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Autore: Nefastiaable    22/06/2011    5 recensioni
Questa One Shot è un esperimento che voglio provare. Una specie di sfida personale a quanto ho in mente. La mia idea è di continuarla in capitoli alternando dei flashback alla 'realtà' degli eventi riconducibili al Glee Live Tour.
Questa CrissColfer è molto OOC, soprattutto per quanto riguarda Darren e capirete il perchè.
"Darren raggiunse il suo albergo, a Manchester, che erano ormai le 5 di mattina. Era atterrato da poco meno di un'ora, era stanco morto e l'unica cosa che desiderava al momento era buttarsi sul letto e dormire. Non aveva nemmeno provato a contare da quante ore fosse sveglio, senza contare il fuso orario, i due continenti e le tre città che aveva toccato in nemmeno 24 ore..."
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Oggi pomeriggio mi è venuta in mente questa cosa complice la presenza di Darren a Milano ( vorrei aggiungere un bel OMFG! v.v ) .
Vorrei avere i vostri pareri su quanto ho scritto perchè mi piacerebbe continuarla, alternando FlashBack agli eventi riconducibili al Glee Live Tour, magari non seguendo un ordine cronologico. Leggendo questa One Shot potrete capire cosa intendo per Flash Back; per quanto riguarda il resto beh è un'ovvia conseguenza della FF sempre vista dal mio punto di vista.
Non possiedo Ryan Murphy nè tantomeno Darren, Chris o chiunque altro partecipi a Glee purtroppo, e di questo me ne rammarico molto.
Ciancio alle bande! Trombino le squillo! Leggete e commentate...peffavooooore! é_è

Ah p.s. quando ho cominciato a scrivere non sapevo che Darren fosse rimasto a Milano anche oggi, fino alle 18, ma avevo già cominciato a scriverla e non avevo voglia di modificarla, quindi fate finta di nulla. Nella mia realtà Darren se n'è andato alle 3 ieri notte, come dove essere! è.é




Darren raggiunse il suo albergo, a Manchester, che erano ormai le 5 di mattina. Era atterrato da poco meno di un'ora, era stanco morto e l'unica cosa che desiderava al momento era buttarsi sul letto e dormire. Non aveva nemmeno provato a contare da quante ore fosse sveglio, senza contare il fuso orario, i due continenti e le tre città che aveva toccato in nemmeno 24 ore.
Era consapevole di aver bisogno di una doccia. Il completo indossato alla sfilata di Versace era stato riposto in una di quelle sacche apposite, lui per il viaggio si era cambiato con qualcosa di più confortevole come un paio di jeans dismessi e una t shirt nera con un'immagine colorata, dalla dubbia provenienza, stampata sopra.
Non aveva avvertito nessuno dei colleghi, nemmeno Chris, ma gli avrebbe mandato un messaggio prima di andare a letto.

Raggiunta la stanza aprì la porta, lanciò senza tanta grazia la sacca contenente l'abito sul materasso, si tolse le scarpe, quindi i jeans, la t shirt e la biancheria senza nemmeno fermarsi nel dirigersi in bagno, seminandoli lungo il percorso. Andò verso la doccia e fece scorrere l'acqua in modo che raggiungesse la sua temperatura ideale, nè troppo calda, nè troppo fredda; quando si guardò allo specchio, passandosi le mani sul volto nel tentativo di riacquistare un po' della sensibilità persa a causa della stanchezza, dovette ammettere a se stesso che cominciava a esagerare. Troppe ore sveglio, troppo lavoro, troppo tutto! Amava quella vita ma si rendeva conto che forse stava un tantino esagerando. Nel giro di qualche mese la sua popolarità era scoppiata alle stelle, tutti parlavano di lui, lo invitavano a più show contemporaneamente, aveva date programmate per concerti che avevano dato sold out dopo poco più di un'ora, per non parlare del Tour ancora in attivo con i colleghi di Glee...e poi ovviamente Chris e la loro relazione clandestina.
Sospirò guardando il proprio riflesso, cercando probabilmente uno straccio di dignità che gli permettesse di uscire allo scoperto; pensandoci bene tutta la sua vita, da un'anno a questa parte, era stata sconvolta e riscritta per 'cause di forze maggiore', riconducibili facilmente all'improvvisa popolarità e ai bisogni mediatici.

