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Autore: Roxanne Potter    20/06/2011    2 recensioni
Una piccola parentesi sulla vita della piccola Lily Evans.
Quand'è stata la prima situazione in cui Lily ha involontariamente utilizzato la magia? Per dimostrare a un compagno che lei non accetta di essere chiamata "Testa di carota."
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Mai chiamare Lily Evans "Testa di carota."

                                                                                   *

Quella era decisamente una bella giornata di sole. La luce si riversava sull'erba, sugli alberi e sui tetti delle case, che Lily poteva vedere oltre il cancello del cortile della scuola.
La bambina si aggrappò alle sbarre del cancello, osservando gli adulti che passeggiavano.
Loro erano proprio fortunati, rifletté Lily. Non erano costretti a passare la mattinata chini sui banchi di scuola, e potevano fare quello che volevano.
-Ehi, testa di carota!
Al suono di quella voce, Lily si voltò con uno sguardo omicida, decisamente inadatto al suo viso delicato.
Erik Harrison attraversava il cortile, diretto verso di lei, con il solito sorriso beffardo. Oh, quanto era insopportabile! Ricordò il primo giorno di scuola, quando l'aveva conosciuto : se non fossero intervenute le sue compagne, gli avrebbe fatto un occhio nero, per come la stava prendendo in giro.
-Ti ho detto di non chiamarmi testa di carota!- urlò Lily.
Il bambino la raggiunse.
-Avanti, carota. Hai dei capelli ridicoli, e ho pensato che qualcuno dovesse fartelo notare...
Lily si infuriò sul serio, e in quel momento avvertì un'energia scorrere in lei, simile a una scarica di adrenalina.
Non riuscì a mantenere il controllo su quell'energia, quando i suoi occhi si posarono sul grosso e nodoso ramo di un albero, proprio accanto a lei ed Erik.
Semplicemente, avvertì una scarica passare per tutto il suo corpo e infine riversarsi verso il ramo.
Non avrebbe saputo chiaramente spiegare di cosa si trattava, o cosa intendeva per un'energia che usciva da lei.
Ma vide chiaramente il ramo staccarsi dall'albero, volare per alcuni centimetri e poi ricadere sulla testa di Erik alla velocità della luce.
Erik barcollò in avanti con un grido e scivolò a terra, urtando violentemente un gomito contro il terreno. Scoppiò a piangere, mentre Lily rimaneva ferma a guardarlo, con gli occhi sgranati, sorpresa, frastornata ed eccitata al tempo stesso.
Cosa era potuto succedere?
Il ramo si era spezzato ed era caduto sulla testa di Erik, non appena l'aveva guardato e l'energia che sentiva dentro si era liberata. Come per magia. Ma la magia non esisteva, era impossibile una cosa del genere.
Eppure, era assurdamente sicura che il ramo fosse caduto a causa sua. Certo, non c'era alcuna spiegazione logica per quel pensiero, ma Lily provava quella convinzione. Se lo sentiva dentro.
Erik alzò verso di lei il viso macchiato di lacrime, ma gli occhi erano furiosi davanti al suo sguardo canzonatorio.
-Visto, Harrison?- lo apostrofò Lily, con un sorriso soddisfatto. -Mai chiamare Lily Evans “testa di carota.”

   
 
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