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Autore: _Ginny197    20/06/2011    8 recensioni
Ron e Hermione hanno litigato e lei decide di andarsene. Poco dopo, però, scopre di essere rimasta incinta. Per proteggere la sua bambina decide di insegnarle la magia da sola e non iscriverla ad Hogwarts. Ma non si può nascondere la verità per sempre, soprattutto quando tua figlia è predestinata per qualcosa più grande di lei.
[dal prologo]
Mi stropicciai gli occhi, trascinandomi in bagno. Legai i capelli in una coda improvvisata, mi guardai allo specchio ed eccomi lì: Rose Granger, diciassettenne introversa, dalla mente brillante e, a parere degli altri, molto bella. Dove tutti vedevano questa bellezza, era un mistero. [...]Al fece sventolare davanti al volto un plico di buste:"Sono di mamma. Da parte di una certa Hermione Granger"
Un silenzio quasi surreale invase la stanza.
"Quella Hermione Granger?" domandò Lily, stupefatta "L’ex di zio Ron?"
Albus annuì:"E qui arriva il pezzo forte. Quando Hermione se n’è andata, era incinta"
"COSA?!?" questa volta era stata Dominique ad urlare.
"Abbiamo una cugina, ragazzi!" Al sembrava entusiasta.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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 CHAPTER ONE
 
Rose
 
Scesi in strada con la faccia di uno che andava al patibolo.
Con quel messaggio Martah mi aveva appena rovinato la giornata.
Al contrario della mia migliore amica, io odiavo fare compere. Non trovavo divertimento nel passare da un negozio all’altro stringendo tra le mani sacchetti di tutti i colori e dimensioni. Non era una cosa da me. Non era una cosa da Rose.
Aprii la borsa per cercare il cellulare e mi ritrovai con la mia bacchetta tra le mani. La sfiorai con un dito e mi venne in mente quando entrai da Olivander e la scelsi. O meglio, lei scelse me.
Undici pollici e un quarto, quercia, nucleo di petalo di Rosa Nera. L’unica bacchetta ad avere un nucleo del genere. Olivander mi spiegò che procurarsi quei petali era estremamente difficile. La Rosa Nera sbocciava ogni settecento anni e prendeva subito fuoco, eccetto un petalo.
Mi venne improvvisamente voglia di andare a Diagon Alley.
Presi il cellulare e controllai l’ora. Martah sarebbe arrivata a momenti.
<< Rosie!>>
Martah mi venne incontro con un sorriso a trentadue denti. Cercai di ricambiare, ma, al solo pensare “shopping”, sul mio volto si dipinse una smorfia.
<< Ciao Martah>>
<< Pronta per un’intensa giornata di shopping?>>
Ancora quella parola!
Annuii poco convinta e lei mi prese sottobraccio, dirigendosi verso la metropolitana.
Ci sedemmo nei primi due posti liberi che trovammo.
<< A che ora sei tornata a casa, poi?>> mi chiese, abbandonandosi sul sedile.
<< Tre e mezza>> sbadigliai. Non mi ero ancora ripresa del tutto.
<< E hai ballato fino alle?>>
<< Tre meno un quarto, più o meno. Tu te ne sei andata subito!>> l’accusai, puntandole un dito contro.
<< Preferisco dormire che ridurmi così>> e mi indicò.
Bella amica, pensai, sbuffando.
Ad un tratto mi ritrovai faccia a faccia con una ragazza dai lunghi capelli rossi, come i miei. Mi guardava curiosa, con uno strano sorriso stampato sulle labbra.
<< Posso fare qualcosa per te?>> domandai, divertita.
<< Lily! Ma cosa diavolo stai facendo?>> un ragazzo dai disordinatissimi capelli neri, ma molto carino, la prese per un braccio e la trascinò via.
<< Ma è lei, Jamie! Guardala!>> si lamentò quella.
Martah scoppiò a ridere:<< Adoro la metropolitana!>>
Scendemmo, confondendoci tra la gente. La prima tappa era Harrods.
Martah si provò e riprovò un numero indefinito di abiti, ma ne comprò solo due. Anche se c’erano i saldi, era pur sempre Harrods!
Si stava lamentando ancora dei prezzi troppo alti, quando m’accorsi di un gruppetto di ragazzi che guardavano nella nostra direzione. La stessa ragazza della metropolitana bisbigliava qualcosa, indicandomi. Sbuffai, esasperata.
Uscimmo e indossai gli occhiali da sole. Era una bellissima giornata. Perché dovevamo chiuderci in dei negozi, quando avremmo potuto tranquillamente andare a correre al parco?
Entrammo in un altro paio di negozi e lì la mia migliore amica fu decisamente più fortunata.
Stavamo camminando tranquillamente quando ebbi la sensazione di essere seguita. Ed infatti la chioma rossa della “pedinatrice” (come avevo deciso di chiamarla) spuntava tra la folla. Dietro di lei il bel ragazzo della metropolitana e altri due.
Quello si chiamava stolking.
<< Tagliamo per di lì e ci andiamo a comprare un gelato?>> proposi, indicando con il capo un vicolo.
Percorremmo un paio di metri, quando, con un sonoro crac, quattro persone si materializzarono davanti a noi.
<< Ma che cazz…>>
 