Il suo manager aveva deciso che Darren doveva dichiararsi etero, nascondere la propria omosessualità, rispondere alle domande che gli venivano fatte come gli era stato imposto, magari inventarsi qualche vecchia fiamma, ovviamente mantenere vivo l'interesse delle fans lasciando trapelare qualche informazione qua e là ben studiata e dettagliata, il tutto continuando ad essere se stesso. Qualcos'altro? Aveva accettato perchè troppo eccitato all'idea di vivere finalmente la vita che aveva desiderato, poter cantare e recitare come aveva sempre voluto. Non la trovò una richiesta tanto esagerata, era talmente impegnato che, anche volendo, non aveva tempo di cercarsi qualcuno con cui uscire e spassarsela per qualche ora. Almeno fino a quando non cominciò le riprese di Glee. Li conobbe Chris. Non fu un colpo di fulmine ma l'alchimia che si era creata tra di loro, con il tempo, lo indusse a pensare al collega in modo non del tutto professionale. Una cosa tira l'altra e alla fine eccoli lì, dopo quasi un anno, a vivere una meravigliosa relazione segreta che cominciava a farlo sentire davvero in colpa, nonostante Chris lo rassicurasse dicendogli che per lui andava bene, che preferiva che quella storia restasse solamente loro, senza pubblici manifesti che avrebbero solo finito per rovinare tutto. Ma questa è un'altra storia, di cui parlerò più avanti.

Rimase davanti lo specchio a contemplarsi e rimuginare per qualche secondo ancora prima di entrare nella doccia e lavarsi di dosso l'interminabile giornata.

*

Quando si infilò sotto le coperte cominciò a sentire i primi movimenti nelle stanze accanto la sua; non aveva idea in quale stanza si trovassero Chris e gli altri ma non aveva importanza al momento. Inviò a Chris un messaggio "Sono a Manchester. Sono arrivato alle 5 ma ora vado a dormire. Dovevi esserci! Zachary ti saluta. Ci risentiamo non appena resuscito. Un bacio" e sprofondò nel cuscino tra le braccia di Morfeo.

*

Chris entrò nella stanza di Darren nel primo pomeriggio, in punta di piedi, tentando di non fare il minimo rumore per non svegliarlo ma, a giudicare dal suo ritmato russare, non avrebbe assolutamente rischiato il contrario. Nelle ore di collasso era riuscito ad arrotolarsi il lenzuolo attorno a fianchi stile mummia, era a pancia in sotto e stava abbracciando il cuscino come se ne andasse della sua vita, la faccia era voltata dalla parte opposta quindi Chris non riusciva a vederla e aveva le gambe divaricate, di cui una era leggermente piegata. Quella posizione evidenziava in modo favoloso i muscoli delicati di cui era provvisto, non eccessivi, che Chris adorava guardare e toccare. I muscoli delle spalle e della schiena guizzavano a ogni minimo movimento, per non parlare dei polpacci o dei muscoli delle cosce, parzialmente coperti dal lenzuolo, che nascondeva la parte più importante. Se si pentiva di aver accettato quella relazione? Ogni tanto. Ma non era un pentirsi riferito a Darren, quanto più forse all'intera dinamica della loro relazione. Se all'inizio era stato divertente mantenerne la segretezza, ora stava diventando un peso eccessivamente ridicolo.
Pensare che lui stesso aveva annunciato, in un'intervista, di aver conosciuto la fantomatica ragazza di Darren e ora non leggeva altro che illazioni.
Era addirittura arrivato a pensare di chiudere la loro storia, però ogni volta che provava a iniziare il discorso Darren, in qualche modo, gli faceva cambiare idea magari con un semplice sorriso, con un atteggiamento, con delle parole dette nel modo e nel momento giusto. Era un'arma a doppio taglio e Chris, a quanto pare, non aspettava altro che tagliarsi.

