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Autore: xjonaswhore    19/06/2011    3 recensioni
Abbey è la fidanzata di joe Jonas.
Cresciuti insieme, il loro affetto è prevedibilmente sbocciato in un amore che sembra destinato a durare nel tempo.
Ma.. se per colpa di un bacio, Abbey non fosse più così sicura che quello che prova verso Joe sia amore ?
E se il ragazzo baciato da Abbey fosse il fratello minore di Joe, Nick?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbey si svegliò tardi quel giorno, e, scendendo per fare colazione, trovò tutti già vestiti e pronti per andare a scuola.
< Abbey, tesoro, se non ti sbrighi farai tardi! Vai a cambiarti, intanto io ti preparo qualcosa da mangiare per strada! >
Denise, la mamma di Joe, era sempre carina e dolce con lei, anche se lei pensava di non meritarselo, visto che passava metà del suo tempo a casa loro.
Quello sarebbe stato il loro ultimo anno di scuola, e Abbey , anche se felice per aver finalmente finito il liceo, aveva un po paura, non sapendo bene che fare del suo futuro.
Salendo le scale per tornare in camera, si scontrò con Nick, il fratello di Joe; loro due non parlavano molto, ma, essendo praticamente cresciuti insieme, si volevano bene; solo che non erano molto bravi a dimostrarselo.
Con Kevin, il fratello maggiore, era tutta un’altra storia.
Per lei, lui era il fratello maggiore che non aveva mai avuto, qualcuno su cui contare sempre e che provava a capirla, e, se proprio non ci riusciva, cercava di tirarle su il morale con una battutina.
Adorava quella famiglia, il clima di pace e di amore che c’era, adorava Frankie,Kevin e Nick, voleva bene a Denise e Paul come se fossero i suoi genitori, e amava il suo Joe.
Eh si. Era quello il motivo per cui Abbey passava più tempo a casa Jonas che a casa Olsen.
Per il suo Joe.
Loro due erano cresciuti insieme, e prevedibilmente si erano innamorati. Ma non era stato facile. Joe, fino a un anno prima se ne passava una al giorno, e così anche Ab, fino a quando, una  sera, Joe aveva preso coraggio e l’aveva baciata. Inizialmente, abbey non aveva visto quel bacio sotto una buona luce, ma tutti sembravano così convinti che loro due dovessero stare insieme che alla fine ci aveva provato, constatando che non era diverso da quando erano migliori amici, tranne per il fatto che ora facevano l’amore. Abbey, credeva fosse quello il concetto dell’amore: essere te stessa con un ragazzo come lo puoi essere con la tua migliore amica, con la differenza che verso di lui provi un attrazione fisica.

Ma se abbey si sbagliasse?
 
 
< Odio la scuola. Odio la scuola. Odio la scuola.Odio la scuola. >
Cameron, la migliore amica di Abbey, continuava a ripetere  da almeno 10 minuti questa frase, cambiando  ogni volta il tono di voce.
Abbey, dopo averle chiesto per almeno 6 volte di smetterla, ci aveva rinunciato.
Ogni anno, abbandonare il divano e il dolce far niente era un trauma per Cameron, e ci volevano almeno altrettanti 3 mesi prima che riuscisse a tenere il ritmo della scuola.
Ora erano in macchina, Abbey, Cameron , Nick e Joe. Nick aveva però due anni in meno, quindi solitamente non stava con loro. Secondo Abbey, Cameron aveva una cotta per Nick, ma lei ribatteva sempre che non era una cotta, semplicemente lo trovava sexy.
Abbey la prendeva sempre in giro, dicendo che una ragazza di 18 anni che trovava sexy un ragazzo di 16 doveva avere qualche problema.
Però lo pensava anche lei;oggettivamente , Nick era sexy.
Una volta arrivati a scuola, si separarono: Cameron si diresse verso il suo armadietto, Nick andò dai suoi amici, Joe accompagnò Abbey al suo armadietto.
< Joseph Adam Jonas, smettila di toccarmi il culo >
< scusami Olsen, è più forte di me. >
Abbey rise sommessamente, per poi appoggiarsi agli armadietti ed attirare il ragazzo a se.
Adorava baciare Joe. Tutti i suoi problemi scomparivano, le persone che le stavano intorno, i rumori, tutto.
E lei si lasciava andare, ghiotta del sapore delle labbra di quel ragazzo che sapeva come farla impazzire.
< Ehm-ehm > un piccolo colpo di tosse interruppe Joe ed Abbey,che, per niente imbarazzati, si separarono.
< Ciao sam! >
 sam era la capo cheerleader, che, al contrario dei soliti stereotipi, non era ne una strega ne una snob; anzi, era una ragazza dolcissima che tutti adoravano.
< ciao ragazzi! Volevo dirvi, sabato sera do una festa a casa mia, inviterò un po tutti, ci state? >
Il sorriso di joe si allargò < certo che ci stiamo! >
< ah, adesso parli anche a nome mio Jonas? > disse abbey, facendo la finta arrabbiata
< certo donna, io detto le regole e tu ti sottometti. >
E Sam, ancora ridendo, lasciò Abbey che faceva il solletico a Joe, che, sdraiato per terra, implorava pietà.
 
