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Autore: V a l e_H o p e_    21/06/2011    2 recensioni
Volevo morire. L'unica cosa che mi impediva di farlo era mio padre:
Non volevo soffrisse come stavo soffrendo io.
Buttai giù, insieme alla vodka, alcune pastiglie che avevo rubato dall'ospedale. Mi facevano sentire meglio o almeno così credevo.
Ancora un volta, vidi vicino ad un albero quel ragazzo. Lo stesso, meraviglioso, ragazzo che intravidi al funerale di mia madre.
Sembrava un angelo, ma ero più che sicura che fosse qualcosa simile alla morte.
Lanciai la bottiglia di vodka, vuota, verso di lui come per farlo scomparire e lui... scomparve.
Genere: Dark, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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AIUTAMI A VIVERE.

PROLOGO.

Mi svegliai e sentii subito un dolore atroce alla gamba e al braccio destro. Mi guardai intorno e vidi che mi trovavo in una camera d'ospedale.
Mio padre era seduto vicino al mio letto e mi teneva la mano, mentre piangeva.
Non capivo il perchè mi trovassi lì. Mi ricordavo solo che io, mia madre e Phil avevamo deciso di andare a trovare Charlie per una settimana e dopo essere scesi all'aeroporto, stavamo andando a Forks con un macchina noleggiata... poi il buio.
-Papà- sussurrai.
Alzò gli occhi verso di me. -Bella, finalmente sei sveglia- disse singhiozzando.
Gli strinsi un po' la mano, come per consolarlo. -Cos'è successo? Perchè sono qui?-
Mi guardò con gli occhi velati dalla tristezza e mi baciò la mano, non rispondendo alla mia domanda.
-Charlie, rispondi per favore. E poi... dove sono mamma e Phil?- chiesi preoccupata.
-Oh Bella, mi dispiace tanto-
Aggrottai le sopracciglia. -Ti dispiace? Perchè? ti prego, mi vuoi dire cosa è successo?- domandai piuttosto confusa, iniziando a preoccuparmi.
-Non ricordi proprio niente?-
-No- mormorai sincera.
-Avete fatto un incidente e...-
Iniziai a sentire pizzicare i miei occhi. -Non dirmi che si sono fatti molto male, dimmi che sono fuori pericolo-
-Vado a chiamare il dottore, gli dirò che ti sei svegliata-
Okay, voleva proprio evitare l'argomento. Era successo qualcosa, qualcosa di molto grave.
-Papà- lo scongiurai, ma lui abbassò lo sguardo, incapace di guardarmi negli occhi ed uscì dalla stanza.
Non ebbi neanche il tempo di pensare a cosa potesse essere successo che un bellissimo uomo, dai capelli biondi entrò. Era il dottore.
-Signorina Swan, finalmente sveglia- disse sorridendo.
Non risposi. Ero troppo in ansia per mamma e Phil.
Capì il perchè del mio comportamento e tacque anche lui.
Dopo avermi visitato parlò:
-Isabella, hai la gamba e il braccio destro rotti, quindi ti terremo qui altri tre giorni. Ti rimetterai- e sfoggiò un sorriso incoraggiante.
Annuii senza rispondere e lui fece per andare via.
-Dottor Cullen- dissi, dopo aver letto il nome sul suo camice.
-Sì, Isabella?-
-La prego, mi dica cosa è successo a mia madre e suo marito, mio padre non vuole dirmelo- la mia era una vera e propria preghiera.
Indugiò, indeciso sul da farsi, infine, dopo un sospiro,
parlò:
-Signorina Swan, non tocca a me parlare di ques...-
Non lo lasciai finire. Se anche lui indugiava doveva esserci sotto qualcosa. Per forza!
-Mia madre e Phil sono morti, vero?- faceva male solo pronunciare quelle parole.
Dentro il mio cuore, sperai per un secondo, che quel dottore si mettesse a ridere e mi dicesse:
-Ma no, è tutto apposto!- ma non fu così.
-Mi dispiace, ma non ce l'hanno fatta- disse, invece.
-NO- urlai e poi non vidi più nulla.


Quando mi risvegliai, trovai davanti a me gli occhi stravolti di mio padre.
Mi accarezzò una guancia. -Non dovevi saperlo così-
-E come dovevo saperlo, eh? Mia madre è morta- così come lo era un pezzo di me.
La mia piccola e sognatrice mamma e il suo adorato marito non c'erano più.
-E' colpa mia- sussurrai, piangendo.
-No, ma cosa dici?-
-Se non mi fosse venuta la stupida idea di venirti a trovare loro sarebbero ancora vivi-
Mio padre lasciò cadere la mano che mi stava accarezzando e io mi resi conto che quello che avevo appena detto, era stata una pugnalata per lui.
-Scusa- sospirai. -E' che non posso credere che la mamma non ci sia più! Avrei preferito morire io, piuttosto che sentire questo dolore divorarmi anima e corpo. Non è giusto-
-Non dirlo mai- mormorò serio -Io non potrei vivere senza di te, e neanche tua madre. Non avrebbe mai voluto sentirti dire quello che hai detto-
Un brivido mi attraversò, parlava al passato. Mia madre non c'era più. Non ci sarebbe stata nel mio futuro e io senza di lei non sapevo che fare.
A chi avrei chiesto aiuto se avessi avuto dei problemi? Chi avrei abbracciato quando mi sarei laureata?
Guardai mio padre e capii che mi era rimasto solo lui. Quel papà che io non avevo mai considerato un granchè da quando mia madre, era scappata via portandomi lontano da lui, quando avevo solo un anno.
Okay, andavo da lui ogni estate, ma non era come averlo sempre con me.
Feci per abbracciarlo, ma non riuscii a muovermi di un centimetro, mi faceva tutto male.
Così, mi abbracciò lui. -Ho solo te- gli sussurrai.
-Io ho sempre avuto solo te- rispose.


 

  
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