Dopo l'intervista con Tom O'Neil uscita la sera prima, in cui era andato in tilt per la domanda su Darren, non aveva fatto altro che pensare a lui che si trovava a Milano alla sfilata maschile della Versace. Avevano scelto insieme il modello da indossare tra quelli che gli erano stati proposti dalla stilista, ma il calzino fucsia era stato ovviamente un tocco di stile tutto di Darren, che aveva mandato letteralmente in brodo di giuggiole Donatella, la quale aveva incentrato tutta la sfilata sui colori accesi per la moda maschile. Era chiaro quanto l'avesse letto come un omaggio a se stessa; questi stilisti!
Ma ora era ritornato. Era li davanti a lui, profondamente addormentato e indifeso. Chris si sfilò pantaloni e maglia, rimanendo in slip, e scivolò tra le lenzuola tiepide e intrise del suo profumo, deciso a riaddormentarsi. Sentiva il bisogno di rifarsi delle ore che avevano trascorso lontano.

Gli accarezzò la schiena delicatamente, beandosi per quanto fosse calda sotto il suo tocco, e senza interrompere il contatto face scivolare la mano sotto il lenzuolo andandogli ad accarezzare il sedere solido e parte della coscia finchè glielo permetteva la lunghezza del proprio braccio, quindi risalì nuovamente alla schiena dove lasciò che le dita disegnassero dei piccoli cerchi senza aspettarsi nulla. Aveva bisogno di toccarlo, continuamente, anche se era passato quasi un anno non riusciva ad averne mai abbastanza. Darren non si svegliò, ma smise di russare sintomo che il suo profondo coma stava cedendo a un sonno più tranquillo e meno definitivo. Non voleva svegliarlo, quindi cessò di accarezzarlo lasciando però la mano sulla sua schiena, come in attesa, e cedette al sonno.

*
Non appena aprì gli occhi, Darren si accorse della presenza alle sua spalle, se non per il "peso" della sua mano per il profumo che emanava. Chris portava sempre un profumo speziato, molto amaro, dal leggero retrogusto fruttato che non guastava e che faceva letteralmente perdere la testa a Darren. Girandosi, ancora intontito, incrociò lo sguardo di Chris che nel frattempo si era svegliato e gli sorrise, sornione, affondandogli istintintivamente il viso nell'incavo del collo, godendosi il suo abbraccio caldo e caloroso. "Bentornato a casa!" gli mormorò Chris nell'orecchio, dolcemente, stringendolo con quanta forza aveva nelle braccia. Era tutto così naturale quando erano solo loro due, senza finzioni, senza limiti. Anche Darren rispose all'abbraccio dimostrandogli la felicità di essere tornato anche in un altro modo...molto fisico.
"...e Buongiorno!" continuò Chris ridacchiando per la sua reazione, ma in tutta risposta avviluppò una gamba attorno al fianco di Darren per aver maggior contatto con la sua erezione, nonostante indossasse ancora gli slip.
" 'Mmgiorno amore" gli rispose con la voce ancora impastata, che nonostante la stanchezza risultava invitante e calda. "Hai troppa roba addosso..." mormorò subito dopo aver fatto scorrere le dita della mano libera lungo la schiena, in un leggero sfioramento, che si concluse con l'evidente desiderio che provava ogni volta che si trovava Christopher tra le braccia, dimostrato afferrandogli le natiche e tirandolo verso il proprio bacino in un unico, deciso, gesto. Darren era più basso di Chris ma fisicamente piazzato meglio, più massiccio; una mano di Darren accoglieva alla perfezione il piccolo, e sodo, sedere di Chris.
In risposta, Chris, emise un mugolio di piacere che venne presto sostituito da qualche parola sconnessa, mormorata con crescente piacere, causato dal bacio che Darren gli stava dando sul collo, al quale continuava a intercambiare denti e lingua, in un'accurato lavoro che gli avrebbe lasciato più avanti un evidente livido, ma che al momento non gli procurava altro che lunghi e deliziosi brividi che gli percorrevano la colonna vertebrale e gli arti.