*Pov Sam*

Adoravo Abbey e Joe; erano proprio fatti per stare insieme.
Mentre ancora ripensavo a quei due, per sbaglio urtai qualcuno, e, come se non bastasse già il profumo, le farfalle nel mio stomaco mi diedero la certezza che fosse lui.
< oh, ciao Nick> perché ogni volta che parlavo con lui diventavo rossa?
< ehi Sam, ciao > dio, che bello il suo sorriso.
Forza sam, chiediglielo. Muoviti. Ora.
< ehm, come stai? Fatto buone vacanze? >   Scema.
< Tutto bene, un po scocciato che le vacanze, stupende tra l’altro, siano finite. E tu come stai? >
Non feci in tempo a rispondere che suonò la campanella.
Lui mi rivolse un sorriso, mi scoccò un bacio sulla guancia e dicendo < ciao sam, ci si vede > fece per allontanarsi.
Ora o mai Più Sam. Non era vero, avrei avuto altre occasioni, ma avevo bisogno di qualcosa che mi obbligasse a chiederglielo.
< ehm , Nick? > si girò verso di me < io sabato do una festa, ci verresti? >
Lui mi sorrise, e, annuendo appena, svoltò l’angolo.
Non appena scomparve dalla mia vista, ricominciai a respirare.
 
*Nick*

Perché diamine avevo accettato?
Una cazzutissima festa dove la gente non avrebbe fatto altro che bere, pomiciare e magari anche peggio.
Mi sarei annoiato, lo sapevo, ma volevo bene a Sam, non mi andava di deluderla.
La giornata passò in fretta, era il primo giorno quindi non avevamo fatto granchè.
Mi diressi verso la macchina, e , invece di trovarvi joe , Abbey  e Cameron come mi aspettavo, vidi solo Abbey, che, non appena si accorse di me, assunse un espressione un po strana.
< ehi Abbey, gli altri? >
< ehm, Joe è in palestra per non so cosa della squadra di basket, Cameron è da Sam, ad organizzare per la festa. Dovresti riaccompagnarmi tu. >
Oh, ecco il perché dell’espressione di prima. Io e Abbey, nonostante fossimo cresciuti insieme, non avevamo mai parlato tanto.
Probabilmente quello era il discorso più lungo che lei mi avesse mai fatto.
< ah. Ehm, ok.>
Durante il viaggio, almeno per spezzare quel silenzio imbarazzante, provai ad avviare un discorso
< allora, andrai anche tu alla festa di Sam? >
< si, ti ha invitato quindi? > scorsi sul suo viso un sorrisetto malizioso
< ehm si, ma non ho molta voglia di andarci. >
< Devi! Senti, te lo dico perché per me sei un po un fratello e voglio aiutarti, anche se non dovrei. Tu piaci a Sam. Ti ha invitato perché, parole sue, una birra e qualche strusciatina fanno tutto. >
< oh bhè. >  forse avevo sempre saputo di piacere a sam, ma avevo fatto finta di non accorgermene.
Non avevo mai pensato a lei in quel modo, e non avevo intenzione di cominciare ora.
< Nick, qual è il problema? Se proprio non ti piace puoi scopartela una volta sola e poi dire che eri ubriaco >
Divenni bordò, e faticai a rispondere. < ehm, bhè, ecco io…>
Lei, trattenendo a stento le risate, parve capire il mio imbarazzo, perché cambiò discorso, chiedendomi che cosa avevo fatto quel giorno a scuola.
Quella fu certamente la chiaccherata più lunga della nostra vita, e, quel giorno, mi accorsi anche che Abbey, se presa con una certa filosofia, non faceva poi così tanta paura.
 

Lo strano percorso 
di ognuno di noi 
che neanche un grande libro un grande film 
potrebbero descrivere mai 
per quanto è complicato 
e imprevedibile 
per quanto in un secondo tutto può cambiare 
niente resta com'è. 