Scorpius
 
L’amica di Rose non fece in tempo a finire la frase che Albus l’aveva pietrificata.
<< Merda, Martah!>> esclamò la rossa.
<< Tranquilla, l’ho solo pietrificata>> cercò di tranquillizzarla Al.
<< Lo so, mister La-pietrifico-all’-istante! Ora mi toccherà modificarle la memoria!>>
Rose estrasse elegantemente la bacchetta e la puntò contro Albus, che sbiancò. Aveva sempre detestato i duelli.
Prima che potesse pensare anche un solo incantesimo, però, Lily le corse accanto e urlò:<< Guarda Jamie! È rosso Weasley! È lei, non ci sono dubbi>>
James la guardò, per poi confrontarla con la foto che stringeva tra le mani.
<< Sì, è lei>> acconsentì.
Rose aveva fatto cadere, inerme, il braccio lungo il fianco.
<< Bene, e adesso chi glielo dice?>> fece Al, allontanandosi dalla nuova cugina.
<< Tu, Al, mi sembra logico>> disse Lily << L’idea è stata tua>>
<< Scherzi? Perché non lo fa Jamie? È il più grande>>
<< Proprio perché sono il più grande decido che lo farai tu>>
<< E se lo facesse Lils? Tra ragazze s’intendono meglio!>>
<< No, Al. Lo fai tu!>>
<< Potete evitare di far finta che io non esista?>> sbuffò Rose, incrociando le braccia al petto.
Albus non l’ascoltò e si voltò verso di me, sfoderando gli occhi da cucciolo.
<< Scorp, fallo tu! Ti preeeeeeeego!>> s’inginocchiò congiungendo le mani.
<< Non se ne parla. Io non faccio parte della vostra famiglia. Non so nemmeno come ho fatto ad acconsentire ad una pagliacciata del genere>>
<< Quando avete finito battete un colpo..>> Rose s’appoggiò al muro con le spalle e inarcò un sopracciglio. Era davvero bella. Molto più che in foto. Scossi il capo. Era pur sempre una Weasley!
Mentre i due Potter continuavano a discutere Lily si rivolse a Rose.
<< Senti Rose, non è che possiamo pararne davanti ad una Burrobirra?>>
<< Qui non vendono Burrobirra. Una caffè va bene lo stesso?>>
Lils annuì sorridente.
<< Ma di quella cosa ne facciamo?>> m’intromisi indicando la ragazza ancora pietrificata.
<< Quella si chiama Martah>> fece Rose, scoccandomi un’occhiataccia.
Risposi allo sguardo
<< Scorpius la può riportare indietro. Va bene Scorp?>>
Feci una smorfia da “Se proprio devo” e annuii con il capo.
<< Portala a Piccadilly Circus e falle dimenticare tutta la giornata di oggi. Sbarazzati anche dei sacchetti. Anzi, li prendo io. Se li ritroverà dentro all’armadio. Ha così tanta roba che non se ne accorgerà nemmeno>> Rose prese i sacchetti dalle mani dell’amica e si voltò verso la piccola Potter.
<< Ti mando un gufo, Scorp>> disse Al, battendomi una mano sulla spalla.
Si smaterializzarono.
Sospirai e, toccando con una mano Martah, mi smaterializzai anche io.
 
 
 
GINNY’S CORNER
 
Voilà, ecco a voi il primo capitolo. Lo so, è penoso.
Allora anticipo che la Rosa Nera è una componente fondamentale nella fic.
Ringrazio chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite e chi ha semplicemente letto.
I ringraziamenti alle recensioni li trovate nella vostra casella di posta.
Grazie mille per aver sprecato un po’ di tempo a leggere questo capitolo.
Un bacio
Ginny

   
 
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