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Autore: braver than nana    20/06/2011    2 recensioni
Era straziante vederli litigare. Jeff, che solitamente era così calmo e leggermente fuori dal mondo, diventava totalmente un'altra persona. Il suo viso si imporporava facendo contrasto con capelli platinati e agitava le mani sbracciandosi ma parlava sottovoce con un tono pacato che incuteva solamente più timore. Flint invece solitamente si racchiudeva in un suo bozzolo personale, rimaneva in silenzio più del solito e non mangiava. Perdeva il colorito roseo che solitamente lo caratterizzava e anche gli occhi, di quell'azzurro più limpido del mare, si scurivano facendo intendere tutta la tenzione che accumulava. In genere le calme si placavano prima che il moro potesse implodere ma quella volta qualcosa era andata storta. [Mh, Flichard a senso unico camuffata da Jint]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tra moglie e marito.
The scars of your love remind me of us

Era straziante vederli litigare. Jeff, che solitamente era così calmo e leggermente fuori dal mondo, diventava totalmente un'altra persona. Il suo viso si imporporava facendo contrasto con capelli platinati e agitava le mani sbracciandosi ma parlava sottovoce con un tono pacato che incuteva solamente più timore. Flint invece solitamente si racchiudeva in un suo bozzolo personale, rimaneva in silenzio più del solito e non mangiava. Perdeva il colorito roseo che solitamente lo caratterizzava e anche gli occhi, di quell'azzurro più limpido del mare, si scurivano facendo intendere tutta la tenzione che accumulava. In genere le calme si placavano prima che il moro potesse implodere ma quella volta qualcosa era andata storta.
La sua voce, bellissima quando cantava ma spaventosa quando si arrabbiava, arrivava in ogni angolo della scuola; qualche ragazzo si era addirittura scomodato di lasciare la propria stanza per andare a vedere quello che stava succedendo nella sala dei Warblers. Il piccolo Wilson era in piedi nel mezzo della sala e cercava di parlare, lacrime amare gli scendevano sulle guance improvvisamente rosse come due mele, e tutti lo fissavano stupiti, perfino Wes era rimasto con il suo martelletto sospeso a mezz'aria e fissava i due interessati con la bocca leggermente aperta. Quando finì di sfogarsi, con il fiato corto e gli occhi lucidi, rimase a fissare il suo ragazzo dal centro della stanza aspettando una sua risposta, una qualsiasi cosa che gli facesse capire che aveva capito, che tutte le parole che erano finalmente uscite avevano raggiunto il loro obiettivo. Gli occhi verdi del ragazzo biondo vagavano per tutta la stanza in cerca di appoggio, Nick lo stava guardando leggermente disperato, ma solo quando incontrò quelli azzurro cielo si lasciò cadere sulla poltrona in pelle sospirando rumorosamente, senza trovare le parole.
Richard era rimasto tutto il tempo in un angolo, per niente stupito da tutta quella storia. Sapeva quello che stava succedendo nella testa di Flint, ne avevano parlato a lungo e alla fine si era ritrovato nel mezzo tra quella situazione assurda e per quanto volesse bene a Jeff -erano compagni, i Warblers erano la sua famiglia quindi era come un fratello- ma non riusciva a prendere una posizione in quella disputa in cui comunque non avrebbe dovuto mettere dito. Tra moglie e marito...
Sospirò contemporanemente a Flint quando comprese che Sterling non avrebbe risposto, non in quel momento, non davanti a tutti, e percepì il suo stato anche senza alzare lo sguardo su di lui. Sapeva che era deluso da lui, si era esposto e lui non reagiva, aveva detto tutto quello che pensava e lui era rimasto in silenzio. Quando il moretto fece il primo passo per uscire dalla stanza lui si alzò quasi senza rendersene conto e lo seguì fino alla sua stanza senza fiatare. Lo vide buttarsi tra le coperte e ricominciare a piangere rumorosamente, come aveva fatto tutte le notti degli ultimi giorni e come al solito si avvicinò cercando di fare poco rumore sedendosi sul tappeto mettendo le mani tra i suoi capelli. Per colpa della sua stazza non passava di certo inosservato ma cercava di farsi piccolo per fare spazio al suo dolore, per non invadere il suo spazio nonostante sapesse che in quel momento aveva bisogno del suo supporto.
«Io non capisco» disse tra i singhiozzi. «So di non essere bravo a espormi ma pensavo di essere stato chiaro questa volta... Gli ho detto che lo amo, Rich. E lui era lì, con quello sguardo...»
Lo vide diventare ancora più rosso dalla rabbia e provare a tirare un pugno contro la parete dietro il letto ma lui fu più veloce bloccandogli il polso. Si ribellò senza grande convinzione prima di lasciarsi andare contro il suo tocco e sprofondare di nuovo nel letto, affondando la testa nel cuscino. Per sua sfortuna ormai sapeva tutta la storia, di Jeff che lo incolpava di non amarlo abbastanza, di lui che provava a convicerlo che i suoi sentimenti erano sinceri, i suoi sforzi per combattere la sua innata timidezza. Aveva assistito a tutte le liti, alle gelosie, ai suppellettili rotti senza fiatare ma ormai non ce la faceva più.
«Smettila Flint, ok?» lo prese per i polsi, facendolo sedere sul letto e alzandosi in tutta la sua altezza sovrastandolo e indimidendolo un po' «tu vali molto più di questo. Se lui non lo capisce, è peggio per lui. Riesci a capire quello che sto dicendo?»
Cercò di guardarlo negli occhi e deglutì rumorosamente quando si ritrovò a pochi centimetri dai suoi occhi. Erano come calamite, come dei diamanti azzurri che aveva incastonato nel viso e che non lo facevano ragionare. Provò a riprendere il filo del discorso e quando aprì la bocca per parlare, per parlargli una volta per tutta dei suoi sentimenti, di come non sopportasse quella situazione, di come quel suo dolore soffocante lo aggredisse ogni volta che provava a parlare con lui, di quella profonda tristezza che non sopportava in ogni suo movimento, la porta si aprì e lui riprese a respirare.
Jeff era sotto la soglia con il fiato corto e i capelli scombinati dalla corsa.
Lasciò le sue braccia facendosi da parte, girando la testa verso la finestra per non assistere all'ennesimo riconciliamento. Si sarebbero baciati, incontrandosi a metà strada, incastrandosi come i pezzi mancanti di un puzzle, si sarebbero abbracciati sussurrandosi di non litigare mai più e sarebbero stati felici per le prossime due settimane. Lui sarebbe rimasto lì, la solita ancora sicura alla quale Flint si sarebbe ancorato alla prossima tempesta.
Infondo, lo amava anche per quello.

Fine.
Una specie di Flichard a senso unico camuffata da Jint. Mh, mi piace? Non lo so, ditemi voi. Davvero poca roba.
Nacchan.
   
 
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