*Abbey*

La musica rimbombava, sia dentro che fuori dalla mia testa. Faceva caldo, ma non mi importava.
Amavo ballare, lasciarmi andare, smettere di pensare per qualche momento ed essere libera, essere semplicemente me stessa.
Non so per quanto ballai, ma, dopo un po, decisi che forse era ora di cercare Joe.
Dopo aver vagato inutilmente tra la folla, mi dissi che magari era al piano superiore, e così, salendo le scale, aprii un po tutte le porte, disturbando non poca gente.
In una delle ultime stanze del corridoio, vi trovai Nicholas, che, seduto sul letto, guardava un punto imprecisato del pavimento, e probabilmente non si era nemmeno accorto che avevo aperto la porta.
< ehm, nick? >
< Oh, Ciao ab. > odiavo che mi chiamassero ab, ma lui lo faceva da quando aveva circa 3 anni e non ero mai riuscita a farlo smettere, perciò oramai mi ero rassegnata.
< che ci fai qui? >
< avevi ragione. >
< prego? > ero decisamente confusa.
< Sam. Gli piaccio. > iniziavo a capire.
< e quindi? Lei non ti piace? >
< No, c’è, non so. Ma non è questo il problema. > si era fatto leggermente rosso.
< e qual è? >
< prometti di non ridere? >
< io non faccio promesse Nick, lo sai. >
< uhm, e va bene. ma sforzati almeno. >
Sorrisi davanti al suo sguardo di supplica < d’accordo Nick, spara >
< ecco.. non ho mai baciato una ragazza. >
Tutto. Mi sarei aspettata tutto meno che quello.
Sapevo che Nick era una ragazzo timido, che al contrario dei suoi fratelli non viveva per il sesso, ma che uno così non avesse mai baciato una ragazza.. bhè la cosa non mi era mai nemmeno passata per  l’anticamera del cervello.
Mi sedetti sul letto di fianco a lui.
< ah.. bhè Nick, non me lo aspettavo, davvero. >
Lui sogghignò < già, chi penserebbe mai che Nick Jonas, fratello dei grandi Play Boy joe jonas e kevin jonas in realtà è uno sfigato? >
< tu non sei uno sfigato Nick. > era tutto, ma non quello. Le scritte nei bagni delle ragazze lo dimostravano.
< certo,certo, come no. >
Chinò il capo, e poi si girò a guardarmi
< Ab, credi che se adesso andassi giù e baciassi Sam, farei un così gran disastro? Insomma, se non fossi capace? >
Era vicino  a me, troppo vicino. Il suo respiro, caldo a contatto con la mia pelle, e il suo profumo, mi fecero andare fuori di testa. Agii senza pensare.
< bhè, scopriamolo. >
In un attimo le mie labbra furono sulle sue.
Doveva essere un bacio innocente, ma qualcosa, mi spinse ad affondare le mani nei suoi capelli, e a succhiudere leggermente la bocca.
Quando le nostre lingue si toccarono, una marea di sensazioni, diverse da quelle che provavo quando baciavo Joe, mi avvolsero.

Fu come essere travolta da un onda che mi spinse sott’acqua.
Avvertivo soltanto la sua presenza, il suo calore, il suo contatto,la sua forza; e, quando lui mi spinse sul letto appoggiandosi sopra di me, il mio cuore mancò un battito.
Non erano i baci travolgenti di Joe,e non c’entravano nulla nemmeno con i baci degli altri ragazzi.
Nick mi baciava con dolcezza, quasi con timore. E io mi sentivo scombussolata da quella dolcezza, e stavo provando emozioni tanto forti che non credevo si potessero provare.
Stavo già slacciando la sua camicia, quando qualcuno aprì la porta, e la bolla di sapone che si era creata intorno a noi scoppiò.
La ragazza, farfugliando qualche scusa veloce, richiuse la porta, lasciandosi dietro solo tanto imbarazzo.

< Nick, davvero non avevi mai baciato una ragazza? > chiesi, ancora ansimante.
Era stato meglio che con Joe, che di ragazze ne aveva baciate tante; era stato meglio che.. bhè, era stato meglio che con tutti.
< si, perché? >rispose, ansimante anche lui.
< Bhe, wow. Sam impazzirà. >
< oh bhè, allora vado. Dimmi buona fortuna.>
< buona fortuna! > dissi; anche se una parte di me urlava per trattenerlo e baciarlo ancora, e ancora, e ancora.
 
Mi lasciai cadere sul letto, stravolta. Come diamine avevo potuto? E perché non mi sentivo nemmeno in colpa? Come lo avrei detto a Joe?
Aspetta, perché avrei dovuto?
Come perché?
Perché Joe era il mio ragazzo, e io non dovrei baciare nessuno che non sia lui. E non dovrebbe piacermi baciare altre persone.
Eppure, nonostante questo, sentivo ancora il profumo di Nick sulla mia pelle, e questo bastava a farmi sorridere come una perfetta scema.
 
*Nick*

Mentre scendevo le scale, mi ero chiesto se sensazioni del genere si provassero ogni volta che davi un bacio. Non ero riuscito a  rispondermi.
Adesso, mentre bacianvo Sam, potevo darmi una risposta: No. Non si provano ogni volta.

Baciare Ab era stato qualcosa di meraviglioso, che mi aveva fatto provare sensazioni assurde;
eppure lei era Ab, la ragazza di mio fratello, quella che avevo sempre considerato sempre e solo come una sorella.
Quel bacio, era stato, da parte sua, un atto di carità, da parte mia, un modo per scoprire se baciavo male o meno. 

E allora perché non volevo fare altro che tornare in quella camera e baciarla, ancora e ancora?                                                                                                          There's a storm coming up
and I gotta prepare myself.

[..]Something's creeping inside
everything is about to change.
Gotta face the fact 
that I can't walk away.

AHHH BUONASERAA!
è STATO STRANO SCRIVERE DAL PUNTO DI VISTA DI QUALCUNO CHE NON FOSSE CAT, O NICHOLAS,
MA AMO QUESTA FF ED ASPETTO DI SAPERE CHE NE PENSATE.

LOGE YOU ALL, ELLIE.
 
  
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