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Autore: _WishingWell12    19/06/2011    8 recensioni
"Noi.
Dopo mille domande abbiamo scoperto quello che siamo."
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A tutte le ragazze del Castle Made Of EFP Writers, siete meravigliose!

 

 

Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te!”

 

Sono qui che ti osservo.

Siamo a casa tua. Ti sei addormentata sul divano.

Abbiamo lavorato senza sosta per una settimana su questo caso.

Ma oggi l'abbiamo chiuso.

Così ci siamo concessi una cena. Solo io e te.

 

Noi.

Dopo mille domande abbiamo scoperto quello che siamo.

Ma questa scoperta l'abbiamo tenuta nascosta.

È il nostro segreto.

Anche se dubito che nessuno si sia accorto che tra noi è cambiato qualcosa.

 

Ryan, Esposito.

Lanie.

Mia madre, Alexis.

Non hanno mai negato che tra noi ci fosse qualcosa di magico.

Perfino Royce e Montgomery. Che non sono più tra noi.

 

Già, Royce.

Che ci ha visti insieme solamente per pochissimo tempo.

Ma quel tempo è bastato per scriverti una lettera prima della sua morte.

Ho scoperto la sua esistenza solamente poche settimane fa.

Durante una di quei nostri appuntamenti segreti.

 

Montgomery, invece...

Lui me lo ha detto senza pochi giri di parole.

Se c'è una persona che può dirle di tirarsi indietro, sei proprio tu.”

Non volevo che gettassi via la tua vita.

Soprattutto dopo la visita di tuo padre.

 

Continuo ad osservarti.

Sei bellissima.

Sorrido. Finalmente ti sento vicina, qui accanto a me.

E non ho intenzione di lasciarti andare.

Come in un film rivivo gli eventi di quest'ultimo mese.

 

E non solo...

 

Io e te...

che ci abbracciamo forte,

io e te, io e te...

che ci sbattiamo porte,

io e te, io e te...

che andiamo contro vento...”

 

La mia mente si focalizza su quello che è successo due settimane fa.

Siamo davanti a casa tua.

Ti ho riaccompagnato davanti alla porta.

Quel giorno era speciale.

Era il tuo compleanno.

Siamo usciti a cena.

 

Sono ipnotizzato.

Non vorrei lasciarti. Ma è ora di andare.

Hai già la porta aperta.

Da perfetto gentiluomo ti bacio.

Le tue braccia si incrociano dietro il mio collo.

E lentamente mi porti dentro casa.

Ti guardo mentre ti togli la giacca.

Sono stupito, ma è tutto quello che desideravo.

 

Ti riavvicini a me.

Io, senza pensarci due volte, annullo quei centimetri che dividevano le nostre labbra.

La passione che traspare dai nostri baci aumenta.

E non solo quella.

Continuiamo a camminare uniti come due calamite.

Arriviamo in camera da letto.

Lentamente ci togliamo i vestiti.

Non abbiamo alcuna fretta.

Vogliamo assaporare ogni secondo di questo splendido momento.

Lasciamo che siano i nostri sentimenti a guidarci.

Senza costrizioni. Senza pressioni.

E completiamo la magia tra noi.

 

Dopo aver fatto l'amore con te, ti ho tenuto tra le mie braccia.

Ti ho stretto forte.

Per ricordarti che accanto a te ci sarò. Sempre.

 

Continuo ad osservarti.

Proprio come quella notte.

E penso a noi.

Che andiamo contro vento.

Nascondiamo, o almeno cerchiamo di nascondere la nostra relazione.

Ma la viviamo fino infondo.

Solamente io e te.

 

Io e te, io e te...

che stiamo in movimento,

io e te, io e te...

che abbiamo fatto un sogno

che volavamo insieme,

che abbiamo fatto tutto

e tutto c'è da fare,

che siamo ancora in piedi

in mezzo a questa strada,

io e te, io e te, io e te!”

 

Ricordo benissimo quella sera.

Ormai sono passati tre anni.

Era appena iniziata l'estate e io sono partito negli Hamptons con Gina.

Ero ferito. La sera prima ti avevo visto mentre ti baciavi con Tom.

 

La prima mattina di vacanza, quando mi sono svegliato ero smarrito.

Speravo che gli eventi degli ultimi due giorni fossero stati sono un sogno.

Per mettere alla prova il nostro rapporto.

Invece ho capito che era la realtà.

E per tutta l'estate mi sono sentito uno stupido.

Mi sentivo in colpa, perché non ti meritavi tutto questo.

Quella sera non ti avevo nemmeno lasciato parlare.

Era arrivata Gina e ti eri improvvisamente bloccata.

Come se fossi sorpresa.

E me ne sono andato.

Accompagnato, oltre che da Gina, da un interrogativo.

Cosa volevi dirmi veramente, Kate?”

 

Come promesso il primo giorno di autunno sono tornato.

Abbiamo faticato a ritrovare il cammino insieme.

Quella strada che avevamo costruito tre anni prima.