"Ho visto le foto di Milano. Non hai nulla da invidiare a Zachary, anzi forse è il contrario." mormorò con la voce interrotta dagli ovvi sospiri che gli provocavano le attenzioni di Darren. Amava fingersi disinteressato, amava fingere che le carezze e i baci di Darren non gli provocassero quell'irrimediabile desiderio di buttare tutto all'aria. Voleva almeno tentare di fingere di possedere un briciolo di autocontrollo quando era in sua presenza, ma non gli stava riuscendo molto bene. Strinse la presa della gamba attorno al suo fianco e cominciò a strusciarsi contro di lui come un gatto. Strofinò il viso tra i suoi capelli inspirandone il profumo che gli provocò un'immediata fitta al ventre, e un sospiro roco che eccitò maggiormente Darren quasi al limite della sopportazione.
Ogni volta che si trovava il corpo di Chris tra le braccia non riusciva a resistere. Desiderava impossessarsi di ogni centimetro della sua pelle, in modo talmente sfrenato da fargli quasi male e se non era complice la frustrazione a cui erano sottoposti da quasi un anno allora doveva essere davvero un sentimento profondo, quello che lo legava a lui. Anche senza fare sesso, il solo contatto con il suo corpo eccitato e caldo e sudato lo elettrizzava a tal punto da rischiare di venire per osmosi. Ed era davvero una cosa indecente da immaginare. Però Darren sapeva che questa sua debolezza faceva impazzire Chris più di ogni altra cosa e il sentimento era reciproco. Si completavano in modo così dannatamente perfetto che non si capiva come riuscissero a nascondersi ancora.

Non che effettivamente ci riuscissero così bene ultimamente. Negli ultimi skit in America si erano lasciati parecchio andare e il pubblico se n'era accorto. Alla prima dichiarazione di Chris, Darren era rimasto senza parole ma si era ripreso abbastanza in fretta. Chris alla frecciativa di Darren sul Blazer invece non era riuscito a replicare, se non con un sorrisetto a metà tra il compiaciuto e l'imbarazzato. Avrebbe avuto la risposta perfetta ma sarebbe stato davvero troppo rischioso dirla. Il pubblico a quel punto avrebbe buttato già il Teatro. Il fandom li amava, quindi perchè continuare con questa farsa? Darren aveva una dannata voglia di uscire con Chris alla luce del sole, di esibirlo come un trofeo, di partecipare come coppia agli eventi mondani e invece, a causa della continua insistenza del suo manager, erano a un punto morto.
Il fandom li amava e tifava per loro, li volevano insieme, approvavano allora perchè quel maledetto manager insisteva? Darren, una volta finito il Tour, l'avrebbe costretto a cambiare le carte in tavola; si trovava nella facoltà di poterlo finalmente fare, anche se ancora un novello poteva vantare parecchi fan e inviti e dimostrazioni di affetto da parte di molti personaggi famosi.

"Ah rettifico è sicuramente il contrario! Non invidio Jonathan..." continuava a borbottare tra un sospiro e l'altro, strizzando gli occhi nel tentativo di reprimere un urletto causato dal morso di Darren su una sua spalla. "Stai zitto Chris..." gli intimò Darren staccandosi per un istante dal suo collo, che stava letteralmente spolpando facendo impazzire Chris ma mandando in estasi anche se stesso, perchè i versi di Chris non lo facevano certo annoiare, per non parlare del suo continuo strusciarglisi addosso come se volesse fondersi alla sua pelle.
Chris eseguì, ridacchiando, per poi spingere Darren in modo che si sdraiasse sulla schiena e gli potesse montare sopra senza troppe cerimonie. Adorava dominarlo, era qualcosa che fin dall'inizio della loro relazione aveva piacevolmente stupido Darren che, come tutti, aveva creduto che Chris fosse un totale passivo. Era un continuo scambiarsi di ruoli, non esisteva tra di loro chi facesse solamente la parte "dell'uomo", erano complementari in tutto. E quando si trova il compagno con cui sei in totale sintonia com'era per loro, nulla avrebbe potuto scalfirli. Nemmeno le continue difficoltà a cui erano sottoposti, soprattutto riguardanti la gelosia di Chris.

