Storie originali > Introspettivo
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Autore: Julietts    20/06/2011    0 recensioni
-Avevi ragione-
-Certo che avevo ragione, prof. E lei lo sa perfettamente. Sono state scintille, esattamente come immaginavo-
-Wow-
-Bene. Finalmente, ha scelto. Oh, guardi...che bell’alba-
-E’ stupefacente la tua capacità di impressionarti dei fenomeni atmosferici mentre sei su un divano nuda tra le braccia del tuo professore di lettere dopo due ore di sesso-
-L’emozione è emozione. E io provo emozione-
-Anch’io-
-Sono contenta. Si dice infatti che...se siamo ancora in grado di emozionarci, non siamo poi così distanti da essere felici-
-Già. Ed è mattina-
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Si sta come
D’autunno
Sugli alberi
Le foglie-
Giuseppe Ungaretti
-La vita di un musicista è costellata di problemi-
-Ok-
-Sì, sembra tutto bello, facile, tu vai lì, suoni, ti prendi gli applausi, e poi torni ad essere nessuno, fino al concerto dopo. E così via, concerti e concerti, finchè poi, anche tu, ti dimentichi chi sei. E non vali più nulla, né tu, né la tua musica-
-Ok-
-Sai qual è il punto? Il punto è che la fama la raggiungono in pochi, e quasi mai per bravura. Il merito è ormai una qualità dimenticata da Dio. Chi se ne importa se suoni divinamente, se non hai agganci, finisci ad insegnare musica ad una scuola elementare-
-Ok-
-E’ una situazione talmente precaria...non ce la si fa più. Non ce la faccio più. L’arte non vale poi così tanto, se manca il resto. L’arte non ti paga l’affitto della casa, il cibo, i vestiti, il mutuo del violino, perché te ne sei comprato uno decente, che costa più dell’affitto della casa, a dirla tutta. Perché fare il musicista significa rivoluzionare tutte le tue priorità-
-Ok-
-Si, fare il musicista vuole dire svegliarsi in piena notte, afferrare il tuo strumento e cominciare a suonarlo, prendendoti il mattino dopo tutti i cazziatoni di questo mondo. Fare il musicista vuol dire andare a fare un concerto, e trovarsi davanti gente che sbadiglia, che scrive messaggi, che ascolta l’IPod. Fare il musicista significa firmare qualche autografo che finirà sotto mille altri autografi nella biblioteca di qualche ‘presunto collezionista’. Fare il musicista vuol dire regalare la tua vita alla musica. Cosciente che non te la restituirà. La musica si prende tutto, e non ti restituisce mai niente. È questa la verità-
-Ok-
-Sì, perché è ingiusto. La musica ti attrae, ed ha un potere decisivo, sulle tue scelte. Ti cattura, e tu diventi suo schiavo, schiavo della musica. E a quel punto non puoi più farci nulla. Sei cosciente di che cosa ti porterà, la musica. Solo problemi. Una vita costellata di problemi. Ma sei pronto a compiere il sacrificio. E sei fregato. Perché la musica ha sempre quel potere, nel tuo cuore. Dopo un po’, l’incanto svanisce, ti lascia da solo, ma quel potere, quel potere di attrarti, ce l’avrà sempre. Non ti permetterà mai di mollarla, ormai sei suo, e non sarai mai di nessun altro.
Sei sposato con la musica, e lei è la moglie più possessiva che esista-
-Ok-
-Ah, giusto, perché non bisogna dimenticarsi che l’amore sarà un’altra cosa che la musica ti porterà via. Il vero amore non potrai più provarlo per nessun’altra cosa e persona. Quell’amore che scuote l’animo, nel profondo, non potrai mai rivolgerlo alla tua donna. Sarà sempre e solo suo. Certo, ti innamorerai, ma non sarà mai la stessa cosa. Guardandoti dentro, ogni giorno della tua vita, saprai che l’unica cosa con cui vorrai condividere sicuramente il resto dei tuoi giorni è la musica. La tua fidanzata forse, chissà, ma la musica, è una certezza-
-Ok-
-E avrai sempre una vita d’inferno. La gente ti prenderà per uno scansafatiche, che pur di far qualcosa, strimpella due corde. Ma che andasse a lavorare, penseranno tutti. E non sapranno cosa vuol dire, avere la musica dentro. Non sapranno com’è faticoso viverci insieme, alzarsi con lei, ogni giorno, lottarci per dargli una forma, un’espressione, un’interpretazione, litigarci perché ci ruba la felicità, e andarci a dormire la sera cosciente che il giorno dopo sarà uguale-
-Ok-
-Ok?-
-Ok. Ho capito tutto. Ho solo una domanda-
-Dimmi-
-Quello che hai detto mi ha convinto. La vita di un musicista fa schifo. Ma allora, perché fai il musicista?-
-Non lo so. Mi è successo, come succede una sventura o un temporale. Questo mi è stato dato dal destino, questo mi prendo-
-Ok-
 
-Amore, come sono andati oggi i colloqui per il concerto?-
-Bene, amore. Bene-
-Hai trovato qualche ragazzo giovane che puoi usare per il numero di apertura?-
-No, non lo so. Domani continuo, poi, prenderò le mie decisioni-
-Ti faccio un piatto di pasta?-
-Si, grazie cara-
-Di niente amore-
 
-Ehi, eccoci qui. Allora, non hai nulla da raccontarmi?-
-Oggi l’ho sentita ancora, mentre stavo parlando con un ragazzo. Ha tremato-
-Amore, sei sicuro?-
-Sì. È proprio vero, lei non mi ha mai abbandonato-
-Potrei essere gelosa della tua musica-
-Perché? La musica non la bacio, non ci parlo, non ci faccio l’amore, non me la sposo, non la scelgo-
-No, è lei che sceglie te-
-Già. Ed è una merda-
-Forse dovresti...cambiare lavoro-
-Mai-
-Mai?-
-Mai. Non posso tradirla. Sarebbe come tradire me stesso-
-Non puoi stare sempre...così-
-Ma io non sto sempre così-
-Beh, quasi sempre, amore, ammettiamolo. Passi settimane intere chiuse in quella camera, con il tuo violino, e provi, componi, provi, componi, provi, componi. A qualsiasi ora del giorno o della notte. Ti rapisce completamente. Non puoi controllarla, non puoi controllarti. È troppo imprevedibile, ti sta logorando la vita. E cosa ti dà, in cambio? Dieci minuti di gloria, uniti a cinque secondi di completezza con un profondo senso di infinito. Tue parole testuali. Ti è sufficiente?-
Respiro. Sospiro. Respiro.
-Sì. Perché quei cinque secondi, sono i secondi più belli di tutta la vita-
 
 
  
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