Ma l'abbiamo ritrovato.

E ora abbiamo percorso insieme migliaia e migliaia di chilometri.

 

Hai mai risposto a quella mia domanda?

Sì, una sera di quattro anni fa.

Abbiamo iniziato a discutere come quella notte, quando si era aperto per l'ennesima volta uno spiraglio nel caso di tua madre.

Sentendoti pronunciare quelle parole quel senso di colpa si è riacceso.

Sono rimasto immobile, in silenzio.

Come se mi avessi tolto le parole.

E come quella notte mi hai riaccompagnato alla porta dicendomi di andarmene.

Sulla soglia ho trovato la forza di far uscire un debole: “Scusami Kate.”

 

Io e te, io e te...

che abbiamo fatto a pugni,

io e te, io e te...

fino a volersi bene,

io e te, io e te...

che andiamo alla deriva,

io e te, io e te...

nella corrente....io e te! “

 

Noi.

In questi cinque anni ci siamo presi a pugni fino a volerci bene, fino ad amarci.

Quell'estate ci aveva cambiati.

Ci ha portati molto vicini l'uno all'altra.

Ci siamo baciati.

Sarà pur stato un bacio sotto copertura.

Ma è stato anche un bacio.

Io ho preso l'iniziativa. Tu hai risposto.

Abbiamo quasi rischiato di morire.

L'uno nelle braccia dell'altra.

E poi c'è stato il momento in cui ti ho detto per la prima volta: “Ti amo, Kate.”

Prima che tu chiudessi gli occhi.

Eri appena stata colpita.

Abbiamo lasciato trascorrere quasi un anno prima di parlarne.

Non abbiamo affrettato le cose.

Non siamo usciti dagli schemi.

Tutto è iniziato con l'ennesima discussione.

Sono testardo, lo sai.

Non volevo rimanere a guardare. Lasciandoti rischiare la tua vita.

Mi hai domandato se sarei mai riuscito a stare fuori dalla tua vita personale.

Ho sorriso. Quante volte mi avevi già fatto quella domanda?

Poi mi sono avvicinato a te. E ho appoggiato le mie labbra sulle tue.

Un bacio leggero, veloce. Che servisse a rispondere alla domanda.

 

Ho preso la chitarra senza saper suonare,

è bello vivere anche se si sta male,

volevo dirtelo perché ce l'ho nel cuore,

son sicurissimo...amore!”

 

Guardo l'orologio appeso alla parete.

Segna le 23.25.

Potrei rimanere a guardarti per ore.

Ma ora è meglio portarti in camera.

Mi avvicino lentamente, cercando di non far rumore.

Ti sollevo il più delicatamente possibile.

Cammino verso la stanza. Apro la porta e ti adagio sul letto.

Sorrido. Sei bellissima anche mentre dormi.

Proprio nel momento in cui ero certo di aver portato a termine la mia missione, apri gli occhi.

I nostri sguardi si incrociano per un attimo.

Poi ti alzi, mettendoti seduta e tirandomi per una mano mi fai sedere accanto a te.

Ti avvicini e mi baci.

È un bacio lento, dolce.

Ci dividiamo e incateniamo i nostri sguardi.

Se c'è qualcosa che tra noi non è cambiato è proprio quello.

Ti amo, Kate.” sussurro.

Sorridi. “Ti amo anch'io, Rick.”

Ti accarezzo la guancia.

 

Proprio come un anno fa.

Ma a differenza di quel giorno non c'è nessuna lacrima.

Quattro anni fa eravamo al distretto.

Stavamo osservando un poliziotto condurre in prigione l'assassino di tua madre.

Sapevo che per te era difficile.

Ma finalmente ce l'avevi fatta.

Le hai reso giustizia.

Mi sono avvicinato a te e ti ho chiesto se andava tutto bene.

Hai mentito, come al solito.

Hai detto che era tutto apposto.

Sapevo che non era vero.

Ti ho abbracciata.

E ho sussurrato: “Sono qui, Kate. Ma ricordati: È bello vivere anche se si sta male.”

Hai sollevato la testa dalla mia spalla.

Una lacrima ti rigava il viso.

Con il pollice l'ho asciugata. Poi ho percorso con il palmo la linea del tuo viso, accarezzandolo.

 

Manteniamo quella connessione.

Ti bacio sulla fronte.

Poi sfioro le tue labbra ancora una volta.

Mi distendo accanto a te nel letto.

La tua testa è appoggiata sulla mia spalla.

Il mio braccio ti avvolge.

E ci addormentiamo così, cullati dai nostri respiri.

 

 

Il più grande spettacolo dopo il big bang siamo noi...io e te!”

 

 

Note dell'”autrice”: Ecco la Shot-soccorso!

Come al solito viaggiando in macchina e sentendo la canzone mi è venuta l'ispirazione per una Shot su loro due.

Adesso penso che mi finirò “Whenever you call I will be there” e poi lavorerò ad una FF.

Vedremo!

Recensioni? Parola d'ordine!

 

4everBasketball 

   
 
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