"Le ragazze italiane sono calorose come si dice?" gli chiese all'improvviso Chris, afferrandogli le mani e bloccandogliele sopra la testa con la spinta del suo peso. Socchiuse gli occhi sporgendo in avanti le labbra fingendosi sostenuto, quando in realtà era realmente geloso delle attenzioni che le femmine in generale potevano pubblicamente dimostrargli e che gli dimostravano in continuazioni, accarezzandolo, rubandogli dei baci che lo corprendevano continuamente...una era anche riuscita a tirarlo giù dal palco durante i saluti alla fine dello Show! All'inizio ne rideva, lo prendeva addirittura in giro per come lui dovesse costantemente sentirsi obbligato a ricambiare quelle attenzioni, magari con qualche frase di apprezzamento, ma ora era diverso. Si frequentavano da quasi un anno e la cosa cominciava ad innervosirlo. Non si poteva dire la stessa cosa del contrario. Nonostante facessero apprezzamenti su Christopher, alcuni anche molto pesanti, lui era dichiaratamente omosessuale e quindi le proposte avevano il tempo che trovavano. Se Chris rimarcava la sua gelosia in modo quasi morboso e frustrante, Darren sembrava gioire orgoglioso delle attenzioni per Chris.
"Erano solo ragazzine...!" rispose Darren mostrandogli un sorriso tra il malizioso e il tenero, un'accoppiata micidiale, scuotendo il capo com'era solito fare. Alzò lo sguardo a seguire le braccia di Chris che fermavano le proprie mani, quindi spostò la faccia in modo da potergli baciare l'avambraccio, senza distogliergli gli occhi di dosso, ma Chris non cedette. "Ho bisogno di sapere Darren!" e questa volta, forse smosso dal tono di voce veramente serio di Chris, gli prestò attenzione completamente corrugando la fronte perplesso "Bisogno di sapere cosa?" enfatizzando il 'cosa' in modo eccessivo e un po' nervoso. Chris si sporse in avanti e accostò il viso a quello di Darren, sfiorandogli le labbra gentilmente, quasi con insicurezza e timore di non venir ricambiato in quel momento. Non rispondeva delle sue azioni quando entrava in gioco la gelosia, a volte davvero inutile e ingiustificata. Approfondì il bacio lasciandogli andare le mani, per potersi sorreggere. Insinuò la lingua tra le sue labbra facendolo rabbrividire, ma la ritrasse quasi subito per potergli succhiare le labbra lentamente, soffermandosi specialmente sul labbro inferiore, mentre con una mano gli cingeva il collo e con l'altra gli accarezzava una spalla, facendo perno con le ginocchia per reggersi.

