Mai chiamare Lily Evans "Testa di carota."
*
Quella era decisamente una
bella giornata di sole. La luce si riversava sull'erba, sugli alberi e
sui tetti delle case, che Lily poteva vedere oltre il cancello del
cortile della scuola.
La bambina si aggrappò alle sbarre del cancello, osservando gli adulti
che passeggiavano.
Loro erano proprio fortunati, rifletté Lily. Non erano costretti a
passare la mattinata chini sui banchi di scuola, e potevano fare quello
che volevano.
-Ehi, testa di carota!
Al suono di quella voce, Lily si voltò con uno sguardo omicida,
decisamente inadatto al suo viso delicato.
Erik Harrison attraversava il cortile, diretto verso di lei, con il
solito sorriso beffardo. Oh, quanto era insopportabile! Ricordò il
primo giorno di scuola, quando l'aveva conosciuto : se non fossero
intervenute le sue compagne, gli avrebbe fatto un occhio nero, per come
la stava prendendo in giro.
-Ti ho detto di non chiamarmi testa di
carota!- urlò Lily.
Il bambino la raggiunse.
-Avanti, carota. Hai dei capelli
ridicoli, e ho pensato che qualcuno dovesse fartelo notare...
Lily si infuriò sul serio, e in quel
momento avvertì un'energia scorrere in lei, simile a una scarica di
adrenalina.
Non riuscì a mantenere il controllo su
quell'energia, quando i suoi occhi si posarono sul grosso e nodoso ramo
di un
albero, proprio accanto a lei ed Erik.
Semplicemente, avvertì una scarica passare per tutto il suo corpo e
infine
riversarsi verso il ramo.
Non avrebbe saputo chiaramente spiegare
di cosa si trattava, o cosa intendeva per un'energia che usciva da
lei.
Ma vide chiaramente il ramo staccarsi
dall'albero, volare per alcuni centimetri e poi ricadere sulla testa
di Erik alla velocità della luce.
Erik barcollò in avanti con un grido e
scivolò a terra, urtando violentemente un gomito contro il terreno.
Scoppiò a piangere, mentre Lily rimaneva ferma a guardarlo, con gli
occhi sgranati, sorpresa, frastornata
ed eccitata al tempo stesso.
Cosa era potuto succedere?
Il ramo si era
spezzato ed era caduto sulla testa di Erik, non appena l'aveva
guardato e l'energia che sentiva dentro si era liberata. Come per
magia. Ma la magia non esisteva, era impossibile una cosa del genere.
Eppure, era assurdamente sicura che il ramo fosse caduto a causa sua.
Certo, non c'era alcuna spiegazione logica per quel pensiero, ma Lily
provava quella convinzione. Se lo sentiva dentro.
Erik alzò verso di lei il viso
macchiato di lacrime, ma gli occhi erano furiosi davanti al suo sguardo
canzonatorio.
-Visto, Harrison?- lo apostrofò Lily,
con un sorriso soddisfatto. -Mai chiamare Lily Evans “testa di
carota.”