrivederci.

E adesso?

Io credo sia un altro arrivederci. Perchè quella sera ho capito chi eri: un angelo custode, un grosso angelo nero con gli occhi buoni e un sassofono magico. Eri l'angelo che ha vegliato sulla E-Street Band e il suo Boss e li ha resi indimenticabili.

Grazie, Big Man. So già che, mentre scrivo questo, tu sei lassù a suonare il tuo sax, mentre Danny, amico di sempre, ti accompagna con le tastiere.

Magari fate “Bobby Jean”.

E lo sai, che noi stiamo ascoltando.

“Ho visto il futuro di tutta la fottuta cosa, e il suo nome è Big Man Clarence Clemons”.

Bruce Springsteen

Questo è...boh, non so cos'è. So solo che, per la prima volta in 34 anni di vita, ho pianto per la scomparsa di un musicista. Un grande musicista e una grande persona. Dovevo dirgli almeno grazie.

Danny è Danny Federici, grande tastierista della E-Street Band dagli inizi fino alla sua morte, nel 2008.

Grazie per le emozioni che mi avete regalato e continuerete a regalarmi. Spero che le persone a cui ho voluto bene siano là in prima fila ad ascoltarvi.

So long!