Darren, rendendosi conto dell'instabilità del compagno, si affrettò a sostenerlo in modo premuroso ed allo stesso tempo preoccupato, perchè Chris non gli aveva ancora dato una risposta. Poteva capire la sua insicurezza ma dopo un anno avrebbe dovuto capire che le donne, assolutamente, non gli interessavano. Che era tutto architettato dal suo manager. Che lui era al 100 % gay e innamorato. Eppure ogni tanto doveva sorbirsi quel genere di insinuazioni e questo lo preoccupava molto e lo faceva ulteriormente incazzare. Attese con pazienza che Chris terminasse di baciarlo, godendosi il momento, in totale stato di estasi e adorazione.
"Mi sento un'idiota quando ti faccio queste domande! Mi rendo conto che sono gelosie ingiustificate. Però a volte non riesco proprio a resistere!" mormorò una volta separatosi dalle sue labbra. Lo guardò negli occhi per tutto il tempo e ciò che vide Darren, tutto sommato, gli piacque, perchè vedeva lo sguardo di un ragazzo innamorato e ciò non faceva altro che riempirgli il cuore.
Scosse ancora il capo, come a voler scacciare qualsiasi pensiero negativo "Lo so Chris. Non voglio più farti passare questo. Sono stanco anch'io. Non hai idea di quanto io sia innamorato di te..." e si accorse improvvisamente di avergli detto quella cosa per la prima volta, ad alta voce, ma cercò di mascherare l'imbarazzo e la sopresa continuando a parlare. La reazione di Chris fu identica, se non ancora più sorpresa. "...ho intenzione di parlare al mio Manager. Se vorrà continuare con questa farsa vorrà dire che mi cercherò un altro Manager. E' semplice!" sorrise consapevole di aver preso quella scelta nel momento stesso in cui ebbe pronunciato le parole.

Chris dovette attendere qualche minuto prima di riuscire ad articolare una frase di senso compiuto. Si sollevò a sedere allontanadosi dal suo viso e distolse lo sguardo sollevandolo a fissare prima il muro davanti a sè e poi il soffitto, ricacciando indietro le lacrime che minacciavano di uscire "Darren sei sicuro? Non è troppo rischioso? Ti sei costruito un'immagine sulla tua presunta eterosessualità, hai ingannato molte persone e fan convinte che fosse tutto vero. Potrebbe andarne della tua carriera e di tutta la tua credibilità come persona e attore. Io ti conosco, so chi sei, anche se non condivido il modo in cui tu e il tuo manager avete gestito la situazione!"
A volte sembrava davvero lui quello più maturo dei due, nonostante avesse raggiunto la maggior età da appena 1 mese. Si stava calando nella parte in modo eccellente.
Darren dovette ammettere che aveva ragione Chris e sembrò pensarci seriamente, mentre gli accarezzava pigramente i fianchi e le gambe quasi fosse un antistress. Lo guardò negli occhi confidando nel sostegno del suo compagno e difatti Christopher sorrise, consapevole di quanto stava pensando. "Vorrà dire che gli proporrò un accordo. Io continuerò con la sua farsa ma lui dovrà allentare il guinzaglio." vedendo che Chris non sembrava capire il suo ragionamento, cercò di rendere più esplicito quanto intendeva fare "Piano piano dovrà darci modo di mostrare qualcosa, come degli errori, dei nostri pseudo sbagli che andrebbero a confermare la nostra ipotetica relazione di cui tanto parla il fandom" e convinto che il suo ragionamento non facesse una piega, anzi fosse a dir poco geniale, fece uno dei suoi soliti raggianti sorrisi a 32 denti, che fece immediatamente sciogliere Chris che, dopo un anno, non era ancora abituato a resistere.

In ogni caso sembrò pensarci seriamente e, sì, doveva ammettere che il piano poteva funzionare. Avrebbero potuto lavorarci a partire dal giorno seguente durante lo Show. Realizzata la genialata Chris gli sorrise di rimando dandogli automaticamente ragione e questo fece gongolare Darren, compiaciuto a dir poco, riprendendo in modo repentino da dove aveva cominciato, sollevandosi di scatto a sedere, così da trovarsi entrambi uno di fronte all'altro.
Si sorrisero per degli istanti interminabili e si accarezzarono il volto, i capelli, il collo e le spalle con la fretta di chi desiderava subito qualcosa di più e quindi, Darren, facendo perno sulla gamba capovolse le posizioni facendo scivolare Chris sotto di sè, spalmandoglisi immediatamente addosso e baciandolo con un'irrefranabile desiderio di dimostrargli quanto gli aveva precedentemente detto. Che lo amava. E che desiderava dimostrarlo al mondo intero.
   
 
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